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TRENTO FILM FESTIVAL 2012: PREMIO SPECIALE DEGLI STUDENTI

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La giuria congiunta delle Università di Trento, Bolzano e Innsbruck premia il regista francese Yannick Boissenot
di Giacomo Cortese

Tra il 26 aprile ed il 6 maggio di quest'anno si è tenuto a Trento l'annuale Trento Film Festival, la mostra cinematografica dedicata a montagna, avventura ed esplorazione. Una edizione, quella del 2012, particolarmente sentita per il suo essere la sessantesima e per il suo rappresentare un importante traguardo nel percorso di crescita culturale di tale manifestazione. I molti film in concorso, i molti ospiti, i molti eventi ed i nomi importanti dei registi hanno contribuito a rendere l'allestimento eccezionalmente ricco e riuscito.

All'interno dell'evento, tra i premi assegnati da giurie indipendenti, è ormai consolidato il “Premio Studenti” assegnato dagli atenei di Trento ed Innsbruck, ai quali da quest'anno si è aggiunta l'università di Bolzano. Una giuria formata di studenti dei tre istituti ha visionato tutte le opere di giovani registi al di sotto dei trentatré anni per decidere quale premiare con un riconoscimento che ne sottolineasse il forte valore culturale ed artistico. I membri della giuria di quest'anno sono stati: per l'ateneo di Trento Stefania Pezzi, Claudia Osti e Giacomo Cortese; per quello di Bolzano Giulia Cavazzani e Nicola Chemotti; e per Innsbruck Stefanie Rettenwander, Nicole Hoertnagl e Kilian Mehl. I lavori di commissione si sono svolti tra il 26 ed il 27 aprile presso una sala dell'auditorium Santa Chiara e la giuria è stata chiamata a visionare ben 16 opere molto eterogenee e diverse tra loro.

Il lavoro non è stato certo facile, al termine di ogni visione si apriva un piccolo dibattito tra noi studenti che culminava con un'analisi oggettiva del film, senza però che questa tralasciasse la forte carica emotiva che molte opere trasmettevano.

Alla fine dell'ultima visione una votazione collettiva ha sancito all'unanimità la vittoria del cortometraggio Shoshala, opera del regista francese Yannick Boissenot. La trama del film segue il viaggio di tre giovani alpinisti verso la conquista della cima del Shoshala, a est del Tibet, proiettandoci efficacemente all'interno dei loro conflitti, delle paure e delle soddisfazioni che li accompagnano. Una volta di più l'ascesa diviene metafora di un percorso interiore verso la coscienza di sé, che il regista ci racconta mantenendo un ritmo serrato ed avvincente. Contribuiscono alla buona riuscita dell'opera una colonna sonora incalzante e scelte registiche semplici ma riuscite, su tutte le numerose riprese dall'alto dei protagonisti mentre si muovono su pareti a parecchie centinaia di metri dal suolo. Il film, inoltre, è anche un tributo all'alpinista ticinese Giovanni Quirici, membro della spedizione e  scomparso pochi mesi dopo all'età di soli trentatré anni.

In ogni caso la nostra scelta nulla toglie al valore effettivo di molti altri lavori che ci sono stati presentati. Il taglio documentaristico, decisamente privilegiato dagli artisti, non ha danneggiato la godibilità delle opere, permettendo invece di analizzare e sviscerare in profondità i temi affrontati attraverso l'uso di tempistiche assai dilatate. La montagna, argomento principe della rassegna, è stata sezionata in tutti i piccoli aspetti che la compongono con una padronanza encomiabile e, spesso, con una abilità che lasciava intendere un'esperienza ben più profonda di quella della mera età anagrafica.

Noi studenti ci siamo sentiti onorati nel partecipare ad un evento di tale portata, ma soprattutto arricchiti da un'esperienza che ci ha senza dubbio aiutati ad accrescere il nostro spirito critico e la nostra sensibilità artistica.