INCARICHI E RICONOSCIMENTI SIGNIFICATIVI PER DOCENTI DELL’ATENEO
La buona reputazione dell’Università di Trento è, in gran parte, frutto della competenza dei suoi docenti e ricercatori e dell’accreditamento che essi ricevono sia a livello nazionale che internazionale. Negli ultimi mesi alcuni docenti dell’ateneo di aree di studio diverse hanno ricevuto incarichi e riconoscimenti significativi. Si tratta di Lorenzo Bruzzone, Carlo Casonato, Giuseppe Nesi e Corrado Priami.
Lorenzo Bruzzone, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione, è nella classifica dei primi 10 scienziati al mondo nel
settore del telerilevamento.
La classifica è stata redatta sulla base di uno studio bibliometrico condotto nel periodo 1991-2010 e pubblicata sulla rivista scientifica internazionale "Scientometrics".
L'analisi è stata condotta considerando i ricercatori di 14.384 istituti di ricerca che operano nel settore del telerilevamento. La classifica include nelle prime posizioni scienziati delle più
prestigiose università e centri di ricerca internazionali (es. University of California-Berkeley, Stanford University, NASA).
In base alla classifica redatta il professor Bruzzone risulta il primo
ricercatore europeo nel ranking.
Carlo Casonato, professore ordinario di Diritto costituzionale, Biodiritto e Bioetica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, è stato nominato
componente del Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Comitato, istituito nel 1990, ha sia funzioni di consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre
istituzioni, sia funzioni di informazione nei confronti dell'opinione pubblica sui problemi etici emergenti. Vengono nominati 26 membri ogni 4 anni. Il Comitato svolge la propria attività anche all'estero,
con regolari incontri con i Comitati etici europei e con i Comitati etici del mondo.
Il professor Casonato coordina il Progetto BioDiritto dell'Università di Trento (www.biodiritto.org) relativo a tematiche giuridiche legate alla bioetica e alle scienze della vita ed è membro del Comitato etico per la sperimentazione con l'essere
vivente dell’Ateneo.
Giuseppe Nesi,
professore ordinario di Diritto internazionale all’Università di Trento e direttore del Dipartimento Facoltà di Giurisprudenza è stato nominato membro permanente del Comitato interministeriale
per i diritti umani (CIDU). La nomina è stata fatta dalla ministra degli Esteri Emma Bonino.
Nato nel 1978, il Comitato interministeriale per i diritti umani è un organismo che ha il compito
di coordinare l’attività governativa in materia di promozione e tutela dei diritti dell’uomo, in relazione agli obblighi assunti dall’Italia con la sottoscrizione e ratifica di convenzioni
e patti internazionali. Il CIDU svolge anche un’attività istituzionale e continuativa come "focal point" in Italia degli organi di monitoraggio degli organismi internazionali delle Nazioni
Unite e del Consiglio d’Europa.
Il Comitato ha sede presso il Ministero degli Affari Esteri, è presieduto da un alto funzionario della carriera diplomatica ed è composto da rappresentanti
di ministeri, amministrazioni ed enti che a vario titolo si occupano delle tematiche dei diritti umani. Vi fanno parte anche tre eminenti personalità del mondo accademico e scientifico nel campo dei diritti
umani. Proprio tra queste ultime è stato chiamato a far parte il professor Nesi. per l’esperienza da lui maturata in ambito internazionale e per l’attività di ricerca svolta nell’ambito
della lotta al terrorismo e nel diritto internazionale umanitario.
Corrado Priami,
professore ordinario del Dipartimento di Matematica dell’Ateneo nonché presidente e amministratore delegato di COSBI, è stato chiamato da Umberto Veronesi a far parte del Comitato scientifico
della sua Fondazione, da anni impegnata nella lotta contro il cancro. La nomina conferma il buon posizionamento di COSBI, il centro di ricerca nato nel 2005 dalla partnership tra Università di Trento
e Microsoft Research, nel panorama scientifico internazionale e il riconoscimento da parte della comunità scientifica delle sue attività nel settore della ricerca biomedica, settore sul quale l’ateneo
trentino ha puntato con determinazione negli ultimi anni e sta continuando a puntare. L’approccio interdisciplinare è il punto di forza del centro di Rovereto e questa impostazione è il nuovo
focus della ricerca oncologica sul quale anche la Fondazione Veronesi per il Progresso delle Scienze sta concentrando il suo impegno. Sempre più, infatti, l’apporto di discipline quali la biologia
computazionale o la nutrizione dei sistemi alimenta gli studi della ricerca sul cancro in una nuova ottica di sistema. Il professor Priami potrà quindi contribuire ai lavori della Fondazione con le sue
competenze maturate all’interno di COSBI attraverso gli innumerevoli progetti condotti con partner internazionali sia accademici che industriali.