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   orientamento e servizi agli studenti   

Consulenza psicologica
Un aiuto in più per vivere al meglio gli anni di università
Intervista di Marinella Daidone a Marisa Ciola

Da quest’anno l’Università e l’Opera Universitaria di Trento hanno attivato un servizio di consulenza psicologica. Ne abbiamo parlato con Marisa Ciola, psicologa del servizio.

Dottoressa Ciola, può fare un breve bilancio di questo primo periodo di attività del servizio di consulenza psicologica ?
Questa esperienza è nata con un carattere di sperimentazione; il servizio di consulenza psicologica è diventato operativo lo scorso febbraio con un orario di due pomeriggi a settimana. Abbiamo esaminato i dati del periodo che va da febbraio a giugno: è ovvio che quattro mesi sono pochi per un’analisi che abbia un carattere di generalizzabilità, comunque, da quanto rilevato fino ad ora, il bilancio è molto positivo e incoraggiante. Da febbraio a giugno si sono rivolte al servizio di consulenza 59 persone; è decisamente una buona affluenza ed è significativo che sia stata differenziata tra studenti universitari, che sono stati la maggioranza, genitori e una buona quota degli studenti del quinto anno degli istituti superiori.

Avevate previsto che potessero rivolgersi a voi anche gli studenti delle superiori ?
Certo, tra gli obiettivi che ci siamo posti c’era quello di essere un ponte tra la scuola superiore e l’università. Gli studenti del quinto anno delle superiori sono affluiti prima al servizio orientamento, che viene fatto dai colleghi del team Orienta, e alcuni di essi sono stati poi indirizzati al servizio di consulenza psicologica per un orientamento di secondo livello più approfondito, con colloqui e test.

Pensa che l’attivazione di questo servizio sia stata la risposta adeguata a esigenze che non venivano esplicitate ?
La mia valutazione a livello professionale è molto positiva, nel senso che l’afflusso di persone e anche la qualità del rapporto di consulenza che si è stabilito mi fa pensare che questo servizio abbia coperto un reale bisogno presente nella popolazione studentesca. Si sono rivolti a noi studenti di tutte le facoltà, in particolare gli iscritti ai primi due anni di corso che nella parte iniziale dell’università hanno trovato i primi problemi. Inoltre, è interessante notare che tra i 47 studenti universitari che hanno usufruito della consulenza c’è un’equa suddivisione tra maschi (21) e femmine (26). Questo dato evidenzia come passando dal periodo adolescenziale, che sembra essere più complesso per le ragazze, alla fase di essere giovani e adulti, le difficoltà si distribuiscono più uniformemente. Oltre ai buoni dati sull’affluenza, è significativo che le richieste siano state continuative nel tempo in modo costante; un altro punto importante è che le richieste delle persone che si sono rivolte al servizio si sono rivelate coerenti con gli obiettivi del servizio di consulenza.

Gli studenti hanno dato una loro valutazione sull’efficacia del servizio ?
Gli studenti che sono arrivati al servizio di consulenza hanno apprezzato il fatto che l’approccio non è psicoterapico ma di tipo consulenziale, quindi non viene fatta una terapia ma è un approccio più morbido a breve termine e soprattutto focalizzato sulla loro richiesta: non si cerca di indagare aspetti profondi della personalità, ma ci si attiene al problema concreto. Un’altra cosa importante è quella percezione di accoglienza e sostegno che hanno sentito nel momento in cui sono venuti qui a portare una loro difficoltà momentanea. Per me è significativo che vi sia già stato un certo passaparola tra gli studenti con persone che sono venute su consiglio di un/a amico/a che aveva usufruito del servizio. È importante, inoltre, il fatto che non vi è stata alcuna interruzione dei colloqui di consulenza che non sia stata programmata tra me e la persona interessata. Per quanto riguarda alcuni indici di efficienza posso dire che la media dei colloqui per persona è stata di 4,5 colloqui, quindi direi assolutamente buona: è chiaro che in questa media ci sono persone che ho visto 7-8 volte e altre con le quali è stata possibile la chiarificazione delle difficoltà anche
in un solo colloquio.

Per quali tipi di difficoltà i ragazzi si sono rivolti al servizio ?
Le tipologie delle difficoltà che sono state riportate dagli studenti sono per lo più inerenti allo studio: per alcuni si è trattato di affrontare il cambiamento rispetto alle scuole superiori, per altri di un momento di riorientamento in cui viene rivista la scelta della facoltà che si era fatta precedentemente. Anche durante gli anni successivi possono presentarsi crisi di percorso con difficoltà di apprendimento e concentrazione e periodi più o meno lunghi di mancanza di motivazione allo studio o al proseguimento degli studi; anche il momento in cui si lascia l’università rappresenta un forte cambiamento che può essere vissuto con paura. Queste difficoltà si accompagnano a manifestazioni di ansia, a volte anche di panico o comunque di tipo fobico e questo con gradazioni diverse, dalla semplice difficoltà momentanea a casi un po’ più consistenti. In generale non si è notata una gravità dei casi, tant’è che di tutte le persone che ho visto solo una è stata indirizzata ai servizi del territorio per un intervento di psicoterapia.

Rivolgersi al servizio psicologico vuol dire cercare aiuto per far fronte a una crisi o, a suo giudizio, può avere un significato più ampio ?
Direi che la cosa più importante è il fatto di autoresponsabilizzarsi: c’è un periodo di crisi momentanea, mi occupo di me stesso e cerco di risolverlo nella maniera più costruttiva possibile. Questa presa di coscienza si accompagna all’attenzione verso la qualità della vita all’interno dell’università e alla voglia di trascorrere nella maniera migliore gli anni di studio, che sono anche un periodo di formazione personale. In un’università all’avanguardia come la nostra il servizio di consulenza psicologica era una cosa che mancava: esso può svolgere un’opera di prevenzione a livello di disagio giovanile. Gli studenti lo hanno accolto in maniera molto concreta e pragmatica: hanno constatato che è stata messa a loro disposizione questa risorsa e, se occorre, la possono utilizzare.

Una partenza tutta in positivo dunque, e per il futuro ?
La cosa entusiasmante di questo lavoro è quella di non essere un servizio chiuso in se stesso ma, in un certo senso, ancora “in progress”. Oltre al servizio di consulenza, che continuerà a mantenere un alto livello di qualità, stiamo pensando ad altre iniziative come l’attivazione di un indirizzo e-mail che sarà un ulteriore strumento di contatto con i ragazzi; abbiamo anche intenzione di aprire un forum di discussione su tematiche che gli studenti stessi possono suggerire. È un servizio che allargherà le proprie attività e le modificherà a seconda dei bisogni che vengono direttamente dagli studenti. Per esempio mi è stato chiesto di parlare di alcuni problemi riguardanti la psicologia applicata alla vita quotidiana o alla vita dello studio che penso che si concretizzerà in alcuni seminari. Per concludere direi che è un’esperienza che ha comportato un grande sforzo umano, logistico ed organizzativo da parte di molte persone sia dell’Università che dell’Opera Universitaria, che ovviamente intendo ringraziare per il sostegno e l’incoraggiamento che mi hanno dato. Credo che tale impegno sia stato ripagato da questi primi risultati.

http://www.unitn.it/didattica/info_studenti/altri_servizi_2.htm

Nelle foto in alto a destra la psicologa Marisa Ciola; sotto lo studio del Servizio di consulenza psicologica