DALL’UNIVERSITÀ DI TRENTO AL VIRGINIA TECH

in
Tre studenti di Economia partecipano negli Stati Uniti al Virginia Tech Student Challenge con il loro progetto imprenditoriale
di Danilo Campestrin, Nathaniel Washington III e Mohamed Shihab

Il “MIM Business Challenge” è un concorso sul business organizzato dalla Facoltà di Economia dell’Università di Trento, nell’ambito della laurea magistrale MIM, per studenti di ingegneria, management ed economia, intelligenti e orientati verso l’imprenditoria. Dopo aver gareggiato con più di 20 altri partecipanti, il nostro gruppo formato da tre studenti ha vinto la possibilità di rappresentare l’Università di Trento con un progetto imprenditoriale da presentare al “Virginia Tech (VT) Knowledge Works Global Partnership Student Challenge” che si è tenuto a Roanoke, in Virginia (Stati Uniti). Alla competizione del VT Student Challenge hanno partecipato otto gruppi di studenti provenienti da Austria, Canada, Cile, Inghilterra, Francia, Italia e Stati Uniti. 

 

L’incentivo principale che ci ha spinti a partecipare è stata la volontà di rappresentare le nostre rispettive istituzioni e vincere il premio in denaro: il primo premio consisteva in 25 mila dollari, mentre il secondo e il terzo premio ammontavano a 5 mila dollari. Dopo l’intera settimana al VT Student Challenge purtroppo non siamo riusciti a portare  a casa la vittoria ma siamo sopravvissuti ad un terremoto, ad un uragano e porteremo con noi una moltitudine di esperienze che sicuramente ci serviranno da giovani professionisti.

Il nostro team era composto da Danilo Campestrin (Italia), Mohamed Shihab (Svezia), e Nathaniel Washington III (Stati Uniti). Eravamo molto diversi anche caratterialmente e lavoravamo in maniera molto differente ma passando del tempo assieme e sotto pressione abbiamo imparato velocemente a lavorare in team. Abbiamo definito i ruoli, eseguito mansioni complicate e discusso le idee e i metodi di presentazione l’uno dell’altro.

L’idea imprenditoriale che abbiamo portato al VT Students Challenge riguarda  un’innovazione chiamata “INKEYBOARD”, un nuovo tipo di tastiera che presenta i tasti coperti da schermi ad inchiostro micro-elettronici. Ciò permette alla tastiera di essere totalmente personalizzabile, anche cambiando ogni simbolo presente sui tasti mantenendo questi ultimi separati e garantendo una comodità nello scrivere che una tastiera touch-screen non può offrire. Questo prodotto può essere usato per ogni scopo oltre che configurato e utilizzato con qualsiasi software. La tastiera può essere usata per scrivere in lingue differenti, eseguire operazioni di gioco, ridurre errori dei terminali POS, accedere a dati medici riservati e facilitare attività di calcolo quotidiane permettendo di incrementare la produttività. In ufficio, la INKEYBOARD può essere utile per molte applicazioni, dal perfezionamento delle immagini al video editing a quello dei fogli elettronici Excel. Abbiamo avuto solo dieci minuti per mostrare una presentazione che doveva essere di trenta minuti e questo ha fatto crescere la pressione. Arrivata l’ora della competizione abbiamo valutato le informazioni che avevamo, riducendole cosicché fossero comprensibili e concise. Alla fine tutte le prove e la nostra attenzione ai dettagli ci hanno ripagati, abbiamo fatto una presentazione precisa e coerente che ci ha permesso di sentirci fieri del lavoro che abbiamo svolto e grati all’Università di Trento per l’opportunità che ci ha dato.

Al VT Challenge abbiamo avuto anche la possibilità di visitare Modea, una società di marketing che serve molte delle 500 società di “Fortune”. Alla sede centrale di Modea abbiamo visto una società moderna, giovani in abbigliamento casual, ideatori di progetti premiati. L’amministratore delegato, Richard Hammer, ha condiviso con noi molte delle procedure più usate dalle società dandoci anche ottimi consigli per la presentazione del nostro progetto.

Abbiamo lavorato molte ore sulla nostra presentazione, ma anche il Virginia Tech ha lavorato molto per mostrarci cosa significa frequentare un’università americana con un corpo studenti che supera le 25 mila unità. Essere al VT Campus è come essere in un film. I grandi edifici sono distribuiti sui verdi prati del campus, molti gli studentati e i vari dipartimenti che offrono più di 125 corsi agli studenti. C’erano anche molti membri di confraternite, maschili e femminili, che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare in due occasioni di socializzazione. Il campus è sempre animato dagli studenti nelle loro attività quotidiane. Immaginare la vita in quell’università era quasi impensabile, data la differenza con le università europee. Abbiamo avuto la grande opportunità di apprezzare i vantaggi di studiare negli Stati Uniti, ma abbiamo constatato che studiare in Europa è ancora più vantaggioso.

Se dovessimo riassumere l’intera esperienza in una parola, questa parola sarebbe progresso. Con questa parola intendiamo dire che il mondo è un posto che si è evoluto ed è pronto a promuovere le idee di studenti motivati. Vorremmo ringraziare l’Università di Trento, Paolo Collini, Vittorio Filippas, Roberto Napoli e Simonetta Vezzoso per questa illuminante esperienza. Per il prossimo anno abbiamo già deciso di condividere la nostra esperienza e ricerca con il team che ci succederà cosicché possa essere preparato al meglio per vincere il VT Student Challenge 2012.

 

[Traduzione di Sara Curzel, studentessa della Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento. Negli “Approfondimenti” il testo il lingua originale inglese]