Attraverso i confini del genere
Da oltre trent’anni il concetto di genere ha varcato la soglia del dibattito accademico e politico, per indicare il carattere socialmente costruito dell’esperienza della maschilità e della femminilità
e delle disparità che segnano le relazioni tra uomini e donne. Con la progressiva istituzionalizzazione del concetto di genere, questioni storicamente marginali sono venute ad acquisire una visibilità
crescente nel dibattito pubblico e scientifico. Tuttavia, proprio questo graduale divenire convenzionale della prospettiva di genere comporta il rischio di stemperarne la valenza critica e la capacità
di interrogare i fenomeni sociali, prospettando dai margini pratiche di resistenza al discorso dominante.
Al fine di rinnovare il potenziale critico del concetto di genere risulta imprescindibile un suo
posizionamento – tanto teorico, quanto metodologico – sulla linea mobile di confine tra centro e margine. Infatti il confine, nelle sue molteplici accezioni – geografica, sociale, economica,
filosofica, politica, culturale, simbolica – è contemporaneamente luogo effettivo di esclusione, controllo e potere, e spazio potenziale di scambio, trasgressione e creatività.
Il secondo convegno biennale promosso dal Centro di Studi interdisciplinari di Genere dell’Università degli Studi di Trento ospita un dibattito interdisciplinare sul genere e i suoi confini e sul genere in quanto concetto di confine e sconfinamento. L’invito è rivolto a mettere in luce – all’interno di differenti ambiti disciplinari – il carattere liminale ed emergente della dimensione di genere, per guardare all’esistente da punti di vista eccentrici e non paradigmatici, facendo dei posizionamenti di confine una risorsa epistemologica.