“50 ANNI DI…” Dialoghi a margine della mostra “Università Città” per il cinquantenario dell’Ateneo trentino
Come sono cambiate la nostra vita, la società e la città di Trento negli ultimi 50 anni? Quale ruolo ha avuto l’Ateneo in questa trasformazione? Quanto è profondo il legame che unisce Università e Città? Cercheremo di indagarlo negli incontri a più voci che si terranno in occasione delle visite guidate settimanali alla mostra sui 50 anni dell’Ateneo. Un confronto fra generazioni. Un dialogo sull’oggi che, attraverso incursioni nel passato e nel futuro, diviene più ricco e maturo.
Gli incontri si svolgeranno al Dipartimento di Lettere e Filosofia (Trento - Via Tommaso Gar, 14). Avranno inizio alle 17.30 e saranno preceduti da una visita guidata in compagnia del curatore della mostra, che si terrà alle 17.00.
La partecipazione è libera e gratuita.
I dialoghi saranno registrati e riproposti alla radio da "Trentino in Blu"
15 gennaio: 50 ANNI DI… SPORT.
Dai pulcini della Virtus all’Universiade
Con:
Antonella Bellutti (campionessa bi-olimpionica e coordinatrice dei programmi TOPSport e UNI.Fit di UNI.Sport e del programma Volontari per Trentino 2013) |
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Gianluca Tasin (presidente CUS Trento) |
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Carlo Giordani (giornalista sportivo, atleta azzurro e dirigente sportivo) |
Modera: Guido Pasqualini
Qual è l’attenzione dell’Università per lo Sport? Quali sono le iniziative più innovative messe in campo per chi pratica l’attività a livello agonistico e non vuole
rinunciare alla laurea? Quali sono le attese per l’Universiade che si disputerà in Trentino il prossimo dicembre?
Nell’incontro si parlerà di Trentino 2013 e di TopSport (il
programma dedicato agli atleti che desiderino conciliare l'attività agonistica con gli studi universitari), si ripercorreranno in breve le principali proposte sportive dell'Ateneo, ma si rifletterà
anche su come negli anni sia cambiato il mondo dello sport a Trento e in Trentino nelle varie discipline. Dagli anni in cui in Santa Maria (dove ora sorge il collegio di merito Bernardo Clesio) si giocavano
le partite dei pulcini della Virtus al tempo della Trentino Volley ai massimi livelli nazionali.
22 gennaio: 50 ANNI DI… DIALOGO CON LE TRADIZIONI RELIGIOSE.
Quale apertura dell’Università? Quali proposte?
Con:
Silvano Zucal |
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Massimo Campanini |
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Massimo Giuliani |
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Don Andrea Decarli |
Modera: il giornalista Paolo Ghezzi
A volte i confini si possono trasformare in porte. Le frontiere possono diventare luogo e motivo di apertura, incontro, conoscenza reciproca, dialogo. È il caso del Trentino e della sua Università:
piccole realtà di confine dalla vocazione internazionale. Mentre l’Università di Trento muoveva i suoi primi passi contestando la società e le tradizioni religiose, la Chiesa di
Trento riceveva il mandato di Paolo VI a diventare città “ponte”. Con la verifica storica della vicenda del cosiddetto “beato Simonino” inaugurava poi un nuovo rapporto con
la Comunità ebraica. E varie occasioni la portavano a intessere relazioni con altri cammini di fede.
Da allora la società è diventata sempre più multiculturale e con essa
è cresciuta anche la domanda di conoscere le tradizioni religiose degli altri e di approfondire le proprie. Si colloca in questa scia l’istituzione per gli studenti iscritti a Lettere e Filosofia
di una cattedra di pensiero ebraico e di una cattedra di pensiero islamico, accanto a una consolidata offerta di corsi dedicati alla storia del cristianesimo, filosofia della religione, teologia politica
e storia delle dottrine teologiche. Anno dopo anno, intanto, ha preso quota la “Cattedra del confronto”, percorsi di riflessione promossi dall’Ufficio Cultura della Diocesi di Trento per
affrontare questioni cruciali che interpellano credenti e non credenti.
Ogni giorno l’internazionalizzazione dell’Università di Trento e della società trentina rende più
urgente conoscersi e dialogare.
31 gennaio: 50 ANNI DI… DONNE.
Cosa resta delle rivendicazioni del femminismo
Con:
Barbara Poggio Coordinatrice del Centro Studi Interdisciplinari di Genere dell'Università di Trento |
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Chiara Saraceno Honorary fellow al Collegio Carlo Alberto di Torino e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo di Trento |
Modera: la giornalista Milena Di Camillo
Il femminismo è nato come un movimento politico, culturale e sociale per rivendicare il pieno riconoscimento dell’identità, della dignità e dei diritti delle donne nella società.
Negli anni sessanta e settanta molte donne, anche a Trento, sono scese in piazza per denunciare gli squilibri di genere e affermare istanze di equità e parità nei vari ambiti della vita, dal
lavoro alla famiglia.
Cosa è successo da allora? Il femminismo è stato archiviato? I traguardi che questa generazione di donne si proponeva sono stati raggiunti? Si può parlare
di una piena cittadinanza per le donne?
Nel dialogo si cercherà di affrontare questi interrogativi tracciando un bilancio su quanto è stato fatto e quanto ancora resta da fare nei diversi
ambiti della vita sociale (dalla famiglia, all’istruzione, al lavoro, alla politica…).
5 febbraio: 50 ANNI DI… LAVORO.
Dalle tute blu ai colletti bianchi
Con:
Paolo Barbieri professore di Sociologia dei processi economici e del lavoro - Università di Trento; impegnato in ricerche internazionali sulla flessibilità del mercato del lavoro in differenti sistemi di welfare |
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Aldo Marzari conoscitore dei problemi del lavoro; presidente di Acli Consat e nel consiglio di amministrazione dell’Enaip Trentino; già presidente provinciale Acli, amministratore e politico locale |
Modera: la giornalista Sandra Mattei
Com’è cambiato il mondo del lavoro dagli Sessanta a oggi?
Globalizzazione e flessibilità hanno prodotto solo più incertezza? Ci sono tratti comuni tra le lotte operaie di un
tempo e le recenti manifestazioni sull’articolo 18? Perché la parola “operaio” è uscita dal linguaggio di tutti i giorni e sempre più viene caricata di un significato
ideologico? Stagista, operatore di call center, esodato: sono queste le immagini che attualmente associamo ai lavoratori?
Riflettendo sulla maggiore sensibilità per i temi della sicurezza e
del benessere sul luogo di lavoro (dalla prevenzione degli infortuni agli strumenti per contrastare il mobbing), ma anche sulla messa in discussione di alcuni diritti dei lavoratori che si davano per acquisiti,
nel dialogo ci si chiederà quali siano le sfide e le opportunità per chi oggi è, o vorrebbe entrare, nel mercato del lavoro.
15 febbraio: 50 ANNI DI… MERITO.
L’evoluzione delle politiche per il diritto allo studio
Con:
Gianfranco Cerea (delegato del rettore dell’Università di Trento per l'analisi delle politiche di determinazione della contribuzione studentesca, del diritto allo studio e delle procedure per l'immatricolazione e l'iscrizione) |
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Alessio Spitaleri (Consiglio di amministrazione dell'Opera universitaria) |
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Simona Francesca Casale (Ufficio studi Patronato Acli Trento) |
Modera: il giornalista Alessandro Papayannidis (vicecaposervizio Corriere del Trentino)
«I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie
ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso». Così recita l’articolo 34 della Costituzione della Repubblica Italiana. Ma come vanno le cose nella realtà? Come
sono cambiate con l’avvento dell’università di massa? E la crisi, quali conseguenze sta producendo nella decisione di proseguire gli studi dopo la scuola?
Passando in rassegna i
vari interventi messi in campo negli anni per aiutare anche le famiglie con minori possibilità economiche a investire nella formazione universitaria dei propri figli, si approderà alle forme
individuate da vari atenei per premiare coloro che si laureano in corso e con buoni esiti. In particolare saranno analizzati le ragioni, i contenuti, i punti di forza e di debolezza del modello dell’Università
di Trento nella ricerca di un indicatore del merito per gli studi universitari più attento a promuovere la generalizzazione del merito ovvero una maggioranza di studenti motivati, impegnati e virtuosi
che un’élite di eccellenti.
19 febbraio: 50 ANNI DI… STUDENTI.
Dal “Che” alla movida
Con:
Carlo Buzzi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento) |
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Vincenzo Calì (Studioso dei movimenti collettivi - Fondazione Museo storico del Trentino) |
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Francesca Re (Direttore responsabile di SanbaRadio) |
Modera: il giornalista Franco de Battaglia
Una foto del 1968 ritrae una manifestazione di giovani. Il corteo sfila lungo via Belenzani e piazza Duomo nel segno di Hồ Chí Minh e di Che Guevara, due icone della contestazione e del movimento studentesco
di quegli anni. E i giovani di oggi si aggregano ancora sotto una bandiera? Per cosa si appassionano e s’impegnano? Hanno e cercano dei leader? Vivono il loro essere studenti universitari come un’identità
sociale?
Nel dialogo si analizzeranno gli studenti di ieri e di oggi, i loro riti di passaggio, le aspirazioni, gli ideali, i valori, le scelte. Per cercare di scoprire chi erano e chi sono. Andando
oltre le etichette di “bamboccioni” e “generazione movida”.
L’incontro sarà preceduto da una visita guidata alla mostra “Università Città” per il cinquantenario dell’Ateneo trentino in compagnia del curatore, che si terrà
alle 17.
La partecipazione è libera e gratuita.
28 febbraio: 50 ANNI DI…ATENEO IN CITTÀ.
Il volto e il cuore della Trento universitaria
Con:
Fulvio Zuelli (presidente dell’Opera universitaria e già rettore) |
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Alessandro Andreatta (sindaco di Trento) |
Modera: il giornalista Luca Malossini (caporedattore centrale del Corriere del Trentino)
Ateneo in Città sono anche la vivacità e l’animazione portate in piazza Duomo dalla Notte dei ricercatori. Sono gli studenti e i docenti che arrivano da tutta Italia e da vari Paesi del mondo.
È una feconda contaminazione.
In realtà tra l’Università e la Città, nel corso degli anni, ci sono stati delle incomprensioni, dei momenti di frizione e di chiusura.
Ma nulla che abbia mai messo in discussione il legame profondo che le ha arricchite reciprocamente, le ha fatte crescere e diventare ciò che sono. E che oggi rende molto difficile immaginare l’una
senza l’altra.
L’ultimo dialogo organizzato a margine della mostra “Università Città” vuole essere una riflessione e un confronto su come Trento e i suoi abitanti
siano cambiati negli anni per la presenza dell’Ateneo sul territorio.
6 marzo: proiezione del film "NON FU PER CASO"
Dipartimento di Lettere e Filosofia - Aula Magna
ore 17.00 - ultima visita guidata alla Mostra
Conduce: Vittorio Carrara
ore 18.00 - presentazione film
Introduce: Vittorio Carrara
Presenta: Giuseppe Ferrandi
ore 19.15 - eventuale dibattito
Evento curato dal Museo Storico in Trento e prodotto da Film Work, nell'ambito della Mostra Università Città
È il 1960, i giornali inglesi titolano Miracolo Italiano, è scoppiato il Boom economico. Un anno dopo a Saint Vincent si tiene un convegno sugli squilibri economici in Italia.
Al convegno intervengono i sociologici italiani più importanti. Tra il pubblico siede il presidente della Provincia autonoma di Trento: Bruno Kessler, politico acuto e pragmatico. Nei tre giorni del
convegno Kessler matura un’intuizione che diventerà storia: aprire in Trentino, una terra ancora senza università, la prima facoltà di Sociologia d’Italia. L'uomo politico
trentino è convinto che questa scienza, che in Italia non ha ancora una propria casa, sia lo strumento di cui il Paese ha bisogno per affrontare l'improvvisa modernizzazione, un processo impetuoso
che si scontra con una struttura socio-economica in gran parte sorpassata dalle esigenze dei tempi nuovi. Il documentario “Non fu per caso”, realizzato dalla casa di produzione
FilmWork su mandato dell’Università degli Studi di Trento e della Fondazione museo Storico del Trentino, racconta, in occasione del 50° anniversario dalla fondazione (1962-2012) il contesto e gli eventi che portarono alla nascita della Facoltà di Sociologia di Trento. Lo fa ripercorrendo il ruolo svolto da questa scienza tra gli anni '60 e
'70, ed intrecciando tra loro più fili narrativi: il contesto internazionale e italiano, il ruolo della sociologia nel mondo occidentale, le tappe più importanti della storia della nuova
Facoltà, e una serie di interviste ai protagonisti di quella stagione. I materiali di repertorio vengono usati come fonti originali, selezionando brevi spezzoni di interviste o mantenendo il commento
originale alle immagini. Una voce fuoricampo scritta per il documentario ha il compito di chiarire i passaggi e i raccordi del racconto, alternandosi alle voci dei materiali di repertorio e alle interviste
girate. Il documentario vuole rileggere quella lunga stagione attraverso la formazione di un esperimento didattico e culturale come la Facoltà di Sociologia di Trento, un esperimento che voleva creare
una nuova classe dirigente, moderna e preparata, per il Trentino e per il nostro Paese. E poi raccontare le dinamiche di un paese in trasformazione attraverso la lente di ingrandimento del costume, soffermarsi
sul processo di modernizzazione, e infine comprendere le motivazioni di una generazione di studenti che volevano fare i sociologi.
Il documentario (che si basa su due ricostruzioni storiche,
entrambe edite da Il Mulino: Giovanni Agostini, Sociologia a Trento, 2008; e Luigi Blanco, Andrea Giorgi, Leonardo Mineo (a cura di), "Costruire un'università, 2011) è stato scritto
da Giovanni Agostini, Andrea Andreotti, Andrea Giorgi, Leonardo Mineo, per la regia di Andrea Andreotti, mentre gli intervistati sono Giampaolo Andreatta, Francesco Alberoni, Tarcisio Andreolli, Francesca
Arnoldi, Pierpaolo Benedetti, Luigi Berlinguer, Marco Boato, Pierangelo Catalano, Luigi Chiais, Renato Curcio, Giluliano Di Bernardo, Franco Ferrarotti, Valfro Grigoli, Maurizio Magnabosco, Luisa Pevarello,
Marianella Pirzio Biroli, Gianfranco Ravagni, Vilma Tomasi.