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  ricerca  

La responsabilità medica
I vantaggi di una camera conciliativa
di Giovanni Pascuzzi e Umberto Izzo

 

Le cronache ci hanno ormai abituato a scorrere titoli esclamanti l’ennesimo caso di “malasanità”. I media sono pronti ad enfatizzare su più colonne l’avvio di azioni giudiziarie da parte di pazienti insoddisfatti dell’esito della cura, ovvero, nei casi più drammatici, da parenti persuasi che il decesso del proprio congiunto sia attribuibile all’errore di un medico o ad una carenza organizzativa della struttura sanitaria. A ridosso dell’enfasi mediatica si evidenzia un problema sostanziale, che interessa trasversalmente tutti i soggetti coinvolti nella erogazione di servizi sanitari in Trentino e che minaccia sempre più da presso l’efficiente funzionamento del sistema. È con questa consapevolezza che nel 2001 l’Assessorato alla Salute ed alle Politiche Sociali della PAT ha incaricato il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Trento di analizzare l’entità del fenomeno nella nostra provincia, per verificare se esistano i presupposti per istituire a livello provinciale un sistema di composizione delle controversie medico-paziente alternativo a quello giudiziale. L’esito della ricerca è oggi presentato nel volume La responsabilità medica nella Provincia Autonoma di Trento: il fenomeno, i problemi e le possibili soluzioni (http://www.jus.unitn.it/dsg/pubblicazioni/altre/izzo/home.html). Curato dal dottor Umberto Izzo e dal professor Giovanni Pascuzzi e pubblicato dalla PAT, il libro raccoglie ed analizza le sentenze civili e penali emanate sul tema dagli uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Trento nel periodo 1980- 2001. Oltre a questa esauriente ricostruzione giurisprudenziale, il volume analizza a fondo l’esperienza tedesca delle camere di conciliazione in sanità (Gutachterkommissionen e Schlichungstellen). Istituite a partire dalla metà degli anni 70 nei Länder tedeschi, queste camere conciliative, composte da medici e giuristi specializzati, sono aperte a medici e pazienti interessati ad ottenere, su base volontaristica e senza interferire con l’applicazione delle norme che disciplinano i giudizi di responsabilità, una valutazione tecnico-giuridica approfondita dei fatti che danno origine all’insoddisfazione del paziente e che, proprio in mancanza di informazioni e di valutazioni tecniche preventive, potrebbero diventare oggetto di un’azione giudiziale. Il modello, che ha fra i suoi punti di forza la capacità di garantire l’imparzialità e la competenza della propria valutazione tecnica, favorirebbe la composizione delle controversie, con costi sociali ed in tempi notevolmente inferiori a quelli oggi richiesti da un’azione civile o penale. Oltre a garantire la deflazione del contenzioso giudiziario, la camera conciliativa cui guarda il volume curato da Izzo e Pascuzzi fungerebbe, in prospettiva, da tavolo permanente di confronto tecnico fra le istituzioni rappresentative dei medici e della sanità pubblica e privata trentina e le associazioni di pazienti, per avviare un dialogo virtuoso fra tutti i soggetti coinvolti nella erogazione dei servizi sanitari nella provincia. Il fine ultimo del modello proposto dagli autori del volume sarebbe quello di contribuire a risolvere in chiave preventiva i problemi che propiziano gli errori sanitari, creando le condizioni per istituire un auditing tecnico sulle problematiche del settore, che permetta di intervenire in modo strategico sul miglioramento della qualità delle prestazioni.