LINGUAGGI ISPANICI FRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ

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L’Università di Trento ospita il XXVI Congresso dell’Associazione Ispanisti Italiani
di Pietro Taravacci e Daniele Crivellari

“Frontiere: soglie e interazioni. I linguaggi ispanici nella tradizione e nella contemporaneità.” Questo è il titolo del XXVI Congresso dell’Associazione degli Ispanisti Italiani (AISPI), che si è tenuto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento dal 27 al 30 ottobre 2010.
La cerimonia d’inaugurazione, svoltasi nella prestigiosa cornice di Palazzo Geremia ha visto la partecipazione dell’assessore del Comune di Trento Lucia Maestri, del preside della Facoltà di Lettere Maurizio Giangiulio e del presidente uscente dell’Associazione Augusto Guarino, i quali non si sono limitati a rivolgere ai presenti un semplice saluto, ma, cogliendo le sollecitazioni del titolo stesso del convegno, hanno portato significative riflessioni sulla realtà culturale del nostro tempo, e sul ruolo che la città di Trento ha svolto nella storia come città di frontiera, città ponte tra Nord e Sud, e come luogo simbolico di una svolta epocale nel pensiero e nella civiltà dell’Europa e dell’Occidente. L’evento è stato impreziosito da un programma musicale realizzato da giovani allievi del Conservatorio di Musica “F. A. Bonporti”, diretti dal maestro Julián Lobana. La proposta di un programma strumentale e vocale, su testi di García Lorca, ha ben interpretato una delle molte frontiere esistenti fra parola e musica.

Le due conferenze plenarie che hanno avviato il convegno, dal canto loro sono state paradigma di un’altra zona di interferenza, ovvero, della frontiera tra la parola letteraria (in particolare quella teatrale) e l’immagine artistica, sul tema della peccatrice redenta e del contatto tra le lingue e la storia, nelle tracce arabe lasciate nella lingua letteraria spagnola del medioevo.
Nelle tre dense giornate successive, i lavori, articolati in sessioni parallele e riuniti sotto il comune tema della frontiera, hanno visto la partecipazione di più di 130 studiosi provenienti da tutta Italia e da varie parti d’Europa (Spagna, Germania, Romania).
Due i macro-settori d’indagine in cui si sono declinati gli interventi (letteratura e lingua spagnola) organizzati a loro volta in più specifici ambiti di ricerca, riguardanti non solo l’area peninsulare ma anche quella ispanoamericana e lusitana.

Nell’ambito letterario si è sondato nella formazione di consapevolezze e gusti letterari tra Medioevo e Rinascimento, nella mutua interferenza di autori e scuole poetiche italiane e spagnole (che tanta parte hanno avuto nella formazione del pensiero letterario europeo nei secoli XVI e XVII); in relazione alla straordinaria stagione dei Secoli d’Oro spagnoli si sono affrontate le problematiche delle relazioni fra narrativa romanzesca e narrativa breve, il formarsi di un immaginario letterario spagnolo sulla dilatata ma reale frontiera tra Spagna e i territori conquistati oltre Oceano; particolare attenzione si è rivolta al teatro barocco, soprattutto come punto di incontro e verifica di diverse dinamiche sociali e aspirazioni identitarie, o come vetrina privilegiata dell’evoluzione di tendenze letterarie, figurative e musicali. Sul versante della letteratura contemporanea (sia spagnola che ispanoamericana) sono risultati di grande interesse gli interventi sulle frontiere della scrittura fra realtà e fictio artistica, sul dérèglement delle frontiere tra i generi letterari, così tanto dibattuto nel Novecento, sul rapporto fra testo e scena, sulle relazioni intersemiotiche fra scrittura, arti figurative e cinema, e infine sulle relazioni tra scrittura letteraria e informatica.

L’ambito linguistico ha dato luogo a interventi di grande attualità: dagli aspetti legati al rapporto tra le lingue (lingue di frontiera, lingua e migrazioni, la realtà dello spanglish, identità e varietà linguistiche nell’ampio dominio ispanofono, fenomeni di contatto e sociolinguistica), alle questioni più prettamente metodologiche e teorico-linguistiche (relazioni fra teorie linguistiche e pragmatica, scrittura e oralità, fra gli studi delle lingue della comunicazione e delle lingue letterarie, fra gli studi sulle lingue e sulle letterature, problematiche glottodidattiche), per arrivare all’ambito che appare come la cifra delle frontiere fra le lingue e le letterature, ovvero quello traduttologico, osservato nelle prospettive della teoria, della prassi e della didattica della traduzione.
Le comunicazioni hanno dato luogo a un ampio e proficuo dibattito, che a partire dalla tradizione, secondo quanto esplicitato dal titolo del convegno, si è affacciato sul presente e sul futuro non solo degli studi ispanistici italiani ma in generale sulle problematiche della cultura ispanofona in una prospettiva internazionale. Come gli organizzatori del convegno hanno inteso rilevare sin dal titolo, infatti, il destino della lingua e della letteratura ispaniche è da sempre stato quello di agire in un contesto plurale e ‘globale’.

Nei due vasti ambiti disciplinari, filologico-letterario e linguistico, attraverso il concetto di “frontiera”, gli studiosi hanno dunque avuto modo non solo di sondare con rigore scientifico gli aspetti nodali dei ‘linguaggi ispanici’ nella tradizione, ma, hanno mostrato grande dinamismo e ampiezza interdisciplinare nello studio del fondamentale ruolo della letteratura e delle scienze linguistiche e letterarie nella comprensione della realtà contemporanea.
Durante il convegno si è anche tenuta l’Assemblea Generale dei Soci, che ha portato all’elezione del XIII Consiglio Direttivo dell’AISPI, che vede Pietro Taravacci come nuovo presidente dell’Associazione, assieme a Maria Vittoria Calvi (vicepresidente), Luis De Llera, Alessandro Cassol (tesoriere), e Flavia Gherardi (segretario).
I congressisti hanno espresso a più riprese il loro apprezzamento per la qualità del dibattito scientifico, per la generosa ospitalità dell’Università di Trento e per l’efficienza nell’organizzazione dell’evento, che come corollario alle attività del convegno ha previsto la visita al Mart di Rovereto e la cena sociale presso il Grand Hotel di Trento.

Attraverso questo evento, Trento si conferma come sede in cui gli studi sulla letteratura e sulla lingua spagnola hanno trovato nel corso degli ultimi anni e continuano a trovare un proficuo spazio di riflessione. Tra le iniziative realizzate ricordiamo il convegno “Il mondo cavalleresco tra immagine e testo” dedicato ai libri di cavalleria, organizzato da Claudia Demattè nel novembre 2008, e il convegno "Viaggiare con la parola - Viajar con la palabra", organizzato da Elena Liverani e Jordi Canals nell’aprile 2009. Quest’anno, nel mese di aprile, l’Università di Trento ospiterà un congresso sulla “comedia burlesca” del Siglo de Oro, in collaborazione con l’Universidad de Navarra, e in ottobre un seminario che riunirà gli studiosi coinvolti in un Progetto di Rilevanza Nazionale (PRIN) dal titolo “Relazioni intertestuali fra Spagna e Italia: riscritture e traduzioni”.