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  convegni  

Il software come servizio
All’Università di Trento la prima conferenza internazionale sul Service Oriented Computing
di Marco Aiello e Vincenzo D’Andrea

 

Come molti altri fenomeni nell’informatica, anche il Service Oriented Computing nasce dal mondo di Internet.
In questo ambito sta avvenendo una radicale trasformazione: da un web pensato per la navigazione da parte delle persone si diffonde sempre più l’idea di un web pensato anche per l’interazione tra programmi indipendenti (i cosiddetti web service). Ad esempio, un motore di ricerca come google, può essere interrogato direttamente dall’utente o essere utilizzato da altri servizi che poi offrono i risultati, magari rielaborati, di una ricerca. Dalle prime esperienze con i servizi web nasce quindi l’idea di portare questa maniera di intendere l’informatica anche al di fuori della rete, nei singoli pc oppure nelle piccole reti locali. Da qui nasce il Service Oriented Computing.
Con questo approccio che parte dall’esperienza del web, e in particolare dai citati web service, si cerca di sfruttare e rafforzare uno snodo fondamentale del successo del web.
Questo snodo viene solitamente identificato nella frammentazione delle applicazioni e dei sistemi in componenti indipendenti, assemblate ad hoc in tanti modi diversi per offrire informazioni o servizi agli utenti.
Un esempio tipico (e forse abusato) è quello dell’offerta di un pacchetto turistico, che mette assieme albergo, auto, ristoranti, aereo, e quant’altro, assemblando i singoli servizi coinvolti che restano però del tutto indipendenti anche se presentati al turista come offerta unitaria.
Poco prima delle vacanze di Natale dello scorso anno, dal 15 al 18 dicembre, si è tenuta a Trento la prima conferenza internazionale su questi argomenti: ICSOC03. Sono intervenuti quasi 130 partecipanti, provenienti principalmente dall’estero. La conferenza è stata organizzata dal gruppo di Distributed Systems and Service Oriented Computing del Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni, con la preziosa collaborazione dell’Ufficio Manifestazioni e Convegni. Le Facoltà di Sociologia e di Economia hanno ospitato i lavori di ICSOC03 nelle loro sale conferenze.
Per quanto riguarda la parte scientifica, alla conferenza sono stati inviati da tutto il mondo più di 180 papers, da cui sono stati selezionati i 38 presentati durante i lavori. Le sessioni di lavoro sono state 12, con temi che hanno spaziato dalla descrizione alla composizione e al coordinamento dei servizi, dalla collaborazione tra imprese basata sui servizi alla sicurezza informatica e alla garanzia di qualità dei servizi, dalla rappresentazione del significato semantico di un servizio alle nuove frontiere dei servizi mobili e dell’elaborazione peer-to-peer.
Molto apprezzati i due tutorial introduttivi, utili per chi tra i partecipanti ha voluto completare o approfondire la propria competenza. Due tavole rotonde hanno messo a confronto diverse visioni su due tra i problemi più attuali: la modellazione e l’aggregazione in servizi. In entrambi i casi le numerose domande dalla platea hanno testimoniato l’interesse dei partecipanti.
Una sessione dal formato inconsueto è stata la cosiddetta “Forum Session”. Per questa sessione la conferenza è stata ospite del Centro Polifunzionale dell’Opera Universitaria, dove sono stati allestiti tavoli e pannelli dove una decina di autori hanno presentato il loro lavoro.
Degustando vini e prodotti trentini, i partecipanti passavano da una installazione all’altra, soffermandosi a piacere. Questa sessione conviviale, molto apprezzata per la possibilità di intessere relazioni, è stata resa possibile dai dottorandi della ICT School che hanno lavorato in tutti i ruoli possibili per questo evento.
Proprio agli studenti di dottorato (sia locali che non) si è rivolto il PhD Consortium. Questa speciale sessione è stata riservata ai dottorandi che hanno potuto presentare i loro progetti di tesi legati al Service Oriented Computing, ricevendo preziosi consigli e suggerimenti su come proseguire le loro attività di ricerca.
Hanno completato il programma scientifico tre invited speakers di fama internazionale: Peter Diry, funzionario della Commissione Europea ha raccontato le strategie della ricerca europea; Bertrand Meyer, famoso per il linguaggio di programmazione Eiffel, ha analizzato il concetto di programmazione basata su contratti; Frank Leymann, ricercatore di IBM attivo in numerosi organismi di standardizzazione, ha dato una avvincente panoramica del mondo del Service Oriented Computing, toccando sia lo stato dell’arte che le direzioni future.
La prossima edizione della International Conference on Service Oriented Computing, ICSOC04, si terrà a New York a novembre ed anche in questo caso un drappello del Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni sarà presente per prendere parte attiva a questo importante dibattito nel mondo dell’informatica.

[Per maggiori informazioni consultare il sito: www.icsoc.org/]

 


 

Gli organizzatori
Il gruppo di ricerca DSSOC (Distributed Systems and Service Oriented Computing) del Dipartimento di Informatica e telecomunicazioni ha come obiettivi lo studio e lo sviluppo di architetture, protocolli e applicazioni per l’interazione fra sistemi software distribuiti.
L’attenzione è rivolta in particolare alla collaborazione di applicazioni indipendenti mediante scambi di messaggi XML su reti di calcolatori eterogenee.
Il gruppo DSSOC è attivo in progetti di ricerca nazionali e internazionali in ambito di Service Oriented Computing. Tra questi, la proposta di una rete di eccellenza europea su questi temi, coordinata insieme a ITC-irst e Università di Tilburg, Olanda. Altri progetti avviati riguardano infrastrutture domotiche basate su servizi software.
Partecipano al gruppo Marco Aiello, Vincenzo D’Andrea, Fausto Giunchiglia, Maurizio Marchese e Marco Ronchetti oltre a diversi studenti di dottorato e a Fabrizio Sannicolò, che si occupa dei laboratori. È membro del gruppo anche il professor Mike Papazoglou dell’Università di Tilburg, che opera a Trento per tre mesi l’anno.

Tesi sul Service Oriented Computing
La formazione degli studenti sui temi legati al Service Oriented Computing è missione fondamentale del gruppo DSSOC, mediante corsi e tesi di laurea su argomenti di ricerca. Tra le tesi già terminate e discusse: la realizzazione di un sistema per l’accesso a servizi software da dispositivi mobili (come per esempio un telefono cellulare); la gestione del meccanismo di affiliazione a siti di e-commerce (sistemi che remunerano chi mette nel proprio sito un collegamento per acquisti da un sito di e-commerce).
Tra le tesi in corso: un’infrastruttura per la realizzazione di servizi per la domotica; il coordinamento tra registri di servizi (UDDI), un server web installabile su dispositivi mobili (per ospitare servizi sul proprio cellulare). Tra i progetti futuri ci sono temi più teorici, come ad esempio il parallelo tra programmazione ad oggetti e servizi, oppure più applicativi, come le attività sulla domotica oppure la creazione di valore aggiunto mediante l’integrazione di motori di ricerca e siti di e-commerce. Gli studenti interessati possono contattare i membri del gruppo DSSOC.

Service Oriented Computing
Il termine Service Oriented Computing è nuovo, ed è stato introdotto nella comunità scientifica internazionale con questa prima conferenza (oltre che con articoli scientifici, network di ricercatori, etc). Si cerca di richiamare un’assonanza con un termine molto più noto, quello dell’Object Oriented Computing: un approccio che, come ben sanno gli addetti ai lavori, ha rivoluzionato la maniera di intendere la scrittura del software. Quindi un’assonanza linguistica come auspicio di un altrettanto forte impatto nella comunità scientifica!