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  innovazione didattica  

Un approccio integrato ai problemi del sistema europeo
La laurea specialistica in Studi europei ed internazionali
Promossa dalla Scuola di Studi Internazionali e dalle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia
a cura del Comitato Ordinatore del corso di laurea

 

Facoltà di Economia

I fenomeni di integrazione e globalizzazione hanno ormai assunto tratti pervasivi e contradditori. Da un lato essi sono spesso percepiti come distanti, frammentati e talvolta minacciosi, dall’altro essi delineano il contesto delle decisioni quotidiane. Questa ambivalenza stimola la ricerca di risposte e di chiavi di lettura integrate, che solo un contesto multidisciplinare può offrire. È questa una sfida di grande interesse a cui varie università stanno cercando di rispondere promuovendo studi e profili formativi nell’ambito delle relazioni internazionali.
In questo contesto la Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento ha attivato una nuova laurea specialistica in Studi europei internazionali (appartenente alla classe di lauree specialistiche in “Relazioni Internazionali”). La laurea, che partirà con il prossimo anno accademico (2004-2005), è il risultato della collaborazione di quattro Facoltà dell’ateneo, quelle di Economia, Giurisprudenza, Sociologia e Lettere e Filosofia.
Il corso si struttura in tre percorsi: economico, giuridico e politico-sociale. Tali percorsi sono accomunati da un nucleo significativo di discipline impartite a tutti gli studenti, che corrispondono grosso modo al primo anno di attività, il cui obiettivo è quello di formare delle solide conoscenze interdisciplinari.
A questo scopo è stato definito un primo nucleo di insegnamenti obbligatori, che prevede discipline economiche, giuridiche, politologiche, sociologiche, storiche, nonché due lingue straniere, il cui insegnamento è mirato anche all’acquisizione di lessici disciplinari. La seconda parte della formazione è invece differenziata nei tre percorsi (quello economico, quello giuridico e quello politico-sociale), dove verranno approfondite le conoscenze settoriali, al fine di garantire un adeguato livello di specializzazione. I percorsi prefigurano la prosecuzione di alcuni

Facoltà di Lettere

curricula di laurea triennale già attivati nell’ateneo trentino: Scienze economiche e sociali (SES) per Economia; Scienze giuridiche europee e transnazionali (SGET) per Giurisprudenza; Società, politica e istituzioni europee (SPIE) per Sociologia. L’accesso è previsto anche per gli studenti provenienti da lauree diverse, purché i debiti formativi rispetto al percorso prescelto non siano superiori a 30.
Nella formazione verrà privilegiato un approccio interdisciplinare, che tenga conto sia degli aspetti teorici che applicati dei fenomeni economici, giuridici, politici e sociali, nella loro dimensione transnazionale ed internazionale. L’acquisizione di un insieme organico di conoscenze è infatti necessaria per garantire una cultura aggiornata e flessibile, adatta ad operare in contesti complessi e trasversali rispetto ad ambiti disciplinari diversi.
Il profilo professionale dei laureati in Studi europei ed internazionali consente di operare dove sia richiesto il coordinamento tra mezzi ed obiettivi locali ed internazionali: attività di imprese che operano in contesti internazionali, attività di

Facoltà di Giurisprudenza

governance territoriale, programmi o progetti di cooperazione e aiuto allo sviluppo. Le competenze acquisite possono essere utilizzate anche nell’ambito di programmi o progetti che riguardino ambiti importanti delle relazioni internazionali: la tutela dei diritti umani, i compiti di peace-keeping, la salvaguardia dell’ambiente, e più in generale, trattative o negoziati a diversi livelli, bilaterali e/o multilaterali.
Gli sbocchi professionali riguardano sia il settore pubblico che quello privato. In particolare, i laureati potranno svolgere funzioni di elevata responsabilità in istituzioni internazionali e nazionali, organizzazioni pubbliche e private internazionali, imprese private che operano in mercati internazionali, associazioni ed enti non governativi nazionali ed internazionali. Inoltre, potranno accedere alla carriera diplomatica ed operare presso centri di ricerca pubblici e privati.
Negli insegnamenti si alterneranno le tradizionali lezioni frontali ad attività seminariali e di tutoraggio, attività svolte da docenti dell’ateneo, da professori visitatori stranieri, da esperti esterni italiani e stranieri che abbiano sviluppato significative esperienze in ambiti istituzionali o operativi. Gli studenti potranno inoltre svolgere attività formative presso istituzioni ed imprese che operano in ambito internazionale, anche attraverso tirocini formativi.

Facoltà di Sociologia

L’accesso al corso è subordinato al superamento di una prova di selezione, che si terrà in settembre e verterà sulle conoscenze delle materie di base (cioè nei settori economico, giuridico, politico, sociologico e storico) e sulla conoscenza della lingua inglese (il livello richiesto è quello intermedio - B1). Gli studenti dovranno optare per uno dei tre percorsi formativi, al fine di valutare il loro curriculum triennale rispetto ai crediti formativi previsti per ciascun percorso.
La laurea specialistica in Studi europei ed internazionali è parte di un progetto più ampio messo a punto dell’Università di Trento attraverso la costituzione, avvenuta nel 2001, della Scuola di Studi Internazionali - un progetto che a sua volta si inserisce nel quadro delle attività di internazionalizzazione dell’ateneo. Nei primi tre anni di attività la Scuola ha attivato un master in Studi internazionali di durata annuale che ha visto la partecipazione di studenti e visiting professors da ogni parte del mondo ed ha avuto lusinghieri risultati. Nel presente anno accademico la Scuola ha lanciato due nuove iniziative: il dottorato di ricerca in Studi internazionali e la laurea specialistica, che assorbe in sé il master. Il nostro ateneo completa così il disegno formativo nell’ambito degli studi europei ed internazionali, un ambito integrato dove specialisti e studenti di provenienza disciplinare diversa potranno interagire e collaborare. Lo sviluppo di una comunità scientifica pluridisciplinare richiede infatti competenze diverse: è infatti necessario approfondirne le specificità, ma anche imparare ad “attraversarle”. L’augurio è che tale ambito possa portare ad una visione e ad un approccio integrato ai problemi del sistema europeo ed internazionale.