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  summer school   

Economia: scuole estive di eccellenza

Economia delle istituzioni
 

27 studenti e dottorandi provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Trento, dal 28 giugno al 9 luglio scorsi, per partecipare alla scuola estiva Intensive course in Institutional Economics, organizzata e promossa dal Laboratorio di economia computazionale e sperimentale (CEEL) dell’Università degli Studi di Trento, con il supporto finanziario della Fondazione Latsis di Ginevra.
Il corso rientra nel programma di Adaptive Economic Dynamics, diretto da Axel Leijonhufvud, professore ordinario di Teoria e politica monetaria presso l’Università di Trento e responsabile del CEEL, concretizzato in una serie di scuole estive che, a partire dal 2000, si sono dedicate a vari temi dell’area economica: Computable Economics (2000, direttore K. Vela Velupillai), Experimental Economics (2001, direttore Daniel Friedman), Adaptive Economic Processes (2002, direttore Peter Howitt) e Behavioral Economics (2003, direttori Daniel Friedman e David Laibson). Il programma terminerà il prossimo anno con la scuola estiva in Evolutionary Economics.
Axel Leijonhufvud
La teoria economica tende a spiegare gli eventi della vita economica, ma non solo, e a fare previsioni e approssimazioni dell’interagire dei diversi fattori. I risultati delle teorie economiche sono alla base delle decisioni politiche in merito a tasse, occupazione, sviluppo economico, crescita del reddito e altre questioni importanti per la vita quotidiana del cittadino.
Negli anni recenti, la teoria economica è stata costruita sulle assunzioni dell’ottimizzazione delle decisioni individuali e sull’equilibrio dei mercati; l’ottimizzazione è usata dalla teoria standard per dedurre i comportamenti individuali. Questa economia “neoclassica” è stata tuttavia largamente criticata e sono state proposte diverse teorie per sostituirla, senza però arrivare ad una teoria alternativa in grado di dare risposte a tutte le critiche mosse nei confronti della teoria “neoclassica” fornendo anche la spiegazione degli eventi economici di ogni giorno. L’approccio adottato dal direttore del programma in Adaptive Economic Dynamics è stato quello di cercare di immaginare una teoria che oltrepassi i limiti della teoria economica tradizionale invece di proporre una teoria alternativa che possa sostituirla. Gli economisti devono studiare come le persone si comportano nella realtà di tutti i giorni, come prendono decisioni, in che modo queste decisioni vengono implementate e monitorate all’interno delle organizzazioni e come funzionano i diversi tipi di mercati. L’approccio comportamentalista all’economia, oggetto della IV scuola estiva, aiuta a legare i concetti tradizionali della disciplina alle scienze cognitive e alla teoria dell’organizzazione. L’economia sperimentale (studiata durante la III scuola estiva) diventa quindi una disciplina di grande importanza.
L’economia delle istituzioni tratta le regole che governano le interazioni tra gli agenti economici. Tali regole contengono le strategie che le persone possono usare e di conseguenza le azioni individuali diventano più prevedibili. Le regole con cui gli agenti interagiscono aiutano anche a determinare cosa le persone impareranno dall’esperienza e quindi quale equilibrio potrà raggiungere il processo dinamico di adattamento.
La necessità di introdurre nuovi metodi di studio, come agent-based models e simulazioni fatte dai computer in generale, fa sì che gli approcci dell’economia computazionale e sperimentale assumano grande rilievo.
Le scuole estive proposte nell’ambito del programma in Adaptive Economic Dynamics mirano a introdurre i dottorandi, scelti tra le migliori istituzioni del mondo, a questi nuovi approcci e a creare una rete di giovani ricercatori che porteranno avanti lo sviluppo della teoria economica.
La scuola di quest’anno, dedicata all’economia delle istituzioni, ha avuto come obiettivo quello di capire il ruolo delle varie istituzioni nel coordinamento delle attività economiche. Il direttore della scuola è stato Richard N. Langlois, docente della University of Connecticut, un nome riconosciuto in questo campo. Sono intervenuti altri esperti, tra cui i professori Nicolaas Vriend del Queen Mary’s College, Ugo Pagano dell’Università di Siena, Junfu Zhang del Public Policy Institute of California, Meir Kohn del Dartmouth College e Scott Page dell’Università del Michigan.
Hanno dato un prezioso contributo anche Enrico Zaninotto e lo stesso Axel Leijonhufvud della Facoltà di Economia dell’Università di Trento.
Fra i partecipanti alla scuola estiva, provenienti da prestigiose università americane, canadesi ed europee, vi sono stati anche 5 laureati dell’Università di Trento che stanno ora proseguendo gli studi presso altri atenei italiani.