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  innovazione didattica  

Informatica: laurearsi lavorando
Al via con l’anno accademico 2002-2003 il progetto apprendistato
Intervista di Francesca Menna a Corrado Priami

Laurearsi in informatica lavorando in azienda: con un progetto messo a punto congiuntamente dall’Università di Trento, dall’Associazione Industriali e dall’Agenzia del Lavoro lo studente può conseguire in quattro anni la laurea triennale in informatica lavorando in un’azienda con un contratto di apprendistato.
Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa nella quale è stato messo in rilievo come, grazie alla sinergia con le aziende, si sia potuto organizzare per la prima volta un percorso ad hoc per studenti lavoratori che permetta di conciliare le esigenze dello studio e del lavoro.
Ne abbiamo parlato con uno dei referenti del progetto per l’ateneo, Corrado Priami, coordinatore dell’area informatica alla Facoltà di Scienze, afferente al Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni.

In che cosa consiste il progetto apprendistato?
Il progetto apprendistato è un percorso misto di formazione e lavoro che permette di conseguire, in un percorso articolato su 4 anni, la laurea triennale in informatica che fra l’altro consente l’accesso all’albo junior degli ingegneri, nel settore dell’informazione. Nei 4 anni lo studente lavoratore trascorre metà tempo in università e metà tempo in azienda, dove è assunto con un contratto di apprendistato che gli consente di avere uno stipendio e quindi un’autonomia finanziaria, permettendogli al contempo di fare una prima esperienza lavorativa.
Per garantire la qualità del percorso formativo, all’università lo studente è trattato al pari degli altri studenti del corso di laurea triennale in informatica, al quale anch’egli è regolarmente iscritto: frequenta le stesse lezioni, sostiene gli stessi esami e ha gli stessi docenti. L’unica differenza è che, per chi partecipa al progetto apprendistato, i laboratori previsti dal normale ordinamento della laurea triennale in informatica vengono preparati in azienda con un progetto concordato preventivamente con l’università, in particolare con i docenti dei corsi che poi verranno riconosciuti. Anche per questi laboratori poi l’esame è svolto regolarmente all’università. In questo modo lo studente consegue dei crediti per il corso di laurea anche in azienda.
Quali requisiti bisogna avere per poter usufruire di questa opportunità?
Possono accedere al progetto i giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni (il limite dei 24 anni riguarda il momento di accesso al progetto, quindi il percorso può essere terminato anche dopo), in possesso del diploma di scuola superiore.
Al progetto si accede tramite un bando; sulla base delle domande pervenute entro la scadenza viene fatta una selezione curata dall’Agenzia del Lavoro e dall’Associazione Industriali per selezionare i candidati che parteciperanno al progetto. Il primo bando ha avuto una risposta notevole: sono infatti pervenute, a fronte di 20 posti disponibili, 139 domande. I primi studenti inizieranno quindi il percorso con l’inizio dell’anno accademico 2002-2003.
Quali obiettivi si pone il progetto?
Gli obiettivi sono molteplici: innanzitutto il progetto mira ad aumentare il numero di laureati in Trentino, essendo la percentuale di laureati della provincia di gran lunga inferiore alla media nazionale. Questo è dovuto anche al fatto che c’è una forte migrazione verso il mondo del lavoro alla fine delle scuole superiori. Il progetto apprendistato, sulla base del quale lo studente gode di periodi liberi da impegni lavorativi da trascorrere in università, mira quindi ad arginare questo problema, fornendo allo studente l’opportunità di affacciarsi al mondo del lavoro e allo stesso tempo di continuare a studiare e conseguire una laurea.
Le aziende, a loro volta, sperano di riuscire a fidelizzare delle persone che crescono nell’azienda e che, dopo l’apprendistato, possono continuare la carriera al suo interno in possesso già di un know-how specifico e di un titolo di studio superiore.
Per l’Università il vantaggio è quello di avere un contatto molto stretto con il mondo del lavoro nell’ambito dell’informatica, con la possibilità di conoscere le esigenze del mercato e conseguentemente di sintonizzare e aggiornare i percorsi di studio su quelle che sono le richieste. Inoltre tali rapporti possono sfociare in progetti di ricerca specifici, grazie anche all’aiuto degli studenti che vengono seguiti sia dall’azienda sia dai docenti universitari durante tutto il periodo di studi.
In che modo è mantenuto il contatto tra l’Università e l’azienda e viene “controllata” l’attività dello studente?
Ogni studente è affiancato, nelle fasi di apprendistato e nello studio, da un tutore universitario (studente di dottorato o docente esterno con specifico contratto). Esistono inoltre un tutore accademico e un tutore aziendale che hanno il compito di concordare preventivamente quei progetti che sostituiscono i laboratori che gli altri studenti svolgono in ateneo per garantire che i contenuti siano interessanti dal punto di vista didattico e che i progetti stessi siano paragonabili a quelli svolti in università. Il tutore aziendale frequenta preventivamente un corso di formazione curato dall’Agenzia del Lavoro col supporto dell’Università per poter poi seguire lo studente durante la definizione del progetto preventivamente concordato con l’Università.
Chi sono i partner del progetto?
Gli enti che partecipano al progetto sono l’Università degli Studi di Trento, che si occupa della parte di formazione per il conseguimento del titolo di studio, l’Associazione Industriali che ha attivato al suo interno un consorzio di aziende interessate a questo progetto e l’Agenzia del Lavoro. Il percorso formativo è il frutto di una serie di incontri tra le parti, durata quasi due anni, per poter mettere insieme tutte le esigenze dell’organizzazione didattica, le esigenze delle imprese e anche le esigenze sindacali che sono state prevalentemente curate dall’Agenzia del Lavoro.
Quante sono le aziende coinvolte?
Quest’anno sono circa 15 le aziende che hanno dato la propria disponibilità, ma ci sono già state richieste di nuove aziende per il prossimo anno accademico.
Un progetto di questo tipo esiste in altre università italiane o estere?
In Italia siamo i primi ad avere attivato un percorso misto di formazione-lavoro a livello universitario. Abbiamo seguito un modello che all’estero, in particolare in Germania e in Francia, esiste già. In questi stati, tuttavia, i percorsi sono ad hoc, con corsi di laurea appositi e titoli di studio diversi, mentre noi abbiamo cercato di fare convergere il progetto apprendistato nel percorso della laurea triennale standard.