LA QUALITÀ PREMIA: OTTIMI RISULTATI PER L’UNIVERSITÀ DI TRENTO

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Dal Ministero nuovi criteri di valutazione degli atenei e finanziamenti in base alla qualità. Soddisfatto il rettore Bassi: “Un passo significativo, auspicato da tempo”

È recente la notizia che il Ministero dell’Istruzione e dell’Università ha deciso di assegnare una parte dei fondi destinati alle università sulla base della qualità raggiunta. E l’Università di Trento, secondo la valutazione ministeriale, ha dimostrato di avere i migliori standard d’Italia e per questo sarà premiata con circa sei milioni di euro in più rispetto a quanto previsto. Nella classifica dei migliori atenei Trento è prima davanti al Politecnico di Torino e al Politecnico di Milano. I dati ufficiali saranno disponibili sul sito del Ministero entro metà settembre.
Il provvedimento è stato firmato il 24 luglio dal ministro Mariastella Gelmini. Sulla base del provvedimento - si legge in una nota ministeriale - il 7% del Fondo di finanziamento ordinario (FFO), pari a 525 milioni di euro, è distribuito in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare, due terzi di questo fondo in base alla qualità della ricerca e un terzo in base alla qualità della didattica.
Trento, pur essendo un piccolo ateneo, è riuscito meglio di ogni altro ad ottenere, su base competitiva, progetti di ricerca finanziati dalla Commissione europea. E per questo viene premiato. Hanno ottenuto meno finanziamenti, invece, 27 Università che non hanno gli standard qualitativi previsti.
“Sono molto soddisfatto - ha commentato il rettore Davide Bassi - che il Ministero abbia scelto la strada dell’assegnazione delle risorse su base meritocratica. Si tratta di un passo davvero significativo e che da tempo si auspicava potesse diventare realtà. Il risultato per Trento - ha continuato - è molto positivo e, anche se questo non elimina completamente le attuali difficoltà finanziarie, certamente mitiga i problemi e soprattutto pone le basi per un futuro molto più ottimistico. Dobbiamo continuare su questa strada con sempre maggiore impegno”. Il rettore ha dichiarato, inoltre, che l'allocazione delle risorse aggiuntive sarà fatta, anche internamente, tenendo conto di rigorosi criteri di merito.

Ottimi posizionamenti sono stati raggiunti dall’ateneo anche nelle classifiche apparse recentemente su periodici e quotidiani nazionali.
Nell’edizione 2009-2010 delle Grandi Guide realizzate da “la Repubblica” con Censis e Somedia, tutte le facoltà dell’Università di Trento sono rimaste sul podio delle migliori d’Italia. Primo posto a Giurisprudenza e Ingegneria, secondo a Economia, Sociologia e Scienze matematiche fisiche e naturali e terzo posto a Lettere e Filosofia. Come sempre non è valutata la Facoltà di Scienze cognitive perché unica in Italia. La valutazione considera la produttività, la qualità della didattica e della ricerca e i rapporti internazionali. Nella classifica generale l’Università di Trento ha confermato il quarto posto fra gli atenei di medie dimensioni, quelli con un numero di iscritti compreso fra 10mila e 20mila. La valutazione tiene conto dei servizi agli studenti, delle borse di studio e di collaborazione, dei posti in aule, biblioteche e laboratori scientifici, degli spazi per lo sport, della funzionalità e dei contenuti del sito internet di ateneo.

È uscita recentemente anche la Guida all’Università 2010 di "Campus", dove l’Università di Trento, guadagnando una posizione rispetto allo scorso anno, è seconda fra gli atenei generalisti (quelli con più discipline insegnate) con un numero di iscritti compreso fra 10mila e 50mila. La classifica misura le performance degli atenei in base al rendimento degli studenti, all’adeguatezza delle strutture, alla qualità dei servizi, al valore della ricerca, all'internazionalizzazione, ma valuta anche aspetti significativi per la vita studentesca come la spendibilità dei titoli di laurea, la trasparenza dell’informazione, la valutazione. Viene calcolata inoltre la tassazione media in rapporto alle risorse complessive dell’ateneo.

Nella classifica del "Sole 24 Ore", apparsa lo scorso 13 luglio, l’Università di Trento è settima fra le università italiane. Gli indicatori che vengono utilizzati in questo caso per mettere a confronto gli atenei sono: i talenti, l’attrattività, l’inattività, la laurea nei tempi previsti, l’affollamento, gli occupati a tre anni dalla laurea, la qualità della ricerca, i fondi a disposizione per la ricerca scientifica e la capacità di attrarre finanziamenti per la ricerca da enti esterni.