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Giochi da Nobel
Reinhard Selten alla Summer School in economia a Trento
Intevista di Francesca Menna a Reinhard Selten

Reinhard Selten, un ospite davvero d’eccezione per la seconda edizione della Summer School organizzata dal Laboratorio di Economia Sperimentale dell’Università di Trento (CEEL), con il supporto dell’Associazione Tecnologie di Economia Computazionale e Sperimentale (TECS), e diretta da Axel Leijonhufvud, economista di fama internazionale e docente di economia monetaria alla Facoltà di Economia dell’Università di Trento. Il corso, che si è tenuto dal 18 al 29 giugno scorsi presso il Centro Congressi Panorama di Sardagna (Trento), è stato dedicato quest’anno all’economia sperimentale e condotto da Daniel Friedman della University of California di Santa Cruz. Reinhard Selten, Premio Nobel in economia nel 1994, è noto per i suoi studi sulla teoria delle strategie e dei comportamenti umani. In particolare lo studioso tedesco si è occupato della teoria dei giochi, nata negli anni ’40 ad opera di Von Neumann e Morgenstern come modello matematico di situazioni di conflitto e competizione, situazioni tipiche di diversi giochi come le carte, gli scacchi, la dama, in cui il risultato dei singoli partecipanti dipende non solo dalle proprie azioni (mosse) ma anche da quelle degli altri. Tali situazioni, come ha spiegato il professor Selten nell’intervista, si ritrovano anche in numerose altre situazioni: conflitti bellici, competizione economica tra imprese per conquistare un mercato, competizione biologica tra specie animali per conquistare cibo. Negli ultimi 20-30 anni la teoria dei giochi ha avuto sviluppi enormi sia dal punto di vista della formalizzazione matematica, sia nelle sue applicazioni soprattutto nel campo dell’economia dove è ormai diventata uno degli strumenti analitici principali degli economisti.

Professor Selten, come è arrivato all’importante riconoscimento del Nobel ?
Nel 1994, insieme a John Nash e John Harsanyi, ho ricevuto il premio Nobel in economia per avere svolto un lavoro fondamentale nell’ambito della teoria dei giochi. In tale teoria esiste l’importante concetto di equilibrio teorico del gioco, al quale noi abbiamo apportato un perfezionamento che si è poi rivelato molto importante. John Harsanyi ha risolto il problema dell’informazione incompleta, che ha avuto grande influsso sulla letteratura economica. È per questo che è stato conferito il Premio Nobel.

Lei era un matematico. Come è avvenuto il passaggio alle scienze economiche ?
Sì, all’università ho studiato matematica e ho svolto la tesi di laurea e più tardi anche quella di dottorato in matematica sulla teoria dei giochi, teoria che ha trovato molte applicazioni nel campo dell’economia. In ogni caso io mi ero occupato della cosiddetta teoria dei giochi cooperativi, che per lungo tempo è stata al centro dell’interesse della teoria dei giochi. Più tardi invece ho collaborato allo sviluppo della teoria dei giochi non cooperativi.

In che senso “non cooperativi” ?
La teoria non cooperativa è semplicemente una modellazione più dettagliata. Non si tratta di una teoria con cui non può essere compresa la cooperazione, ma di una teoria in cui la cooperazione non è considerata come ovvia, deve essere per così dire spiegata in maniera endogena attraverso l’analisi di giochi che, fin dall’inizio, non sono per forza di cose cooperativi. Questa modellazione non cooperativa della cooperazione è diventata un importante ramo della teoria dei giochi.

Quali altre applicazioni ha la teoria dei giochi ?
La teoria dei giochi, oltre che nel campo dell’economia, è utilizzata in maniera molto importante in diverse discipline quali ad esempio la politica, le scienze militari, la scienza della pace. È molto forte, inoltre, la relazione con la biologia, poiché in biologia si parte dal presupposto che l’evoluzione, la selezione naturale, provochi una tendenza all’ottimizzazione; quando in situazioni di conflitto è presente la tendenza alla selezione, essa porta all’equilibrio teorico del gioco. Per questo si è rivelato molto fruttuoso utilizzare l’analisi della teoria dei giochi per spiegare il comportamento degli animali. Oggi si possono capire meglio diverse cose che prima non si riuscivano bene a comprendere. Verso la fine degli anni ’70, inizio degli anni ’80, i concetti della biologia sono per molti aspetti totalmente cambiati e così anche i documentari: alla domanda su come e quando gli animali si comportassero in un determinato modo e che senso avesse il loro comportamento sono state date spiegazioni completamente diverse. È curioso infatti confrontare i filmati prima e dopo questo periodo poiché la differenza è evidente. 

Quali sono altri campi di suo interesse ?
Uno dei miei primi interessi è stata l’economia sperimentale. Me ne sono occupato prima di tutti gli altri, sono stato uno dei pionieri della ricerca economica sperimentale. Abbiamo iniziato a Francoforte in un periodo in cui ancora seguivano tutti la scuola americana. Tuttavia, noi abbiamo iniziato qualcosa di nuovo, in maniera piuttosto indipendente dagli americani. Si osservava il comportamento economico effettivo dell’uomo che non sempre è razionale come vorrebbe la teoria. Un altro mio grande interesse, su cui ho scritto una lunga serie di lavori, è stato la teoria dell’oligopolio che si occupa di mercati sul quale sono attivi pochi concorrenti. Naturalmente anche questo è un problema della teoria dei giochi.

Le sue impressioni sulla Summer School ?
Penso che un corso di questo genere rappresenti un’ottima opportunità per i giovani per occuparsi di ricerca economica sperimentale. È quindi senza dubbio un’esperienza positiva, un’occasione unica di scambio concreto e di informazione fra studenti e docenti di paesi diversi. Io avevo già avuto molti contatti con Trento attraverso professor Egidi e anche attraverso il professor Warglien e sono stato molto contento di partecipare alla scuola poiché, oltre ad essere stata un’esperienza interessante, è stata una buona occasione per approfondire tali legami.

Per informazioni sulla Second Summer School in Experimental Economics clicca su: www.ceel.gelso.unitn.it

 


Reinhard Selten, laureato in Matematica all’Università di Francoforte nel 1957, ha ottenuto il Ph.D. in Matematica nel 1961 e la Habilitation in Economics nel 1968. Ha insegnato presso le Università di Berlino, Bielefeld e Bonn dal 1969 al 1996. Ha ricevuto il Premio Nobel in Economia nel 1994 per il suo lavoro innovativo nell’ambito della teoria dei giochi non cooperativi.


Nella foto sopra a sinistra: il professor Reinhard Selten