Ingegneria
e tecnologie biomediche
Dal baco da seta la proteina per la rigenerazione di tessuti organici
di Claudio Migliaresi
Biomateriali, ingegneria
dei tessuti e tecnologie biomediche costituiscono uno dei settori di ricerca
maggiormente sviluppati presso il Laboratorio di polimeri e compositi del Dipartimento di Ingegneria
dei materiali.
Inizialmente diretta allo studio di materiali impiantabili che fossero biocompatibili (che non provocassero
cioè “reazioni avverse sensibili” nel sito di impianto), la ricerca in campo internazionale
e con essa quella del nostro laboratorio, di materiali atti a realizzare
protesi impiantabili, è stata successivamente indirizzata verso materiali
che, una volta impiantati, fossero in grado di stimolare reazioni volute. Negli
ultimi anni la ricerca ha riguardato materiali in grado di stimolare la proliferazione cellulare e pertanto la
rigenerazione del tessuto o dell’organo che essi temporaneamente vengono
chiamati a sostituire. Quest’evoluzione ha portato a risultati che trovano
applicazioni in molte necessità mediche e chirurgiche, quali la rigenerazione
della pelle in pazienti ustionati e la rigenerazione di piccole quantità d’osso
in pazienti con difetti all’apparato dentale o scheletrico, lasciando inoltre
intravedere possibili sviluppi verso processi di rigenerazione guidata di
difetti di maggiori dimensioni o complessità, o addirittura di organi.
Processi di tale natura, oggi comunemente chiamati di “ingegneria dei tessuti”
- seguendo una definizione data dal National Science Foundation nel 1988 - richiedono che i materiali vengano
utilizzati per ospitare colture di cellule che, moltiplicatesi e raggiunta
una più o meno completa organizzazione tessutale in vitro, vengano poi
impiantate nell’organismo dal quale sono state prelevate, o che essi siano
in grado di attivare tale processo di proliferazione e riorganizzazione direttamente
in vivo, in tempi idonei successivi all’impianto. Ambedue i processi
garantiscono l’assenza di qualsiasi reazione immunitaria, che avviene quando un tessuto o un organo è trapiantato
da un organismo animale all’altro, perché non introducono nell’organismo
cellule estranee a sé stesso. In tale settore abbiamo ultimamente studiato le caratteristiche e l’abilità a
stimolare processi d’ingegneria dei tessuti di materiali derivati da una proteina
ricavata dalla seta filata dal baco da seta, la fibroina, con ricerche finanziate
prima dall’ateneo di Trento e dal Consorzio per gli Studi Universitari di
Verona, e successivamente dal MIUR, producendo risultati che hanno portato
a domande di deposito di brevetti internazionali ed all’apertura di collaborazioni
con importanti centri di ricerca italiani ed internazionali. Proprio in queste settimane stiamo perfezionando,
presso la University of Connecticut, la domanda di brevetto USA di un gel di fibroina che possa essere
iniettato in difetti di tessuti diversi per favorirne la rigenerazione. I campi
d’applicazione sono molteplici: dalla rigenerazione di piccole mancanze di
tessuto osseo nel caso di difetti paradontali, alla possibile stabilizzazione di
protesi articolari (anca o ginocchio) in caso di riassorbimento (come spesso
avviene) dell’osso che circonda la protesi, al riempimento ed alla rigenerazione
di cavità derivanti da resezioni ossee per tumore, a necessità varie della chirurgia plastica e ricostruttiva.
Prove di coltivazione di cellule in vitro, eseguite prima presso l’Università di
Verona, poi presso l’Istituto di Patologia dell’Università di Mainz e presso gli
Istituti Ortopedici Rizzoli, hanno ampiamente dimostrato che materiali diversi
da noi prodotti a partire da questa proteina (films, reti, spugne, geli)
posseggono tutti capacità di stimolo verso la proliferazione e l’attività
cellulare di varie cellule (fibroblasti, cheratinociti, osteoblasti, cellule nervose,
cellule endoteliali, epatociti…) costituenti di tessuti diversi (tessuto
connettivo, pelle, osso, tessuto nervoso, rivestimento interno dei vasi sanguigni,
fegato…). Recenti prove d’impianto, svolte presso gli Istituti Ortopedici
Rizzoli, hanno evidenziato come geli di fibroina siano in grado di promuovere
la proliferazione e l’attivazione degli osteoblasti, che in tempi rapidi
sono in grado di riformare la matrice ossea mancante, ricostituendo tessuto
osseo mineralizzato qualitativamente e quantitativamente simile al tessuto mancante o asportato.
E tutto ciò da una proteina prodotta da un insetto, noto ed allevato da millenni
per utilizzarne la seta per tessuti, che la natura ha dotato della capacità di sintetizzare
dalle foglie del gelso, di cui si ciba, peptidi con sequenze amminoacidiche
favorevoli all’attivazione del metabolismo cellulare. Quello che il nostro laboratorio ha ricercato è come
sia possibile ottenere da questi filamenti materiali con strutture diverse, inizialmente
soltanto intuendo le capacità bioattive della proteina, suggerendo e provando in seguito quanto era stato
intuito.
È possibile che nel giro di qualche anno da queste ricerche possano nascere
iniziative industriali, in Italia o negli USA, grazie a strutture di promozione
della ricerca delle quali il nostro ateneo da poco (ma comunque tra i primi in Italia) e l’University of Connecticut
(da più tempo) hanno costituito.
La richiesta di materiali in grado di promuovere processi quali quello sopra
descritto è ampia: la disponibilità di materiali capaci di interagire favorevolmente
con l’ambiente biologico può portare a rilevanti futuri sviluppi in differenti
settori delle tecnologie biomediche che potranno permettere di migliorare
aspetti diversi della salute del mondo animale, ed in particolare dell’uomo.
Dipartimento di Ingegneria dei materiali
Il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali è stato istituito nel 1990 presso
l’Università degli Studi di Trento dove, nel 1985, è stato attivato il primo
corso di laurea in Ingegneria dei materiali in Italia.
All’interno del Dipartimento vengono condotte ricerche nei diversi settori
dell’ingegneria dei materiali. Costituiscono oggetto di studio i materiali
ceramici, polimerici e compositi e le leghe metalliche. Di questi vengono
studiate le possibili tecniche di produzione, le proprietà microstrutturali, le
caratteristiche meccaniche, la resistenza alla corrosione e l’interazione con
l’ambiente. Vengono altresì “progettati” nuovi materiali per particolari applicazioni
innovative. Gran parte dell’attività del Dipartimento viene svolta
in collaborazione con università e centri di ricerca sia nazionali che stranieri.
Molti argomenti di ricerca corrispondono inoltre a progetti elaborati in
collaborazione con aziende italiane ed estere.
Direttore: Claudio Migliaresi
Sede: Via Mesiano 77, I-38050 Trento
e-mail: Dip.ing.materiali@ing.unitn.it
http://www.ing.unitn.it/dim/ |
In
alto: schema di un processo di rigenerazione di
tessuti (ingegneria dei tessuti);
al centro: rete di fibroina utilizzabile per processi di rigenerazione tessutale;
sotto a sinistra: tessuto osseo ricostruito con l’iniezione di un gel di fibroina.
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