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   nucleo di valutazione   

Ampiamente positivo il rapporto 2000 sull'ateneo

Un giudizio ampiamente positivo è stato attribuito all’Università dal Nucleo di valutazione nel suo annuale rapporto. Il 2000 è stato un anno di trasformazione che ha visto l’ateneo impegnato in un profondo processo sia di cambiamento didattico, per l’avvio del sistema 3+2, che organizzativo, per l’introduzione di nuove procedure contabili. In attesa di una verifica più puntuale e precisa, il Nucleo interno ritiene del tutto positivi i risultati già raggiunti, dimostrati fra l’altro dal notevole aumento di immatricolazioni.
La didattica evidenzia esiti confortanti, come si deduce dai questionari distribuiti agli studenti e dalla notevole capacità di attrarre matricole da fuori provincia in misura ben superiore alla media delle università italiane. Il percorso degli studi appare più regolare che altrove, mentre desta qualche preoccupazione l’elevato numero di giovani che non sostengono nemmeno un esame all’anno. Piuttosto apprezzata è la partecipazione al programma Erasmus, una delle peculiarità dell’ateneo trentino. Anche dalla ricerca si evincono elementi positivi. L’Università di Trento riesce inoltre a reperire crescenti risorse dallo Stato, dalla Provincia e dagli enti locali, dall’Unione Europea e in conto terzi. Critiche vengono invece mosse al Cial (Centro Interfacoltà per l’apprendimento delle lingue), che deve ridefinire il proprio progetto ed è privo di un direttore; all’edilizia, ancora carente rispetto alle esigenze ma in netto miglioramento e alla lentezza nella stipula di accordi sindacali, con la conseguente difficoltà ad introdurre un principio meritocratico nell’attribuzione dei compensi accessori al personale. Il rapporto è stato elaborato dal presidente Davide Bassi, giunto al termine del suo incarico, da Michele Andreaus, da Fulvio Ferrari, da Paolo Tosi, da Manuela Savoia con la preziosa collaborazione di Luisa Saviori.

Nella foto: Davide Bassi