unitn. n°69 Università degli Studi di Trento

politiche di ateneo


L'università punta su Cina e Stati Uniti
Il prorettore Carla Locatelli parla delle relazioni internazionali dell'ateneo
intervista di Marinella Daidone

Marinella Daidone Dopo l'intervista al prorettore vicario Mario Fedrizzi pubblicata nello scorso numero di Unitn, la rubrica "politiche di ateneo" prosegue con un'intervista a Carla Locatelli. Già prorettore ai rapporti internazionali da aprile ad ottobre 2004, durante il mandato di Massimo Egidi, è stata nominata lo scorso novembre dal nuovo rettore Davide Bassi prorettore per il coordinamento dei rapporti internazionali con il Nord America, l'Asia e l'Oceania; al professor Antonio Scaglia è stato invece affidato il coordinamento dei rapporti con l'Europa, l'America Latina e l'Africa.
Abbiamo posto alcune domande alla professoressa Locatelli per capire la direzione in cui va la politica di ateneo nel settore di sua competenza. In un prossimo numero di
Unitn sentiremo il professor Scaglia.


Professoressa Locatelli, che ruolo svolge l'internazionalizzazione nell'ambito della politica di ateneo?
L'internazionalizzazione è importante per l'ateneo poiché è una delle aree che sono state maggiormente privilegiate negli ultimi anni e con ottimi risultati. Rappresenta anche uno dei criteri tenuti in considerazione per la valutazione degli atenei italiani ed in questo senso devo dire che sul piano nazionale abbiamo avuto un riscontro estremamente positivo per l'alto grado di internazionalizzazione raggiunto. In un mondo non più concepibile in base a logiche parcellizzate, meramente territoriali o nazionalistiche, l'internazionalizzazione rappresenta un valore importante. Nel Medioevo l'università era concepita come luogo del sapere di una determinata comunità; oggi l'università è ancora il luogo del sapere, ma la comunità è ormai estesa a livello mondiale.

Il rettore Davide Bassi ha nominato due prorettori per le relazioni internazionali. Secondo Lei a cosa si deve questo sdoppiamento di competenze?
A mio parere si tratta di una decisione estremamente logica e funzionale da parte del rettore Bassi. Poiché l'ateneo di Trento si contraddistingue per avere già acquisito un altissimo grado di internazionalizzazione, è emersa la necessità di creare due figure di riferimento, adottando un criterio di tipo territoriale e linguistico, in modo da svolgere meglio e con maggiore attenzione il compito di seguire e incentivare i rapporti internazionali nelle diverse aree di competenza. Questo non vuol dire che non ci siano proficue interazioni tra i due prorettori nominati per l'internazionalizzazione, tutt'altro. La politica dell'ateneo è unica e perfettamente integrata; il fatto di avere due persone risponde all'esigenza di creare politiche sempre più mirate e specifiche.

Quali sono i principali progetti che vorrebbe realizzare durante il suo incarico?
I progetti sono moltissimi. Un'area su cui stiamo puntando con ottime prospettive è la Cina. È un territorio con cui abbiamo già avviato alcuni rapporti, in particolare con la Tongji University di Shanghai. Inoltre lo scorso dicembre è stato firmato un accordo con la Shanghai International Studies University (SISU), un'altra università di Shanghai di alto profilo scientifico. Sono previsti nei prossimi mesi una serie di incontri sia in alcune università dello Yunnan sia alla Zhejiang University di Hangzhou, nonché la partecipazione dell'Università di Trento ad una educational fair che si terrà a Pechino, in cui le università di tutto il mondo faranno la loro presentazione sulla scena cinese. Senza dubbio, dunque, la Cina è uno dei progetti a cui stiamo dedicando molte delle nostre energie e mi auguro con risultati positivi come quelli raggiunti finora.
Oltre al progetto in Cina, ci sono buone prospettive di stipulare accordi di alto profilo con università degli Stati Uniti. Speriamo di portare presto a termine alcune trattative di rilievo con Harvard e con Houston, in Texas.
Ci sono poi una serie di accordi, consolidati da anni, che vorremmo espandere. Mi riferisco in particolare alla prospettiva di rafforzare ed estendere gli accordi di doppia laurea che sono uno dei punti qualificanti della politica internazionale dell'ateneo. Fino ad ora abbiamo stipulato accordi di doppia laurea in ambito europeo, adesso stiamo sondando la possibilità di stipularne anche con paesi extraeuropei. Si tratta di un progetto ambizioso che terrei molto a realizzare nel corso del mio mandato.

Nei mesi scorsi è stata firmata una convenzione con la University of Kansas. Ce ne può parlare?
La University of Kansas è una delle più qualificate università americane, si tratta di un'università statale di altissimo profilo scientifico. Con essa è stato firmato un accordo ad ampio raggio che considero molto soddisfacente poiché potenzialmente può avere ricadute positive per tutte le facoltà dell'ateneo. Esso rispecchia interessi di ricerca specifici che provengono dai diversi dipartimenti ed è indirizzato anche allo scambio di studenti e di docenti.

Quali iniziative di cooperazione sono state prese dalle università italiane e in particolare dall'Università di Trento per quanto riguarda l'emergenza nel Sud Est Asiatico?
La situazione del Sud Est Asiatico, com'è noto, è molto grave e le iniziative in corso sono molteplici anche da parte dell'università. La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane ha convocato diverse riunioni per stabilire una strategia di interventi immediati e di medio e lungo termine con una politica coordinata col Ministero degli Affari Esteri.
L'Università di Trento ha messo a disposizione per la ricostruzione di edifici il proprio know how, consolidato negli anni, nell'ambito delle costruzioni ed in particolare di quelle in legno. A Trento i dipartimenti di Ingegneria sono coinvolti già da anni in programmi ed accordi con l'Indonesia, la Tailandia ed il Sud dell'India. Per tutte queste zone, coinvolte nella tragedia dello tsunami, abbiamo presentato delle proposte di intervento che sono state inviate sia al Ministero degli Esteri che alla Conferenza dei Rettori.
Un'altra iniziativa che vogliamo attuare riguarda l'istituzione di alcune borse di studio per permettere ad alcuni studenti del Sud Est Asiatico di venire a frequentare l'università a Trento. Questo perché è molto forte la preoccupazione che lo tsunami, oltre a radere al suolo alcune università che sono quindi fisicamente scomparse, segni anche la fine di un'intera generazione di studiosi, di giovani ricercatori e di studenti. Questo è un pericolo che vogliamo assolutamente scongiurare.

Lei è stata lo scorso febbraio in missione scientifica in India. Qual era lo scopo del viaggio?
A Delhi, lo scorso 15 febbraio, abbiamo sottoscritto presso il Ministero della Scienza e della Tecnologia indiano, alla presenza del ministro Moratti, un accordo tra il nostro ateneo e il Tata Institute of Fundamental Research di Mumbai per la costituzione di un centro di ricerca informatica che, tra l'altro, si occuperà di controllo e monitoraggio ambientale, informatica medica e biomedica ed e-government.

Carla LocatelliCarla Locatelli è professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Cognitive dell'Università di Trento e Adjunct Professor alla University of Pennsylvania di Philadelphia. È inoltre coordinatore della scuola di dottorato in Letterature comparate e studi linguistici ed è coordinatore per l'area umanistica della Scuola di Specializzazione per l'insegnamento Secondario dell'Università di Trento. È stata una delle fondatrici della Società Italiana delle Letterate.
Carla Locatelli è inoltre componente del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, External Assessor for the Arts and Humanities Research Board dell'AHRB (British Academy, the Higher Education Funding Councils and the Department for Education and Learning, Northern Ireland), membro dell'editorial board della rivista Testuale e di The European Journal of Women's Studies.
Le sue aree di ricerca e di insegnamento sono teoria letteraria, semiotica, ermeneutica, women studies (teoria) e letterature comparate (in particolare inglese, americana, italiana e francese)..