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LE PREVISIONI SUL FUTURO SONO ATTENDIBILI?

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Assegnata a Roberto Poli del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Ateneo la Cattedra UNESCO sui Sistemi anticipanti
intervista di Marinella Daidone a Roberto Poli

La cattedra UNESCO sui Sistemi anticipanti (The UNESCO Chair in Anticipatory Systems) è stata assegnata al professor Roberto Poli del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. Si tratta della prima cattedra su queste tematiche istituita dall’UNESCO. Un incarico di prestigio per lo studioso e al tempo stesso un significativo riconoscimento dell’accreditamento internazionale di cui godono i docenti dell’ateneo e della buona reputazione scientifica dell’Università di Trento. Il professor Poli fa parte, inoltre, dello steering committee del progetto UNESCO, supportato dalla Rockefeller Foundation, intitolato “Networking to Improve Global/Local Anticipatory Capacities – A Scoping Exercise”, si stava quindi già occupando di queste tematiche. Per capire di cosa si tratta gli abbiamo rivolto alcune domande.

Professor PoliProfessor Poli, l’UNESCO dedica un progetto e una cattedra sui Sistemi Anticipanti, ce ne può parlare?
I sistemi anticipanti sono sistemi che agiscono nel momento presente su informazioni relative a loro stati futuri o a stati futuri del loro ambiente. Queste informazioni dipendono da modelli interni al sistema capaci di simulare la loro evoluzione e quella del loro ambiente. La tesi è che tutti i sistemi biologici, psicologici e sociali siano anticipanti nel senso detto. Non si tratta quindi di sistemi rari; rari, casomai, sono i sistemi non anticipanti.

Cosa significa in concreto essere titolare della cattedra in Anticipatory Systems?
Credo che il beneficio più ovvio sia la possibilità di usare nome e logo UNESCO nelle iniziative della cattedra; aspetti che aiutano a richiamare l’attenzione e potenziali supporti alle stesse iniziative. Ad esempio, il sito della cattedra (http://www.projectanticipation.org) ha avuto più di 1300 visite nella sua prima settimana di vita.

Qual è il background da cui muove questo campo di studi?
I due principali sono costituiti da sviluppi interni alla teoria dei sistemi legati in particolare a questioni di complessità dei sistemi autoreferenziali e la consapevolezza dei limiti delle tradizionali estrapolazioni previsive.

Quali contenuti e metodi dovrebbero caratterizzare gli studi di anticipazione? Si tratta di un campo multidisciplinare?
È qualcosa di più di un campo multidisciplinare. È una nuova prospettiva che permette di unificare le radici delle scienze biologiche, psicologiche e sociali. In modi diversi, organismi, menti e società sono sistemi anticipanti. Alcune anticipazioni sono esplicite, come quando sviluppiamo un piano o percepiamo il futuro con paura o speranza, molte altre (probabilmente la grande maggioranza) sono implicite, lavorano cioè all’interno di un sistema senza che esso sia “consapevole” della loro presenza. La distinzione fra anticipazioni esplicite e implicite è solo la più elementare distinzione fra i diversi tipi di anticipazioni. I metodi seguono: se sappiamo che molte anticipazioni lavorano al di sotto della soglia di consapevolezza di un sistema, dovremo approntare appropriati strumenti di indagine.

Le attività di previsione e anticipazione possono aiutarci ad affrontare con più serenità l’incertezza del futuro?
Gli studi di anticipazione mostrano che molti sistemi sono complessi. Mostrano anche che si tratta di sistemi che non ammettono modelli massimali. Da questi risultati che sembrano ostativi emerge però un importante elemento strategico: dal momento che i problemi di questi sistemi non si possono risolvere una volta per tutte, la migliore strategia che possiamo sviluppare è di “imparare a danzare” con loro, seguirne le trasformazioni, indurre le risposte che consideriamo più accettabili, rispondere sensibilmente alle loro mosse. Sembra una metafora ma non lo è.

Quanto sono affidabili le “previsioni”? È possibile costruire un sistema di valutazione dei progetti di anticipazione e previsione?
La costruzione di un indice di valutazione della qualità delle anticipazioni è uno degli elementi del mio progetto. Le previsioni in senso stretto (come quelle sul tasso di inflazione o sul PIL di una nazione) sono ormai piuttosto precise. Il problema è che si tratta di previsioni a breve finestra temporale e che considerano solo informazioni quantificabili. Ci interessano anche le finestre temporali lunghe e lunghissime e le situazioni qualitative. Dal punto di vista degli studi sui futuri, le anticipazioni si collocano a un terzo livello di generalità, dopo gli studi di previsione e gli studi sui possibili futuri rappresentati dagli scenari.