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LA TUTELA DELLE INFORMAZIONI PERSONALI

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Un seminario su un tema complesso tra legislazione, architettura della Rete e nuove sfide
di Nicola Lugaresi

Il 19 aprile scorso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Trento ha organizzato, nell’ambito dell’inaugurazione del IX anno della Scuola di dottorato in Studi giuridici comparati ed europei, un seminario su un tema particolarmente attuale, complesso e spinoso: la tutela dei dati personali.

L’attualità è data sia dalla percezione comune (la quotidiana battaglia di ognuno di noi per proteggere le proprie informazioni personali), sia dal quadro normativo in continua evoluzione (le recenti proposte dell’Unione europea aventi ad oggetto un Regolamento generale sulla protezione dei dati e una Direttiva sul trattamento dei dati in ambito penale). La complessità è data sia dal legame con il tema della tutela della privacy sia dai continui cambiamenti tecnologici che incidono su problemi e soluzioni e che “sfidano” continuamente la capacità di adattamento del diritto. La “spinosità” è data dagli interessi fondamentali che la disciplina cerca di curare e coordinare: libera circolazione dei dati, in funzione di sviluppo economico, da un lato, e tutela della riservatezza, intesa in senso ampio, dall’altro.

Il seminario, presieduto dal professor Giandomenico Falcon (Università di Trento), si è aperto con la relazione principale, tenuta dal professor Spiros Simitis (Goethe Universität Frankfurt am Main), che ha riconfermato la necessità di un’effettiva disciplina di protezione dei dati personali, tanto più importante quanto più le nuove tecnologie e le nuove forme di comunicazione mettono in pericolo i diritti individuali. Partendo da casi concreti, il professor Simitis ha infatti evidenziato il carattere sempre più pervasivo che diverse attività di trattamento di informazioni personali possono avere, affermando che ciò non deve portare ad una “resa”, ma invece ad un adattamento progressivo di norme e meccanismi di tutela.

Gli altri interventi hanno invece toccato aspetti più specifici. Il professor David Lametti (McGill University, Canada) ha affrontato il tema dell’architettura della Rete, con particolare riferimento al cloud computing, ed alle problematiche che esso apre in materia di privacy e di controllo di dati che non si sa esattamente dove e come siano conservati. L’architettura “tradizionale” di Internet, fondata su connessioni orizzontali tra networks, viene ora, grazie al cloud computing, ad avere uno sviluppo verticale, che modifica le possibili interazioni tra soggetti e, conseguentemente, le risposte che il diritto può dare. Il sottoscritto ha invece affrontato il tema del rapporto tra dati personali e privacy, concetto composito, complesso e delicato: l’iperproduzione normativa in materia di dati personali ha messo in secondo piano la tutela di tale diritto fondamentale, quasi fosse compresa ed esaurita nella tutela dei dati personali (mentre è vero il contrario). Le nuove sfide connesse alle nuove forme di comunicazione (ambienti “semi-pubblici”, quali i social networks; pseudo-anonimato; diritto all’oblio; motori di ricerca e profilazione) possono portare ad un ampliamento del campo di indagine. La professoressa Teresa Pasquino (Università di Trento), partendo da sentenze recenti della Corte di Cassazione, ha infine espresso alcune valutazioni in merito all’effettività della tutela, evidenziando i limiti di una tutela risarcitoria non sempre adeguata nella sua applicazione concreta. Considerata l’essenza della violazione, i tempi della giustizia ed i limiti di meccanismi compensativi, ci si è chiesti se soluzioni di altri ordinamenti, quali Francia e Regno Unito, che prevedono anche risarcimenti “punitivi”, non possano costituire strade percorribili nel nostro ordinamento.

In definitiva, il seminario ha mostrato come la protezione dei dati personali costituisca un tema vivo e degno di attenzione sia sotto il profilo normativo, con una necessaria ricerca di soluzioni efficaci che sappiano adattarsi allo sviluppo tecnologico, ma anche sociale, sia sotto il profilo scientifico, con un’auspicata indagine multidisciplinare che, anche partendo dall’approfondimento di aspetti specifici, possa mirare a ricostruire concetti generali fondamentali.