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  formarsi all’estero  

Aspiranti diplomatici a Berlino e a New York
Fare stage con il Ministero degli Esteri

di Serenella Panaro

Sara Cossu, laureata in Lingue e Lucia Visentini, laureata in Giurisprudenza, hanno da poco concluso i tre mesi di stage trascorsi rispettivamente all’Ufficio Stampa dell’Ambasciata Italiana a Berlino e presso la Rappresentanza ONU a New York. Entrambe raccontano con entusiasmo l’importanza e l’utilità dell’esperienza vissuta, grazie al programma di tirocini nato dalla collaborazione fra il Ministero degli Affari Esteri (attraverso l’Istituto Diplomatico) ed alcune università italiane tra cui l’ateneo di Trento.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di sperimentare un coinvolgimento di laureandi e neo-laureati in periodi di stage presso il Ministero, le sue rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, le rappresentanze permanenti presso le organizzazioni internazionali e gli Istituti di Cultura. Gli “aspiranti diplomatici” hanno dovuto superare due selezioni per ottenere lo stage. L’ateneo di Trento ha curato con attenzione la fase preselettiva segnalando all’Istituto Diplomatico persone preparate e molto motivate; infatti, il 50% dei candidati proposti ha avuto l’assegnazione dello stage.
“Andare all’ONU era il mio desiderio più grande fin da quando ho sostenuto l’esame di diritto internazionale”- spiega Lucia -, “ho infatti un grande interesse per l’operato delle Nazioni Unite e per le relazioni internazionali in genere e sto svolgendo una specializzazione post laurea in tale materia. Per me, quindi, si è realizzato un sogno!” Anche Sara, che ha terminato la tesi e ha subito tentato le selezioni con successo, è da sempre interessata ai rapporti internazionali: “Sono venuta a conoscenza dell’opportunità di stage con il MAE ancor prima di laurearmi, leggendo Unitn. Mi sono informata, ma volevo completare gli studi prima di attivarmi”.
Il lavoro svolto da entrambe è stato molto apprezzato; si sono sentite investite di responsabilità, acquisendo una maggior consapevolezza circa le proprie capacità e competenze.” Mi hanno detto da subito che ero parte dell’Ufficio Stampa”- racconta Sara -, “ho seguito la rassegna stampa da sola: dovevo guardare ogni giorno circa 13 testate tra quotidiani e settimanali, selezionare le notizie più importanti, tradurle e poi mandarle a tutti gli uffici dell’Ambasciata, ai consolati tedeschi, al Ministero in Italia e farle inserire sul sito Internet. Sono state settimane intense. Ho seguito anche i comizi della campagna elettorale in Germania e la conoscenza del tedesco mi è servita molto per operare in tempi stretti e focalizzare gli aspetti più importanti. Mi è piaciuto, inoltre, seguire una interessantissima conferenza dell’OSCE (Organization for Security and CO-Operation in Europe) e anche vivere a Berlino, dove ho potuto constatare che la cultura italiana è molto apprezzata. L’intera esperienza mi ha messo alla prova e mi ha arricchito.” Anche Lucia ci conferma che le è stata data la massima fiducia e responsabilità: “Ho svolto il lavoro di un funzionario, ero una di loro e non mi hanno mai trattata come una semplice stagiaire. Credevo che i diplomatici fossero più formali e irraggiungibili, ho invece avuto modo di capire che il loro, è un ambiente normalissimo ed estremamente interessante. Ho seguito riunioni relative alle varie tematiche dell’ONU, nonché i lavori dell’E.C.O.SO.C (Consiglio Economico Sociale). Mi sono occupata di crisi umanitarie, di aiuti d’emergenza e di aiuti allo sviluppo; ho potuto anche vedere come avvengono i negoziati e le dinamiche che si innestano. Inoltre, ho avuto l’onore di rappresentare l’Italia seguendo i lavori del Consiglio di Sicurezza. In agosto, quando anche l’ONU è in un periodo più tranquillo, ho visitato New York: la città è splendida, sembra di essere al centro del mondo, ho fatto amicizie con ragazzi provenienti da tutte le nazioni. Se lo stage è stato un aspetto importante, non meno lo è stato il conoscere tanta gente e vivere una simile opportunità all’estero, dimostratasi utilissima, tanto che la consiglierei vivamente ai miei colleghi. L’importante è non essere timidi, buttarsi e assaporare tutto ciò che può riservare”.
Occasioni importanti dunque, ma con un unico aspetto negativo, quello economico: mantenersi tre mesi all’estero, senza nessuna borsa di studio, non è facile. “Ci piacerebbe che l’Università appoggiasse un po’ di più l’iniziativa perché non sia un’esperienza solo per pochi, sarebbe un gran peccato”, rispondono all’unisono. Terminato lo stage, Sara sta per iniziare un lavoro nel campo della formazione e circa il futuro pensa di potersi chiarire ulteriormente le idee lavorando. Lucia invece risponde: “L’esperienza mi ha confermato l’idea di cercare di entrare all’ONU, ma non subito; occorre essere molto preparati. La mia aspirazione è dunque quella di tentare un dottorato, trascorrere un anno di studio a Londra e poi cominciare a fare esperienza in una organizzazione non governativa”.

foto a destra (da sinistra): Sara Cossu e Lucia Visentini.