IL POLO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO "FABIO FERRARI"

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Inaugurato il primo padiglione sulla collina di Povo. Nuovi spazi per didattica e ricerca per le Facoltà di Scienze e Ingegneria
di Sandro Stringari e Marco Tubino

Con l’inaugurazione del nuovo polo universitario di Povo si realizza una tappa importante di quel percorso ambizioso e lungimirante, intuito e ideato a suo tempo da Fabio Ferrari, volto a favorire l’integrazione tra la cultura scientifica e quella tecnologica. Questa integrazione, che vede protagoniste la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e la Facoltà di Ingegneria dell’ateneo, si realizza ora nella collina Est di Trento, in un’area che fu individuata, fin dagli anni ’70, come sede naturale non solo del polo scientifico e tecnologico dell’università, ma anche di quello afferente alla Fondazione Bruno Kessler, nonché ad altre strutture di ricerca nazionali e internazionali. Il connubio tra scienza e tecnologia rappresenta una chiave vincente di successo nelle attività di ricerca ed alta formazione, che una società avanzata e proiettata nel futuro deve perseguire. Questo connubio rappresenta quindi per l’Università di Trento una prospettiva promettente, foriera di successi futuri, in linea con gli investimenti di sviluppo più avanzati su scala europea.

A partire dal prossimo mese di settembre il polo scientifico-tecnologico dedicato a Fabio Ferrari ospiterà nelle strutture ora completate la didattica delle lauree triennali e magistrali di numerosi corsi di laurea delle due facoltà, le attività di ricerca facenti capo al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, nonché la nuova biblioteca e la mensa. Il polo sarà completato nell’arco di due anni con la realizzazione di un secondo padiglione che ospiterà, tra l’ altro, le attività di ricerca nelle biotecnologie, settore recentemente decollato e in grande sviluppo che completa l’offerta formativa della Facoltà di Scienze insieme ai corsi di laurea in Matematica, Fisica e Informatica. La Facoltà di Ingegneria trasferirà nei nuovi edifici di Povo l’intera filiera formativa e le attività di ricerca dell’area dell’ingegneria industriale (Materiali e Meccatronica), che si andrà ad aggiungere all’area dell’ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni già oggi collocata a Povo. Nelle nuove strutture gli studenti troveranno un ambiente internazionale ed accogliente, sia in termini di servizi che di occasione di contatti e di crescita culturale; i ricercatori troveranno condizioni ideali per sviluppare i programmi di ricerca in un ambiente moderno a contatto con varie realtà a forte valenza interdisciplinare.

Lo sviluppo delle aree di ricerca in collina si coniugherà anche con l’integrazione delle nuove strutture edilizie con il territorio. Qui vale la pena ricordare che i piani futuri prevedono una riorganizzazione della viabilità, nonché l’individuazione di spazi da condividere con l’area urbana circostante e un ripensamento sulle prospettive future della struttura storica attualmente ospitante la Facoltà di Scienze.

L’ateneo ha intenzione di proporre fin da subito una serie di iniziative volte a utilizzare e valorizzare le nuove strutture con progetti di ampio respiro. Una di queste si chiamerà “Scienza in collina” e consisterà nell’organizzazione di una serie di incontri ad alto livello con protagonisti internazionali della scena scientifica. Il primo incontro è previsto per l’ultima settimana di settembre, quando sarà ospite della Facoltà di Scienze il professor Wolfgang Ketterle, ricercatore del MIT di Boston e premio Nobel per la Fisica nel 2001.

La realizzazione del polo Fabio Ferrari rappresenta un esempio di lungimiranza nelle scelte strategiche volute da chi ha gestito l’Università di Trento, di efficienza nella tempistica, rispettata con rimarchevole puntualità e un’ulteriore prova che la Provincia di Trento dedica al problema dell’alta formazione, della ricerca e dell’innovazione una costante attenzione, con finanziamenti paragonabili ai migliori standard a livello europeo.