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  visiting professor  

Dalla meccanica pura alla biomeccanica
Gli studi di Ray Ogden
intervista di Elisabetta Nones a Ray W. Ogden

 

Ray Ogden è uno dei massimi esperti a livello mondiale di meccanica dei solidi. Invitato da Davide Bigoni, direttore del Dipartimento di Ingegneria meccanica e strutturale, ha tenuto un corso di due settimane presso la Facoltà di Ingegneria. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo posto qualche domanda.

Professor Ogden, Lei ha sviluppato ricerca nell’ambito della meccanica dei solidi, della meccanica delle gomme e della biomeccanica. Che cosa collega tra loro questi campi?
La caratteristica comune a queste aree diverse è l’impiego di strumenti matematici simili nello studio dei fenomeni fisici. I miei campi principali di interesse sono: la teoria della elasticità nonlineare e le sue applicazioni, in particolare la modellazione delle proprietà materiali delle gomme, lo studio della propagazione delle onde elastiche e, infine, la biomeccanica (includendo la modellazione delle proprietà meccaniche dei materiali biologici soffici). Le applicazioni della mia ricerca sono collegate ad alcuni fenomeni che possiamo osservare nella vita di tutti i giorni: la deformazione dei pneumatici delle automobili, la meccanica delle vibrazioni degli isolatori usati per proteggere gli edifici dall’azione sismica, la biomeccanica dei tessuti soffici come le arterie e gli sviluppi di apparecchi ad ultrasuoni per applicazioni in campo medico. Attualmente, sto sviluppando la formulazione matematica per spiegare i cambiamenti strutturali nelle pareti delle arterie in seguito agli aumenti di pressione del sangue.

Il professor Ray Ogden.

he cosa pensa del livello professionale degli ingegneri italiani che lavorano nel Suo settore di ricerca? Ha collaborazioni con università italiane?
Penso che rispetto agli standard internazionali, il livello professionale dei ricercatori italiani nella mia area sia piuttosto alto. In Italia e in particolare a Trento ci sono numerosi ricercatori molto qualificati. Oltre che con l’Università di Trento, ho avuto collaborazioni con le università di Lecce, Padova e Perugia e ho insegnato nell’ambito di tre corsi al Centro Internazionale di Scienze Meccaniche (CISM) di Udine. Ho anche dei contatti con industrie italiane, inclusa la Pirelli.

Come è venuto in contatto con l’Università di Trento?
Ho conosciuto Davide Bigoni quando insegnava all’Università di Bologna. Quando Davide si è trasferito a Trento, mi ha invitato a tenere due seminari nel 1999 e uno dei suoi studenti di dottorato ha trascorso cinque mesi a Glasgow, lavorando sotto la mia supervisione. In seguito, sono stato invitato a tenere un corso di due settimane sulla teoria della elasticità nonlineare con applicazioni alla meccanica delle strutture. Il corso mi ha soddisfatto parecchio perchè gli studenti sono in gamba e interessati alla materia.

Un’ultima domanda: il professor Bigoni mi ha parlato del Suo libro, che ha ottenuto un grande successo. Può aggiungere qualcosa a riguardo?
Il titolo del libro è Deformazioni elastiche non lineari. é stato pubblicato nel 1984 e ristampato nel 1997 da Dover. È usato in molte università europee e americane nei corsi per studenti graduate. Penso che la chiave del successo del libro sia che si indirizza ad un settore molto tecnico e specifico che non era stato precedentemente coperto in dettaglio. Parte dello scopo del libro era di fornire una teoria generale con diverse applicazioni ingegneristiche. Di fatto una teoria appropriata è necessaria per interpretare risultati sperimentali e per progettare protocolli sperimentali appropriati.


 

Ray W. Ogden ha ottenuto il BA in matematica e il PhD in matematica applicata presso l’Università di Cambridge. Docente in varie università inglesi, dal 1984 ricopre la prestigiosa cattedra George Sinclair come professore di matematica presso l’Università di Glasgow. È autore di numerosi articoli e anche del libro Nonlinear elastic deformations che è stato pubblicato nel 1984 e quindi ristampato nel 1997 da Dover.

Intervista in lingua originale inglese