Il Risorgimento nella politica internazionale

Venerdì 11 marzo
L’unità nazionale italiana non è soltanto una impresa interna, domestica, ma è il risultato di un conflitto nel sistema europeo delle potenze della metà dell’Ottocento. Condivide questo destino con l’altra “nazione in ritardo”, la Germania. Da questo punto di vista Italia e Germania devono essere “fatte” modificando l’ordine internazionale esistente lottando innanzitutto contro l’Austria in un’ Europa costruita come “sistema di potenze” basato sul confronto/scontro tra le grandi nazioni occidentali (Inghilterra e Francia) e gli imperi centro-orientali (Austria e Russia). Con l’ostilità del Piemonte e poi della Prussia nei confronti dell’Austria, di fronte al sostanziale disinteresse della Russia e all’attenzione benevola ma cauta dell’Inghilterra, è la Francia di Napoleone III che diventa l’interlocutrice più importante, esplicita e implicita, consenziente e dissenziente, del processi di unificazione italiano e poi tedesco.  Per il Piemonte la Francia è l’alleato necessario, insostituibile per combattere l’Austria anche se è un alleato invadente e ingombrante. Per la Prussia/Germania invece la Francia è inizialmente una insidiosa latente antagonista, da blandire e da tenere a bada, nel 1866/7, salvo poi colpirla duramente nel 1870/1. Nasce così l’impero tedesco che avrebbe determinato la storia europea e mondiale per molti decenni.
In questo contesto emergono due forti personalità politiche di dimensione europea: Cavour e Bismarck. Cavour offre l’esempio di una guida politica esercitata secondo la logica parlamentare liberale, carica di contrasti, in una dinamica politica vivace e dura, segnata da forti personalità competitive e antagoniste . Bismarck incarna invece il principio d’autorità monarchica, con l’utilizzo strumentale di elementi democratici (il suffragio universale), in costante tensione e conflitto con il parlamento; non ha antagonisti politici della sua statura e per i suoi piani nazionali dispone del formidabile strumento militare dell’esercito prussiano. Liberalismo e cesarismo sono così i poli entro cui si dispiega l’azione dei due statisti per la nascita delle due nazioni italiana e tedesca.
Gian Enrico Rusconi

L'intervista a Gian Enrico Rusconi

Gian Enrico Rusconi

Già professore ordinario di Scienza politica presso l’Università degli Studi di Torino.
È stato direttore del Centro di studi storici italo-germanici di Trento. È commentatore politico per importanti quotidiani italiani. Da anni studioso attento della storia della Germania nel Novecento e della storia dei rapporti fra Italia e Germania, è autore anche di numerosi studi sulla cultura politica italiana.
Fra le sue principali pubblicazioni: La crisi di Weimar. Crisi di sistema e sconfitta operaia, Torino, Einaudi, 1977; Rischio 1914. Come si decide una guerra, Bologna, Il Mulino, 1987;  Germania Italia Europa. Dallo stato di potenza alla potenza civile, Torino, Einaudi, 2003; Cefalonia 1943. Quando gli italiani si battono, Torino, Einaudi, 2004.