no36

   anno europeo delle lingue   

Phoné
Percorsi linguistici nell'arco alpino e in Europa 
di Patrizia Cordin

Per iniziativa del Consiglio Europeo delle Lingue, la giornata del 26 settembre 2001 è stata dedicata in tutta Europa ad attività dirette a promuovere tra i cittadini la consapevolezza del ruolo di un’educazione linguistica allargata, che permetta di comunicare, oltre che nella lingua nativa, anche in una o più altre lingue. Una conoscenza plurilingue è infatti ormai requisito fondamentale per ogni cittadino che, in base agli obiettivi della Commissione europea, nei prossimi anni dovrebbe essere in grado di capire e comunicare almeno in due lingue diverse dalla sua lingua madre.
Il multilinguismo è sicuramente già una realtà per la maggior parte della popolazione europea e del mondo. In Europa in una statistica recente, condotta su 16.000 persone, più della metà degli intervistati (il 53%) afferma di poter parlare una lingua diversa dalla sua prima lingua, e circa un quarto degli intervistati (il 26%) afferma di conoscere due lingue straniere. Nell’inchiesta l’Italia figura tra i paesi dove la competenza plurilingue è più bassa: il 38% degli italiani intervistati riconosce come causa dello scarso apprendimento il poco tempo a disposizione per studiare le lingue; il 29% attribuisce invece la causa principale ai costi eccessivamente alti dei corsi di lingue. Come è possibile intervenire per modificare questa tendenza e migliorare le possibilità e le capacità di apprendimento linguistico ?
Nella consapevolezza dell’importanza del problema, raccogliendo l’invito europeo, la Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale insieme a due partners esteri, la Generalitat de Catalunya e l’Università di Hull e ad un partner locale - l’IPRASE- ha aderito all’iniziativa proponendo Phoné, una giornata in cui relazioni e seminari dedicati alle lingue e all’apprendimento linguistico sono stati affiancati da numerose attività collaterali, rivolte a sensibilizzare al tema un pubblico di giovani e meno giovani. Il filo conduttore della giornata è stato il riconoscimento della ricchezza della diversità linguistica: per questo le relazioni, presentate da docenti di università italiane ed estere, e da esperti che mettevano a confronto le loro differenti esperienze di formazione, d’insegnamento e di pianificazione, sono state organizzate attorno a tre temi principali: l’apprendimento delle lingue più diffuse in Europa (inglese, tedesco, spagnolo, francese), la promozione delle lingue meno diffuse (le lingue cosiddette ‘di minoranza’; in Trentino il ladino, il mocheno, il cimbro), infine il ruolo dell’italiano tra le altre lingue d’Europa, in particolare come lingua seconda, lingua non nativa. Entro tale prospettiva policentrica non potevano che essere numerosi i problemi trattati e discussi con viva partecipazione del pubblico, composto principalmente da insegnanti e operatori per la formazione linguistica. Tra le novità presentate, un breve cenno spetta al Portfolio europeo delle lingue, una specie di passaporto linguistico per ogni citadino europeo, quest’anno in fase di sperimentazione. Il Portfolio è concepito come un documento dove l’interessato raccoglie in modo sistematico le qualifiche ottenute nell’apprendimento linguistico, i risultati e le esperienze intraprese e funge in tal modo sia da motivazione per l’apprendente, che da base oggettiva per un confronto di competenze a livello internazionale. Anche per quanto riguarda l’italiano e il suo insegnamento come seconda lingua molte sono le novità: l’italiano è una piccola lingua quanto al numero di parlanti nativi (occupa infatti solo il diciottesimo posto tra le lingue parlate nel mondo), ma raccoglie sempre di più l’attenzione da parte degli stranieri. Un importante fattore di vitalità è dato dal cambiamento del pubblico dell’italiano, costituito ora soprattutto da immigrati che entrano in sistematico contatto con la nostra lingua nell’interazione quotidiana e che verso l’apprendimento linguistico hanno una motivazione prevalentemente strumentale. Phoné è stata anche un’occasione per presentare alcune attività legate all’insegnamento delle lingue entro la Facoltà di Lettere, dove sono stati proposti laboratori ed angoli delle lingue, che hanno visto la partecipazione di studenti e giovani laureati, coordinati da lettori e docenti; per la lingua inglese sono state discusse esperienze di traduzione del laboratorio Nutmeg Princess, per il tedesco sono state proposte alcune scritture “creative” di studenti iscritti al primo anno del corso di laurea in lingue, ancora per il tedesco si è svolta una dimostrazione didattica di navigazione in internet, mentre per il francese è stata proposta una selezione di musiche ed immagini.
Anche negli spazi espositivi presso il foyer dell’Auditorium S. Chiara di Trento sono stati messi a disposizione numerosi materiali utili a chi lavora con le lingue: dai cataloghi dell’editoria specializzata, ai programmi dei principali istituti per l’insegnamento linguistico, ai progetti in corso per la conservazione dei patrimoni lessicografici delle lingue minori, oltre a materiali informativi sulle possibilità di apprendimento linguistico nell’Università di Trento (relative in particolare al nuovo corso di laurea in mediazione linguistica e al Centro Interfacoltà per l’Apprendimento delle Lingue). Tra le attività della giornata, ultima menzionata, ma non per importanza, la proposta di film in lingua originale per le scuole superiori: vale la pena di ricordare, infatti, che la competenza plurilingue si appoggia spesso ad un diffuso impiego delle lingue straniere nel cinema e nella televisione, che diventano potenti mezzi per l’educazione linguistica, come conferma l’esperienza di alcuni paesi europei (per esempio i Paesi Bassi) dove l’esposizione sin da bambini a più lingue, anche grazie ai Mass media, contribuisce a stimolare e facilitare l’apprendimento linguistico.

 

Nelle foto in alto, la mostra a Lettere; sotto, da sinistra Massimo Egidi, Riccardo Zandonini, Isabella Bossi Fedrigotti e Gian Maria Varanini