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  honoris causa  

Lauree honoris causa in sociologia a Tina Anselmi e Maurizio Cattelan
di Francesca Menna

 

Sono state conferite lo scorso 30 marzo le lauree honoris causa in sociologia a Tina Anselmi e Maurizio Cattelan. Un evento che ha portato nella sala della Filarmonica in via Verdi un folto pubblico di docenti, studenti e personale dell’ateneo, autorità, giornalisti, esperti d’arte e cittadini.
Di lauree honoris causa - come ha sottolineato il preside Antonio Scaglia nella sua presentazione, seguita al benvenuto del rettore Massimo Egidi - la Facoltà di Sociologia ne aveva finora conferita una soltanto. Si è trattato dunque di un appuntamento eccezionale con cui la Facoltà ha voluto riconoscere ai suoi due nuovi laureati, due personaggi completamente diversi, il merito di una carriera di eccellenza. A Tina Anselmi la Facoltà ha conferito la laurea ad honorem “per l’elevata sensibilità con cui, nella sua attività di donna politica, ha individuato i motivi salienti della rinascita dell’Italia, coltivando e gestendo le componenti più dirompenti della nuova “questione sociale” - dal lavoro, alla sanità, al ruolo delle donne - costantemente attenta al quadro politico delle riforme istituzionali”. A Maurizio Cattelan il titolo è stato conferito “in considerazione dell'impegnata e creativa ricerca artistica con la quale rende relative le verità usuali, smaschera i pubblici inganni e scopre il senso nascosto delle società del nostro tempo”.
Le laudatio, che hanno tracciato il profilo dei candidati e presentato i risultati professionali raggiunti, sono state tenute per Tina Anselmi da Pierangelo Schiera, professore ordinario di storia delle dottrine politiche all’Università di Trento e per Maurizio Cattelan da Karl-Siegbert Rehberg, professore ordinario di sociologia della cultura e dell’arte all’Università di Dresda. Le attese lectio magistralis dei due laureati hanno rappresentato i momenti salienti dell’intera cerimonia, entrambe ascoltate con grande attenzione dal pubblico e coronate da lunghi applausi. Tina Anselmi ha riflettuto sulla democrazia, sottolineando come essa debba prima di tutto essere conquistata, poi difesa dai pericoli che la minacciano e infine sviluppata, nell’ottica “della costruzione di una società più giusta e perciò più pacifica”. L’artista Maurizio Cattelan ha invece parlato del sentimento di vergogna e di imbarazzo, quello che, con alle spalle un passato di pessimo scolaro, ha provato nel ricevere una laurea ad honorem; laurea che rappresenta non un punto di arrivo ma una tappa per “chi ha ancora voglia di imparare”.

[I testi di tutti gli interventi sono online all’indirizzo www.unitn.it/events/lhcs/index.htm]

Da sinistra: Maurizio Cattelan, Antonio Scaglia, Massimo Egidi, Tina Anselmi.