LE BIOTECNOLOGIE A TRENTO

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Una realtà in crescita in Ateneo e sul territorio
di Viola Galligioni e Anna Helander, con un articolo di approfondimento di Tommaso Scarpa

Il 3 e il 4 giugno 2013 presso il Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari a Povo si è svolta la prima edizione dei BIODays. L’evento, organizzato dal Centro per la Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento, ha avuto lo scopo di far conoscere le attività di ricerca sviluppate dal Centro nonché offrire uno spazio concreto di riflessione sulle opportunità occupazionali e di carriera offerte ai biotecnologi e agli studenti interessati al percorso formativo in biotecnologie dell’Ateneo trentino.

In questi ultimi anni la comunità dei biotecnologi in Trentino è cresciuta in modo esponenziale, grazie alla presenza dell’Università e dei Centri di ricerca della Provincia, riuscendo ad attrarre risorse umane e finanziarie sempre maggiori, sia dall’Italia che dall’estero. BIODays 2013 si è proposto come un’occasione di riflessione e confronto per favorire ancora di più l’interazione e la collaborazione tra gli istituti di ricerca e le aziende del settore biotecnologico.

Il primo giorno, denominato ‘Post-doc Research Day’, è stato organizzato interamente dai post-doc del CIBIO su idea della ricercatrice Marie-Laure Baudet. I post-doc hanno presentato i filoni di ricerca del CIBIO e in particolare gli ultimi risultati dei progetti in cui sono direttamente coinvolti. La giornata si è articolata in diverse sessioni scientifiche tra presentazioni orali e poster, con tematiche quali espressione genica, RNA, biologia computazionale, controlli traduzionali, microbiologia e neurobiologia. Si è trattato di un’occasione importante per far conoscere i progetti del CIBIO non solo ai ricercatori di altri centri di ricerca, sia presenti sul territorio trentino sia esterni, ma anche agli stessi post-doc, ai dottorandi e agli studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale dell’Università di Trento; un modo diverso per far capire di cosa si occupano i loro colleghi quotidianamente in laboratorio. Ospite della giornata è stata la dottoressa Caren Norden, group leader presso il Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics di Dresda (Germania) che ha tenuto una Lectio magistralis sulle caratteristiche di replicazione cellulare e neurogenesi che avvengono nella retina, utilizzando come modello il pesce Danio rerio, comunemente chiamato zebrafish.

Il secondo giorno, invece, è stato dedicato alla figura del biotecnologo nella società di oggi e, soprattutto, agli sbocchi occupazionali che si profilano nel futuro. Tommaso Scarpa, presidente dell’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani (ANBI) e Communication Officer al Parco Tecnologico Padano (Lodi), ha evidenziato le criticità, ma anche le potenzialità del ruolo del biotecnologo oggi in Italia, sottolineando come esso non sia più legato solamente alla ricerca nelle Università e nei Parchi tecnologici, ma anche in aziende private [vedi Approfondimento, ndr].

Stefano Milani della Milani & Partners, invece, ha approfondito la figura del biotecnologo nelle imprese e nelle start-up, illustrando quali siano le caratteristiche salienti che un biotecnologo dovrebbe possedere per avere successo in questo campo. Nel pomeriggio, gli studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale in Biotecnologie si sono messi a confronto in un vero e proprio talk-show con i dottorandi del CIBIO su temi quali il futuro di un laureato in biotecnologie, le possibilità di carriera accademica, le difficoltà del percorso di studio, la vita in laboratorio.

I BIODays si sono conclusi con il tradizionale BIOBarbeque accompagnato dalla musica di tre BIOband. Un momento sociale di aggregazione in cui anche le qualità musicali di ricercatori, post-doc e studenti CIBIO sono state apprezzate.