La squadra iGEM dell'Università di Trento

UN BATTERIO PER PULIRE I MONUMENTI

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La squadra di studenti dell’Università di Trento tra le 16 migliori al mondo nella competizione di Biologia sintetica promossa dal MIT di Boston
di Cristina Del Bianco

La squadra iGEM dell’Università di Trento si è classificata al nono posto al Jamboree europeo di Amsterdam e tra le migliori sedici squadre a livello mondiale alla prestigiosa competizione di Biologia sintetica che si tiene al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston all’inizio dell’autunno, ricevendo numerosi complimenti da parte dei giudici.

La squadra di Trento composta dai sei ragazzi iscritti al corso di laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari è stata guidata da Cristina Del Bianco, ricercatrice del Centro per la Biologia Integrata (CIBIO), con il sostegno di Sheref Mansy e Olivier Jousson, docenti in Biochimica e Microbiologia del CIBIO. Il lavoro si è svolto la scorsa estate nei laboratori didattici del polo scientifico di Povo. I protagonisti sono stati Anna Depetris, Jason Fontana, Giacomo Giacomelli, Francesco Guzzonato, Daniele Rossetto e Andrea Tassinari.La squadra iGEM di Trento al MIT, foto Jason Fontana

Cresce ogni anno il successo della competizione internazionale di Biologia sintetica iGEM (International Genetically Ingeneered Machine, www.igem.org), dedicata a studenti non laureati di tutto il mondo, ormai arrivata alla nona edizione e che ha visto sfidarsi lo scorso autunno circa 200 squadre. L’idea è nata nel 2003 da un gruppo di ingegneri del MIT durante un corso estivo di Biologia sintetica in cui agli studenti fu chiesto di sviluppare un loro progetto di ricerca volto a ingegnerizzare un sistema biologico che possa svolgere una nuova funzione utile. Da allora iGEM ha continuato a crescere e dal 2011 è stato riorganizzato in 5 Jamboree regionali, dove le migliori squadre vengono selezionate per partecipare al campionato mondiale di Boston.

Gli studenti ricevono all’inizio dell’estate una libreria di parti biologiche, i famosi biobricks (mattoncini di DNA), a partire dai quali devono ideare, progettare e costruire una macchina biologica che esibisca una nuova funzione. Ogni nuova parte deve essere caratterizzata attentamente e depositata per essere poi inserita nella libreria dell’anno successivo. “Uno degli aspetti interessanti di iGEM è la condivisione, - spiega Sheref Mansy, uno dei responsabili del gruppo - è questo lo spirito dell’iniziativa, si costruisce qualcosa che altri potranno utilizzare dopo.”

La squadra iGEM di Trento al MIT, foto Jason FontanaLa squadra trentina, alla sua prima edizione, ha sviluppato un batterio non patogeno, in grado di eliminare la patina nera che si forma sui marmi delle statue e dei monumenti a causa dei gas di scarico e delle piogge acide. Si tratta del primo progetto dedicato alla conservazione e al restauro dei beni culturali presentato ad iGEM, un tema importante nel nostro Paese. L’idea del gruppo di Trento fornisce una valida alternativa ai mezzi attuali per la ripulitura dei marmi, che richiedono l’uso di agenti chimici e meccanici spesso troppo aggressivi. 

“iGEM è una esperienza educativa che mette alla prova i ragazzi non solo in laboratorio, - dice Cristina Del Bianco, coordinatrice del gruppo - durante l’estate i ragazzi hanno imparato a lavorare in squadra, a progettare, a trovare nuove soluzioni ogni giorno, a volte fuori dal laboratorio, hanno cercato il parere di esperti, ingegneri e scultori, e sono andati alla ricerca di pietre da ripulire in cimiteri e officine di artigiani.”

I momenti di quest’avventura sono raccontati dai ragazzi stessi nella pagina wiki che hanno dovuto costruire, come uno dei requisiti della competizione (http://2012.igem.org/Team:UNITN-Trento). Il sito Internet interamente curato dai sei studenti, racconta il progetto, i risultati, ma anche i momenti di gruppo, la fatica, la gioia di passare in finale e il riconoscimento che non è mancato al MIT. “Un risultato che è frutto della fatica dei ragazzi, - dice Cristina Del Bianco - ma anche di tanti che ci hanno aiutato, gli sponsor e molti amici dell’Università di Trento , che vorrei poter elencare uno per uno, ma la lista sarebbe troppo lunga.”

Dopo il successo di iGEM Trento 2012, in questi giorni si sta formando la nuova squadra per partecipare all’edizione 2013. Il team sarà quest’anno composto da 8 studenti, iscritti al corso di laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari e al nuovo corso di laurea magistrale in Scienze e biotecnologie cellulari e molecolari, - commenta Olivier Jousson, coordinatore del corso di laurea - ognuno con qualità e competenze diverse. Siamo certi che porteremo anche quest’anno ai primi posti il nome del CIBIO e dell’Università di Trento.