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  ateneo  

Rovereto: dove c’è università c’è innovazione
di Donata Loss*

 

Proporsi come polo universitario della formazione, offrendo la singolare storia del proprio territorio, per entrare nel futuro collettivo attraverso la forza propulsiva delle scienze della conoscenza e dell’apprendimento umano: questo l’obiettivo strategico di Rovereto, una città di modeste dimensioni ma di grandi tradizioni culturali, legate allo sviluppo dell’industria della seta, alla filosofia dell’illuminismo ed all’amore per la musica e per l’arte. Il passato di Rovereto si fonda sulla cultura dell’incontro e della conversazione fra tecnica ed arte, filosofia e scienza: l’aspirazione ad accogliere nel proprio grembo un luogo di colloquio alto tra ricerca, sperimentazione e formazione continua, garantito a tutte le comunità dalla presenza vivificante degli atenei, proviene dunque dalla tradizione di una città che sapeva coniugare coraggiose iniziative imprenditoriali con eccellenti istituzioni educative. Di fronte alle trasformazioni obbligate da un presente/futuro sempre più complesso, Rovereto si è interrogata sulla propria vocazione individuale e sulla propria funzione sociale ed ha invitato l’università, storico agente di cambiamento nelle collettività che la ospitano, ad accompagnarla sulla strada dell’innovazione dei processi dell’educazione e della formazione. Ogni rinnovamento negli studi della cognizione, proprietà costitutiva del nostro “essere umani”, è oggi possibile unicamente partendo dalla comprensione della sua complessità: per questo motivo la città ha collaborato con determinazione consapevole alla nascita della Facoltà di Scienze Cognitive, la tappa più recente (ma non “l’ultima”) di un percorso a lungo meditato e, sinora, ben attuato. Le scienze cognitive offriranno ai giovani le capacità necessarie per attivare una relazione produttiva tra la dimensione locale e la dimensione globale di tutte le imprese umane; la presenza di studenti, docenti e ricercatori aprirà dialoghi nuovi, susciterà nuovi spazi di confronto, generando un’economia della cultura e della formazione che esalta la tradizione della città nel momento stesso in cui la sua comunità sceglie la distinzione nell’innovazione.

Nasce la prima facoltà italiana di Scienze Cognitive
Scavare nella mente

 

*Donata Loss è assessore all’università, formazione ed educazione permanente del Comune di Rovereto

Nella foto: inaugurazione della Facoltà di Scienze Cognitive, Rovereto, sala conferenze del Mart, 7 ottobre 2004.