SEBBEN CHE SIAMO DONNE. 150 ANNI DI LOTTE E CONQUISTE IN ITALIA

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Dal 10 ottobre alla Facoltà di Sociologia un ciclo di seminari sulla storia della cittadinanza femminile
di Elisa Bellè e Annalisa Murgia

Il ciclo di seminari “Sebben che siamo donne. 150 anni di lotte e conquiste in Italia” si pone l'obiettivo di fare luce sulla dimensione di genere dello spazio pubblico e sulle sue modalità di costruzione nel corso della storia. Tale esigenza si fa particolarmente stringente in considerazione dell’attuale contesto sociale e politico, caratterizzato non solo dal progressivo erodersi dei diritti di cittadinanza di genere, ma anche dal preoccupante arretramento di linguaggi, cultura e proposta politica sul tema.
Il ciclo di seminari, realizzato dal Centro di Studi Interdisciplinari di Genere (CSG) dell’Università di Trento, con il contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento, propone quindi una riflessione pubblica su una parte rilevante della vicenda politica e sociale italiana, rimasta tuttavia spesso nell’ombra: la storia della cittadinanza delle donne. Il ciclo di incontri è frutto dell’elaborazione collettiva di un gruppo di dottorande e dottorate in Sociologia e ricerca sociale che, a partire da interessi di ricerca e prospettive teoriche differenti, collaborano da tempo con il Centro di Studi Interdisciplinari di Genere. La presente iniziativa si inserisce infatti all’interno di un più ampio percorso, che ha visto la realizzazione di altri tre cicli di seminari, dal titolo “Qualcosa del Genere”, che hanno proposto l’approfondimento di diverse tematiche, di interesse accademico o più ampiamente culturale, presentate con una chiave di lettura di genere.

Questa nuova proposta seminariale mira a promuovere lo scambio ed il dibattito sulla storia della cittadinanza femminile e sulla dimensione di genere dello spazio pubblico, attraverso un approccio multidisciplinare e mediante l’uso di diversi codici espressivi (dal seminario più classicamente inteso, al reading teatrale, all’analisi visuale di foto d’epoca, al documentario).
Ciascuno dei sei seminari mira all’approfondimento di altrettanti momenti storici, ritenuti tutti diversamente fondamentali all’interno del percorso di conquista della cittadinanza femminile. La prima delle tappe propone una ricostruzione della lunga lotta per la conquista del diritto di voto femminile in Italia. Il secondo appuntamento sarà dedicato all’analisi del ruolo delle donne nell’ideologia fascista, che le sottrasse alla dimensione pubblica, confinandole in quella privata di mogli e madri. Seguirà un approfondimento della storia della partecipazione femminile alla Resistenza, che vide le donne nelle vesti non solo di staffette ed infermiere, ma anche di combattenti armate. Il quarto appuntamento consisterà in un reading teatrale, nel quale verrà proposta la lettura di alcune lettere scritte alla senatrice Merlin da donne che lavoravano nelle case chiuse. Le lettere furono spedite nel corso dei lunghi anni necessari all’approvazione della legge che, nel 1958, sancì l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia, diede il via alla lotta contro lo sfruttamento della prostituzione e abolì le cosiddette “case di tolleranza”. La quinta tappa del percorso è costituita da un insolito viaggio nelle stagione del movimento femminista degli anni Settanta, ricostruito attraverso l’analisi visuale di fotografie e immagini dell’epoca. L’ultimo appuntamento consisterà invece in una riflessione sul presente, sulle prospettive di cittadinanza pubblica e politica delle donne nell’Italia di oggi, condotta attraverso il dialogo con Lidia Menapace, partigiana, femminista, dirigente politica e senatrice durante la XV Legislatura.

Gli appuntamenti, proposti come seminari di credito per studenti e studentesse, incoraggiano vivamente la partecipazione di tutta la cittadinanza e si propongono come un’occasione di confronto e dibattito pubblico su un tema spesso oscurato, ma di grande attualità. I seminari si terranno due lunedì al mese, a partire dal 10 ottobre, alle ore 18.00 presso la Facoltà di Sociologia di Trento. L'ingresso è gratuito e libero.