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Teoria della società o abdicazione della Sociologia
Sull'insegnamento di Niklas Luhmann

di Domenico Tosini *

La morte di Niklas Luhmann segue di circa un anno la pubblicazione dell'opera (Die Gesellschaft der Gesellschaft) completante il suo trentennale progetto (annunciato quando nel 1969 divenne professore a Bielefeld) di una nuova teoria della società, che fosse anche in grado di migliorare, rispetto alla tradizione classica, la comprensione del moderno dal punto di vista sociologico.

Niklas Luhmann
Nel 1984, pubblicando Soziale Systeme, identificò la crisi della sociologia con la mancanza di una teoria sistematica capace di aggiornare le categorie dei classici e di superare la frammentarietà della ricerca empirica, al fine di costruire una teoria sociologica più adeguata ai fenomeni sociali contemporanei e non. Accostatosi alla sociologia negli anni '60, Luhmann seguì attentamente la ricerca interdisciplinare in corso nella teoria dei sistemi, e vide nella teoria dell'autopoiesi di Maturana e Varela un buon paradigma da proporre alla sociologia. Da qui rielaborò la teoria sociologica come teoria dei sistemi sociali. La sua originalità consistette soprattutto nel collegare tale paradigma con gli studi fenomenologici sul senso. Ancora nel Convegno Mondiale di Sociologia svoltosi nel '94 a Bielefeld, sottolineò per la sociologia l'importanza di prendere sul serio la tesi secondo cui la società contemporanea è approdata al primato della differenziazione funzionale, le cui caratteristiche la sociologia ha il compito di specificare nella propria ricerca.
Dinanzi alla sua impostazione teorica, numerose critiche, senza peraltro mai approdare ad una critica intrinseca e ad una proposta teorica diversa (eccezioni si trovano, ad esempio, in Habermas e in Teubner), si sono sbizzarrite a far emergere il volto conservatore ed antiumanistico della sua teoria. Ma questo atteggiamento non ha mai colto nel segno, poiché quello di Luhmann non è mai stato un problema anzitutto politico, bensì scientifico, volto cioè a restituire precisione concettuale e adeguatezza oggettuale alla teoria sociologica; e tutto ciò basandosi su una prospettiva epistemologica avanzata e consapevole dei limiti della scienza in generale e della sociologia in particolare (a questo proposito, Luhmann accolse anche riflessioni teoriche provenienti dal costruttivismo [von Glasersfeld, von Foerster] e dalla ricerca sulla polivalente [Spencer Brown, Gunther]). Ancorata a questo obiettivo, la teoria procedette quindi con un incessante lavoro di autoproblematizzazione e ridefinizione concettuale sino ad approdare a Die Gesellschaft der Gesellschaft (1997). Oltre che per Merton, Touraine, Habermas, Giddens, Alexander ed altri, sarà allora il caso di tenere ben presente l'opera di Luhmann: se esiste un compito della sociologia e questo compito consiste soprattutto nel dar conto scientificamente del sociale, allora si può dire che Luhmann ci ha lasciato un grande patrimonio che ci insegna in modo penetrante come impostare questo compito. Luhmann ha fatto la differenza. La sociologia ha molto probabilmente guadagnato un classico della quarta generazione.

* Domenico Tosini si è laureato in Sociologia nel luglio '98 con la tesi Bioetica e società contemporanea (Relatore: Gabriele Pollini) basata sulla teoria di Luhmann.