PRIMA ASSEMBLEA DEL DIPARTIMENTO DI FISICA

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Un confronto aperto e interdisciplinare con i partner e il territorio su didattica, ricerca e progetti futuri
di Lorenzo Pavesi

Il 20 gennaio 2014 il Dipartimento di Fisica ha organizzato la sua prima assemblea con lo scopo di presentare la propria attività e progettare il proprio futuro assieme alla comunità di affiliati e di tutte le persone con le quali sta collaborando.

La giornata ha visto un’ampia partecipazione, segno di attenzione e di voglia di mettersi in gioco da parte di tutti i membri del Dipartimento. "Nell’analisi delle attività del Dipartimento di Fisica e nelle sue prospettive di sviluppo per il futuro – ha commentato la rettrice nel portare il saluto dell’Ateneo – si colgono quelle stesse tendenze che l’intero Ateneo aspira a coltivare. Prima di tutto una volontà di approfondire il sapere non soltanto in senso, verticale, concettuale, ma anche in una dimensione orizzontale, interdisciplinare, coinvolgendo altri ambiti della conoscenza. Poi un’apertura forte alle altre realtà scientifiche, economiche e imprenditoriali del territorio. Infine una marcata attenzione all’internazionalizzazione, vero punto di forza che caratterizza sia il Dipartimento, sia in generale l’Università di Trento".

Dopo questi saluti, ho presentato il Dipartimento e il nostro contributo al piano strategico di Ateneo. Abbiamo elevati standard di docenza e di ricerca e chiare strategie per il futuro. Siamo uno dei dipartimenti storici dell’Ateneo, radicati nella realtà trentina e protagonisti del panorama internazionale. Siamo attenti alla formazione d’eccellenza, ma anche alla diffusione della cultura scientifica nelle scuole e tra la gente. Il Dipartimento è inserito in una rete di collaborazioni con altri istituiti trentini, nazionali ed internazionali. Abbiamo, però, anche di fronte alcune urgenze, specialmente per quello che riguarda il ricambio generazionale delle persone. Per questa ragione gli studenti, i dottorandi e i giovani ricercatori sono la nostra risorsa più preziosa.

A testimonianza di questo, alla mia relazione è seguito l’intervento di Luca Ciambelli, rappresentante degli studenti, che ha parlato del livello generale di soddisfazione nei confronti sia del corso di studi sia dei servizi offerti, ma anche della preoccupazione riguardo al futuro.
Quindi il dottor Valerio Ferroni, a nome dei dottorandi e degli assegnisti di ricerca, ha sottolineato la situazione di incertezza dei giovani ricercatori in Italia che hanno spesso l’unica alternativa di andare all'estero per continuare a fare ricerca.

Il confronto è continuato in una serie di tavole rotonde. La prima si è incentrata sull’insegnamento nel corso di laurea in Fisica. È stato condivisa la decisione del Dipartimento di inserire il numero programmato a partire dal 2015 per ridurre il numero degli abbandoni e migliorare la qualità dell’insegnamento. Si è condiviso con i colleghi di Padova di coordinare la gestione dei test di accesso e di indagare la possibilità di dare accesso agli studenti dei rispettivi Atenei corsi forniti dall’altro Ateneo in una sorta di Erasmus italiano.
La seconda tavola rotonda ha sottolineato che di fronte alla situazione occupazionale odierna, una valida alternativa è che i giovani diventino imprenditori di se stessi sia in senso figurato – coraggio di investire sulle proprie idee – che in senso letterale – capacità di promuovere le loro proprie aziende.
La terza tavola rotonda ha analizzato i rapporti del Dipartimento con la scuola provinciale e con il sistema culturale e l'importanza della comunicazione della scienza nella società civile. La quarta tavola rotonda si è incentrata sul legame della fisica con la medicina per lo sviluppo di nuovi moduli di insegnamento, per sviluppare ricerca comune e per introdurre innovazione in ambiente sanitario. Si è discusso sulle recenti scoperte per i trattamenti del cancro, tra cui l'impatto della protonterapia. Infine, l’ultima tavola rotonda ha affrontato l'importanza delle relazioni tra il Dipartimento di Fisica e i vari istituti di ricerca situati a Trento, molti dei quali hanno unità ospitate nel Dipartimento.

Da questo confronto sono nati una serie di stimoli molto interessanti che il Dipartimento coglierà e si impegnerà a trasformare in azioni concrete nel prossimo futuro. Queste saranno pubblicate sul sito web del Dipartimento.