Italia e Germania
nell’Europa che si unisce
L’intervento dell’ambasciatore Klaus Neubert
di Marinella Daidone L’ambasciatore in Italia della Repubblica Federale
di Germania, Klaus Neubert, è stato l’ospite d’onore dell’ateneo all’inaugurazione dell’anno
accademico. Con il suo intervento, Italia e Germania nell’Europa che si unisce, ha tenuto desto
l’interesse del pubblico approfondendo il tema dei rapporti di collaborazione tra l’Italia e
la Germania nel contesto europeo in forte rinnovamento.
I due Paesi, ha sottolineato Neubert, hanno fatto un lungo percorso insieme, già prima della costituzione
della comunità europea, “con oscillazioni verso l’alto e verso il basso” e con momenti
difficili per entrambi, tra cui ha ricordato gli anni 1918 e 1945.
“La centralità della città di Trento l’ha portata ad essere luogo storico europeo sulla linea che unisce
lo spazio culturale al sud e al nord delle Alpi; una centralità - ha messo in rilievo Neubert - che
l’ha coinvolta dolorosamente quando durante le guerre il confine, invece di unire, divideva”.
Ripercorrendo le tappe principali che hanno portato alla formazione e allo
sviluppo dell’Unione Europea, Neubert ha sottolineato come “dopo il ’45 si è
trattato di reinventare un’Europa, che era quasi riuscita ad eliminarsi dalla
scena politica, a partire dall’idea morale di riconciliazione e dalla visione
concreta di ricostruire le democrazie e le società dei Paesi europei e di farlo
insieme.”
Un’idea coraggiosa, secondo Neubert, quella di “mettere in comune la costruzione
del futuro, i consensi dell’opinione pubblica e della classe politica, gli
interessi delle economie e, non ultimo, “qualche pezzo” della sovranità nazionale”.
Uno dei punti focali dell’intervento di Neubert è stato il concetto che “la visione
comune dell’Europa, che unisce Italia e Germania con gli altri partner,
è sempre stata una visione dinamica e non statica”. A partire da questo, egli
ha ricordato alcuni momenti cruciali della costruzione europea, dai trattati
di Roma del ’57, al successivo ingresso di stati come la Grecia, la Spagna e il
Portogallo, che anche attraverso l’entrata nella comunità hanno sviluppato
il loro sistema economico e soprattutto reso più stabile il loro sistema politico
interno.
“Ma non si può fermare l’orologio della storia e adesso stiamo per compiere
due salti di qualità enormi che riguardano l’allargamento e il rafforzamento
dell’unione e delle strutture europee.” In particolare ha sottolineato Neubert,
l’allargamento non è il frutto del disegno di un architetto, bensì si tratta di
una vera e propria necessità, dopo i fatti politici che hanno sconvolto l’Europa
nel periodo che va dalla fine dell’anno ’89 fino ai primi anni ’90.
Molti Paesi fanno già parte della comunità ed altri sono in attesa di entrarvi
poiché “l’attrattività del progetto europeo è enorme, tanto grande che ha
convinto i Paesi candidati ad operare dei cambiamenti molto difficili, e non
sempre incontestati, nella politica interna ed in campo economico” e tuttavia
queste trasformazioni sono state fatte perché “quest’Europa è la loro
speranza, il loro futuro ed è anche il nostro”.
Un’Europa allargata non può non essere un soggetto politico e uno degli
strumenti per rafforzare la propria struttura e il proprio ruolo sarà la Costituzione
europea a cui si è iniziato a lavorare dal febbraio di quest’anno e che
dovrebbe essere pronta per la primavera prossima. Per Neubert è indispensabile
dare a questa nuova Europa un chiaro indirizzo politico, strategico, finanziario
ed economico; di grande importanza è anche “la questione della delimitazione delle competenze lungo
il principio di sussidiarietà”.
Questo progetto dall’ampio respiro presenta però, come ha spiegato
Neubert, alcune problematiche. “L’Europa, a differenza degli Stati Uniti, non
si è fusa attorno ad una lingua e ad una cultura unica. L’Europa che stiamo costruendo
è l’Europa delle nazioni e delle comunità e continuerà ad essere così, perché questa è la sua ricchezza
e la sua forza. Le nazioni, depositarie della cultura e della specificità europee,
rimarranno per dare legittimità e valore alle radici dell’Europa unita”.
Neubert ha poi ricordato come la scuola, l’università e il mondo della cultura
possano fare molto a favore dell’Europa, potenziando l’apprendimento delle
lingue e gli scambi culturali, rafforzando la cooperazione nell’ambito della
formazione e della ricerca, ed a questo proposito, ha ricordato come l’Università
di Trento stia svolgendo un ruolo trainante nel progetto dell’Ateneo
italo-tedesco.
L’Ambasciatore Neubert ha concluso il suo intervento esprimendo la sua fiducia
sul futuro dell’Unione Europea e auspicando che la cooperazione bilaterale
Italia - Germania possa continuare a dare contributi preziosi al processo
europeo.
L’intervento dell’Ambasciatore in Italia
della Repubblica Federale di Germania, Klaus Neubert, durante la cerimonia di
inaugurazione dell’anno accademico.
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