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  summer school  

Scuola estiva europea sulla ricerca sociologica
A Trento esperti internazionali e giovani ricercatori da tutto il mondo
di Katia Pilati

Ancora una volta è stata evidente la capacità della Facoltà di Sociologia di attrarre l’attenzione della comunità accademica a livello internazionale. L’occasione è venuta con la scuola estiva dell’ECSR - European Consortium for Sociological Research che si è svolta a Trento per un’intera settimana, dal 21 al 27 agosto 2004.
Al fine di promuovere la ricerca sociologica in Europa, l’ECSR incoraggia la cooperazione ed i contatti tra i centri di ricerca e facilita le collaborazioni ed i programmi di formazione tra i sociologi. A tal proposito, ogni anno promuove una scuola estiva indirizzata a dottorandi e giovani ricercatori. Dopo Belfast, Amsterdam e Stoccolma, dove si sono svolti i precedenti incontri estivi, il Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale ha proposto che l’edizione del 2004 si realizzasse a Trento. Il corso si è articolato in cinque giorni di lezioni ed una giornata di tavola rotonda che hanno riunito specialisti di Europa e USA di calibro internazionale quali Nan Lin (Duke University), Alessandro Pizzorno (European University Institute), Henk Flap (Università di Utrecht) e Paul Whiteley (University of Essex), esponenti sia dell’approccio micro che dell’approccio macro al capitale sociale.
Il tema prescelto è stato il capitale sociale, concetto che, pur trovandosi al centro di un crescente interesse, rimane ancora discutibile sia dal punto di vista dell’impianto teorico, per la molteplicità di significati e la sua correlazione con concetti quali integrazione sociale, coesione, solidarietà, reti, sia dal punto di vista metodologico, in seguito ad una serie di problemi connessi alla costruzione degli indicatori. La scuola ha rappresentato un’importante occasione di riflessione intorno alla possibilità di promuovere un approccio sistematico al concetto di capitale sociale, al fine di metterne in evidenza i suoi limiti e le sue potenzialità come strumento analitico e metodologico.
La rilevanza dell’argomento proposto ed il prestigio dei docenti invitati hanno attirato l’attenzione di un centinaio di giovani ricercatori. Le candidature sono arrivate infatti numerosissime, nonostante l’introduzione di una quota di iscrizione necessaria anche per finanziare alcune borse di studio per i migliori giovani studiosi provenienti dai paesi dell’Est. Fra i candidati sono stati selezionati 40 giovani provenienti da varie istituzioni universitarie, tra cui Oxford, Londra, Parigi, Berlino, Budapest, Sydney e Mosca. Il programma della scuola estiva ha offerto interventi sistematici dei professori su aspetti teorici e metodologici relativi al capitale sociale durante le mattinate di lavoro e, nei pomeriggi, l’opportunità di discutere i primi risultati delle ricerche condotte dai giovani ricercatori. Seppure con un programma impegnativo che ha comportato una full-immersion nello studio, la partecipazione è stata assidua e costante. L’elevato grado di preparazione dei ricercatori ha reso le presentazioni e le discussioni molto proficue, portando nuovi contributi al dibattito scientifico già molto vivace. Con la discussione dei principali risultati ottenuti la scuola estiva ha riconfermato la capacità del concetto di capitale sociale di concentrare su di sé numerosi contributi e il carattere multidisciplinare del dibattito sociologico. Ha infine permesso di discutere i principali risultati nei più importanti campi di applicazione e di diventare il punto d’incontro tra ricerche empiriche di differenti sottodiscipline sociologiche come la sociologia urbana, la sociologia del lavoro e la sociologia politica.

La Facoltà di Sociologia.