PROGETTO IMPRESA

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Trento in un pool di università per promuovere progetti imprenditoriali frutto della ricerca. Iniziativa finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico
di Claudio Nidasio

Qual’è la relazione tra ricerca e innovazione? In che misura i risultati della ricerca scientifica possono “trasformarsi” in impresa? Quali sono i canali che rendono fattibile un percorso virtuoso ricerca-creazione di impresa? E, infine, qual è il ruolo che l’ateneo di Trento può giocare su queste tematiche?

Il progetto IMPRESA (Infrastrutture e Management Per la REalizzazione di Spin off Accademici) è un’iniziativa finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico che ha per obiettivo la nascita e sviluppo di progetti imprenditoriali a partire da risultati di ricerca. Promosso e gestito dal Consorzio IMPAT (formato da Università di Ferrara, ENEA e Tecnopolis – parco scientifico dell’Università di Bari) il progetto sostiene attraverso servizi e finanziamenti gli spin off accademici. Assieme ad altri atenei (tra cui ad esempio le Università di Padova, Bari e Venezia), l’Università di Trento partecipa al progetto che si concluderà nel 2011.

La partecipazione dell’Università di Trento si concretizza con la creazione di una figura di IMPAT POINT che seguirà lo sviluppo dell’intero progetto. L’IMPAT POINT di Trento è collocato all’interno della Divisione per il Supporto alla Ricerca Scientifica e al Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo con funzioni di tutoraggio dei progetti di impresa provenienti dai dipartimenti, centri di ricerca e laboratori di creazione di impresa dell’università. In particolare l’IMPAT POINT si qualifica per essere in grado di fornire un concreto supporto nella stesura di un business plan a tutti coloro, docenti, ricercatori, dottorandi e laureati che vogliono creare un nuovo progetto di impresa collegato alla ricerca.
Il progetto IMPRESA prevede la possibilità per i futuri imprenditori di partecipare – indicativamente ogni tre-quattro mesi - a bandi per la selezione delle migliori idee imprenditoriali e imprese.

L’articolazione del progetto e dei bandi, finalizzati allo scopo di far nascere e sviluppare l’impresa, è costituita da tre fasi sequenziali: gestazione e nascita, start up, espansione.
La fase di gestazione e nascita ha l’obiettivo di stimolare e sostenere la nascita di idee imprenditoriali; i progetti di impresa, una volta selezionati, sono accompagnati durante la realizzazione di uno studio di fattibilità che si conclude con l’elaborazione da parte del/i proponente/i di un Business Plan.
La seconda fase, denominata di start up, si pone la finalità di sostegno all’avvio di iniziative imprenditoriali nate dalla precedente fase di gestazione e nascita o al consolidamento di quelle attivate all’interno delle università (spin off o start up esistenti o in fase di costituzione).
Una terza fase, denominata di espansione, alla quale sarà avviato un sottoinsieme delle imprese ammesse ad usufruire dei servizi della precedente fase di start up, ha l’obiettivo di facilitare l’ingresso nelle neo-imprese di capitale di rischio, da parte di venture capitalist o business angel, da parte di banche, per lo sviluppo dimensionale del relativo business.

A fine novembre 2009 sono stati comunicati gli esiti della prima fase di valutazione delle domande di progetto, che erano state presentate entro il 30 settembre. La media dei progetti approvati a livello nazionale è stata del 55%, presso l’Università di Trento sono stati premiati quattro progetti su cinque presentati, pari a un tasso di successo dell’80%.

Il progetto “Hydro Geo Solution” del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale (realizzato attraverso il Centro CUDAM), in fase di elaborazione, è dedicato allo sviluppo e commercializzazione di applicazioni software per analisi idrogeologiche. Alcune applicazioni concrete riguarderanno la determinazione del rischio sanitario nelle acque di falda e la progettazione di interventi di bonifica, la valutazione di potenziali rischi per la salute, la previsione di eventi di piena fluviale in bacini con la presenza di dighe e sbarramenti fluviali.

“Stem screen”, il progetto del Centro di Biologia Integrata (CIBIO), anch’esso in fase di elaborazione, si occuperà di fornire soluzioni innovative in ambito biotecnologico che permettano di fornire modelli cellulari personalizzati (tarati su un paziente specifico) di malattie neurodegenerative a partire da cellule (fibroblasti) dei pazienti stessi. Alcuni ambiti applicativi includono la creazione di modelli cellulari personalizzati di malattie neurodegenerative, la valutazione in vitro dell’efficacia della terapia che il paziente sta sperimentando, l’isolamento di nuovi farmaci e la collaborazione con aziende farmaceutiche.

Sono invece in fase più avanzata - a livello di start up o in espansione - i progetti del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e delle Tecnologie industriali. La start up di ateneo “k4sint s.r.l.” è attiva nello sviluppo precompetitivo nel campo dei nuovi materiali e prodotti tramite tecnologie di consolidamento/sinterizzazione di polveri (Spark Plasma Sintering). L’azienda ha l’obiettivo di realizzare e commercializzare nuovi materiali per applicazioni avanzate nel campo strutturale, biomedico ed elettronico.

Il progetto di impresa “Biotools”, in fase di approvazione come start up di ateneo, si occupa invece di progettazione, realizzazione e successivamente produzione di attrezzature, materiali e strumenti che possano essere utilizzati nel settore biomedicale e per applicazioni in ambito della medicina rigenerativa. Biotools svilupperà applicazioni per la coltura cellulare in vitro, che permettono di ottenere un’approssimazione migliore delle condizioni che il tessuto cellulare percepirebbe in condizioni fisiologiche, e applicazioni a supporto di processi di rigenerazione tessutale.

Per maggiori informazioni sul progetto è possibile consultare il sito del progetto IMPRESA nella sezione Ricerca scientifica del portale di ateneo (impatpoint@unitn.it, tel. 0461 281163).