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  l'intervista  

L’econometria secondo Christopher Gilbert
Docente di chiara fama a Trento presso la Facoltà di Economia
intervista di Elisabetta Nones a Christopher Gilbert

 

Christopher Gilbert è stato chiamato quale docente di chiara fama presso la Facoltà di Economia dell’Università di Trento. Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Professor Gilbert, qual è il suo campo di ricerca? Di cosa si occupa in questo periodo?
Il consiglio che do sempre ai giovani è di trovare una nicchia e concentrarsi in una direzione ma io non ho mai seguito queste indicazioni e ho fatto diverse cose in differenti campi. Sono un econometrico, faccio ricerche di econometria applicata, inoltre mi sono occupato della storia dell’econometria come disciplina economica e ho scritto varie cose; anche il mio dottorato è stato sulla storia dell’econometria.
Quello su cui mi concentro soprattutto in questo periodo, ma che ho fatto per tutta la mia vita con intensità variabile, è lo studio dei mercati delle materie prime. Ho anche svolto studi di economia internazionale.
L’econometria è l’applicazione della teoria statistica al mondo economico. Questa è stata la mia specialità da giovane ed è anche la materia che insegnavo all’università. C’è un settore dell’econometria che è molto evoluto, vengono sviluppati sia gli aspetti matematici che le applicazioni pratiche. Quando insegno cerco sempre di combinare la teoria e la pratica, poiché la cosa importante, a mio parere, è che la teoria e la sua applicazione vadano di pari passo. Insegno econometria in un ambiente che si potrebbe definire “di laboratorio”.

Qual è il motivo per cui è venuto a Trento?
Mia moglie è italiana, ed è tornata in Italia perché ha una piccola azienda. Prima facevamo la spola fra Paesi Bassi, Inghilterra e Italia; visto che è più difficile trasferire tutti i dipendenti e l’azienda nei Paesi Bassi o in Inghilterra che venire ad abitare in Italia, allora ci siamo trasferiti noi. Credo che il rettore mi abbia chiamato appena ha saputo che ero disponibile a trasferirmi in Italia ed io ho accettato, pur non essendo mai stato a Trento prima dell’invito.

Qui a Trento quindi di cosa si occupa?
Sono coinvolto nei corsi del master e del dottorato in Studi internazionali, e mi hanno anche chiesto di insegnare econometria applicata e finanza internazionale. Sono chiaramente disponibile a farlo, ma i corsi devono ancora cominciare.
Nel frattempo mi occupo delle mie ricerche sul mercato delle commodities.

Quanto rimarrà a Trento?
L’università mi ha offerto un posto di professore ordinario di chiara fama. Ho 56 anni e non penso di cambiare ancora sede adesso che sono arrivato a Trento. L’intenzione è di restare qui... mille anni! E penso con piacere a quando inizierò a insegnare. Non mi piacciono i gruppi molto grandi e preferisco gli studenti che frequentano gli ultimi anni di corso; mi è sempre piaciuto insegnare e lo faccio molto volentieri.

Conosce già gli studenti italiani?
Ho già insegnato anni fa a Venezia come visiting professor e a Modena con dei corsi a contratto.

Cosa pensa di loro rispetto a quelli olandesi e inglesi?
Sono uguali agli altri, ma la preparazione è diversa: sono bravi in matematica ma hanno qualche lacuna per quanto riguarda l’applicazione pratica.
In Olanda e in Gran Bretagna gli studenti non sono così preparati in matematica, ma sono più propensi all’applicazione pratica. I francesi sono a mio parere i più estremi, molto teorici e per niente pratici.
In Italia gli studenti sono inclini ad attenersi a cosa ha detto il professore, non sono abituati a pensare con la loro testa, non sono stimolati. In Olanda forse non sono così preparati, ma sono abituati a pensare in maniera più autonoma. È l’impostazione che cambia. Gli scambi internazionali sono molto importanti per questo motivo.

Uno dei suoi campi di ricerca è il mercato delle materie prime. Ce ne può parlare?
Ho scritto parecchi lavori su questi mercati. In passato ho lavorato in Africa nei mercati di cacao e caffè e ho visitato le più grandi miniere di metalli del mondo in Cile, lavorando a stretto contatto con grandi società minerarie, ma anche con piccoli produttori di alluminio, oro, rame ecc.
Attualmente collaboro molto con la Banca Mondiale per studiare i sistemi di stabilizzazione dei prezzi, gli effetti della globalizzazione e le procedure per ridurre i rischi dei produttori.

Ha lavorato con molti clienti di livello internazionale, quali i più importanti?
Quando ero giovane ho lavorato con molte aziende di medie e grandi dimensioni. Attualmente collaboro con studi di avvocati su cause che riguardano abusi nei mercati delle materie prime.
Gli interessi in gioco sono grandi: una volta mi sono trovato immischiato in una causa in cui più di 100 milioni di dollari hanno cambiato proprietario: se avessi fatto un errore, ne sarei stato io il responsabile. Gli avvocati giocano seriamente.
Sono situazioni delicate, ma allo stesso tempo sono i lavori più stimolanti.

 


 

Christopher Gilbert

Laureato alla Oxford University, ha svolto un master presso la London School of Economics, ha quindi conseguito il dottorato di ricerca alla Oxford University e ha insegnato in molte università europee, tra cui il Queen Mary & Westfield College della University of London e le Università di Venezia e Modena. È stato membro delle redazioni di prestigiose riviste nel settore dell’economia finanziaria e industriale e ha scritto innumerevoli lavori nel campo dell’econometria applicata.