Viaggio nella fisica dell'antimateria

Alla scoperta dei segreti del cosmo

Avete presenti alcuni personaggi di fantasia che, magari indossando un mantello o bevendo particolari pozioni, si rendono invisibili? Ebbene. Se quando vi parlano di “antimateria” pensate a questi personaggi, nel caffè della ricerca con Mariazzi scoprirete che per i fisici l’antimateria – “alter ego” della materia, composta da particelle identiche, ma di segno opposto - è un concetto assolutamente serio e reale. Gli studiosi, alla luce del principio di simmetria della fisica, si chiedono dove sia l’antimateria.   

Il termine venne usato per la prima volta nel 1898, nel 1928 la prima ipotesi dell’esistenza dell’antimateria e nel 1932 la conferma sperimentale dell’esistenza dell’antielettrone (antiparticella dell’elettrone dotata di carica positiva, che venne chiamata positrone da “positive electron”). Numerosi gli studi e gli esperimenti sull’antimateria fino ad arrivare al 4 giugno 2011, quando i ricercatori del Cern di Ginevra sono riusciti a creare e intrappolare circa 300 atomi di anti-idrogeno per oltre 16 minuti. 

E poi l’antimateria non si sprigiona solo nei laboratori, ma anche in natura, sopra le nuvole. Un satellite della Nasa, infatti, sorvolando l’Egitto nel dicembre 2009 ha rilevato per la prima volta dei lampi di antimateria prodotti da un temporale nello Zambia. Secondo la ricostruzione fatta dagli esperti il processo che genera antimateria ha inizio a partire da intensi getti di raggi gamma, che si sprigionano durante le tempeste tropicali. Un’emissione centinaia di volte più potente dei fulmini, che si teme potrebbe rappresentare un rischio per il volo degli aerei. Si stima che ogni giorno nel mondo “esplodano” circa 500 “superfulmini”. Nel caffè con Mariazzi si parlerà anche di questo fenomeno.

Per saperne di più

Sebastiano Mariazzi

Sebastiano Mariazzi è nato a Rovereto (TN) il 22/4/1978. Si è laureato in Fisica all'Università di Trento nel 2002 e da allora si occupa della Fisica dell'Antimateria presso il Laboratorio di Fisica dei Positroni. Da alcuni anni è coinvolto nell'esperimento AEgIS che mira alla prima misura sperimentale dell'interazione tra materia ed antimateria.