n°2

  università e società 
Studiare la politica e le politiche
di Sergio Fabbrini

La Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento ha una lunga tradizione di studi nel campo della sociologia politica e della scienza della politica. Di meno, invece, in quello delle politiche pubbliche, cioè nello studio degli specifici corsi di azione intrapresi da coloro (attori pubblici e privati) che partecipano al processo di elaborazione e definizione delle scelte collettive. Per questo motivo, da alcuni anni, la Facoltà di Sociologia, attraverso il suo indirizzo politico-istituzionale, si è impegnata a collegare, sia nella didattica che nella ricerca, i due basilari ambiti (quello della politics e quello delle policies) di un sistema politico democratico. Tra tali impegni vi è la promozione, da ormai tre anni, di Colloqui sulla politica contemporanea (talora in collaborazione con il modulo europeo Jean Monnet). Colloqui che hanno consentito di invitare a Trento studiosi italiani e stranieri, noti per i loro contributi di valore all'uno o all'altro ambito in questione. Studiosi, peraltro, che hanno ulteriormente accentuato l'internazionalizzazione della stessa Facoltà.
La Dichiarazione di Indipendenza
americana
Vivendo il nostro Paese un'esperienza di trasformazione istituzionale di grandi dimensioni, per via degli storici mutamenti intervenuti al suo interno e per via delle potenti influenze esercitate su di esso dagli altri partners europei, i Colloqui di quest'anno (e le attività didattiche dei corsi dell'Indirizzo) sono stati indirizzati ad affrontare una duplice problematica. Quella interna, relativa alle trasformazioni dello stato nazionale, sia nel suo versante di organizzazione territoriale che nel suo versante di organizzazione sociale (o welfare state). Quella esterna, relativa alle trasformazioni dell'assetto europeo, sia nel suo versante di relazioni tra i governi nazionali e sia nel suo versante di organizzazione del governo sovranazionale. Una duplice problematica che viene affrontata tenendo presente il reciproco condizionamento realizzabile tra l'ambito regolativo-istituzionale e l'ambito operativo del sistema politico. E tutto ciò, naturalmente, in una prospettiva inequivocabilmente comparativa.
Insomma, mentre si sta riscrivendo la Costituzione (formale) nazionale e mentre si sta definendo la costituzione (di fatto) europea, la Facoltà di Sociologia è più che mai impegnata a fornire, agli studenti e all'opinione pubblica, le sue risorse scientifiche e didattiche: ai primi, per prepararli alle nuove attività professionali indotte dal processo di integrazione europea; alla seconda, per fornirle gli strumenti e la sensibilità culturale per interpretare i complessi cambiamenti che la circondano. Dopo tutto, l'università è un'istituzione necessaria solamente quando riesce a coniugare l'alta qualificazione scientifica con l'altrettanto alta cultura civile.
È cominciato il 14 maggio il terzo ciclo di colloqui sulla politica contemporanea che si occupa quest'anno delle trasformazioni dello stato nazionale e di quelle dell'assetto europeo. 

I prossimi appuntamenti:
26 maggio 1998, ore 16-18
"International governance"
Vinod Aggarwal (Univ. of California, Berkeley)

28 maggio 1998, ore 16-18
"Decentralization in the post-war political economy"
Francis Castles (Univ. of Camberra, Australia)