Campagna 2018

Sono due i progetti per i quali possiamo donare a sostegno della salute:

Banner progetto Simolamente. A sinistra testa di foglie che volano via

 

Carlo Miniussi - CIMEC

 

L’invecchiamento espone le persone ad un rischio crescente di sviluppare i disturbi cognitivi.

 

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da una inevitabile, sebbene lenta, progressione di deficit cognitivi rispetto alla quale sono tuttora scarse le conoscenze relative ai possibili meccanismi di riorganizzazione e compenso cerebrale. 

 

L’”Alzheimer’s Disease International” stima che nel mondo ci siano ora 30 milioni di persone affette da demenza con 4.6 milioni di nuovi casi l’anno (uno ogni 7 secondi)

 

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di nuove tecniche non invasive di stimolazione cerebrale che consentono di migliorare i processi di apprendimento. In particolare recenti evidenze dimostrano che un trattamento con stimolazione magnetica transcranica (TMS) è in grado di migliorare i deficit cognitivi in pazienti affetti da malattia di Alzheimer.

 

La ricerca condotta dal laboratorio del Prof. Miniussi offre ai pazienti la possibilità di accedere ad un trattamento non farmacologico innovativo: l’obiettivo è rappresentato dalla valutazione dell’efficacia di tale intervento di riabilitazione con tecniche di stimolazione.

 

Verrà sviluppato un protocollo riabilitativo che prevede l’abbinamento della stimolazione cerebrale e della riabilitazione cognitiva, della durata di quattro settimane.

 

L’intervento è diretto ad una popolazione di soggetti con malattia di Alzheimer. 

 

In dettaglio gli scopi del presente progetto sono i seguenti.

 

  • Verificare i protocolli migliori tramite i quali la stimolazione magnetica transcranica può aiutare la riabilitazione cognitiva. 
  • Indagare i correlati neurali dei miglioramenti dovuti all’applicazione della stimolazione magnetica transcranica. L’elettroencefalogramma verrà utilizzato prima e dopo l’applicazione della stimolazione in modo da verificare se esistono delle modificazioni neurali che starebbero alla base del miglioramento comportamentale osservato.

 

I risultati saranno cruciali per acquisire una migliore comprensione dei meccanismi attraverso i quali la stimolazione corticale contribuisce all'induzione di plasticità cerebrale ed in particolare produrre un approccio efficace nel trattamento dei deficit cognitivi, utilizzabile a scopo clinico.

 

Inserire la ricerca in un contesto della vita quotidiana è sempre stata un’impresa ardua.

 

È molto importante che i progressi scientifici si traducano in benefici per il malato. I meccanismi che permettono all’essere umano di formare ricordi, di prestare attenzione di utilizzare il linguaggio per comunicare e lo sforzo di riabilitare tali funzioni avrà un grosso impatto sociale ed etico.

 

Banner I farmaci del mare. A sinistra barriera corallina sotto alla scritta del 5xmille

 

Ines Mancini - Dipartimento di Fisica

 

Le molecole organiche naturali sono state in passato utilizzate con successo e tuttora rivestono un ruolo decisivo nella scoperta di nuovi farmaci. Sebbene ancora poco esplorati rispetto a quelli terrestri, gli ecosistemi marini risultano la fonte di una serie di sostanze bioattive sfruttabili nella cura di svariate patologie.

 

La chimica delle sostanze naturali è l’attività di ricerca principale del gruppo di ricerca diretto da Ines Mancini presso il Laboratorio di Chimica Bioorganica dell’Università di Trento, dove si occupa da oltre trent’anni di prodotti isolati da organismi marini.

 

La ricerca riguarda principalmente metaboliti secondari di spugne provenienti da zone tropicali e negli ultimi anni dall’Antartide, ovvero quelle sostanze che vengono prodotte dagli organismi in piccole quantità e utilizzate prevalentemente per la difesa da predatori. 

 

I composti, estratti e purificati, vengono caratterizzati nella loro  struttura molecolare utilizzando moderne tecniche di analisi, quali la risonanza magnetica nucleare e la spettrometria di massa. La sintesi organica mediante una sequenza di reazioni a partire da reagenti commerciali permette poi di ottenere quantità maggiori sia della stessa molecole naturale, che di produrre molecole con strutture analoghe.

 

Ispirandosi all’ Arsenicin A, il primo composto naturale organico poli-arsenicale isolato in passato presso lo stesso Laboratorio da una spugna proveniente dalla Nuova Caledonia, recentemente il gruppo di ricerca ha pubblicato un efficiente metodo di sintesi che ha permesso di ottenere lo stesso prodotto naturale e una serie di nuovi analoghi.

 

Test condotti in vitro su linee cellulari tumorali umane svolti su queste molecole presso il National Cancer Institute (NCI-USA) hanno indicato attività superiori a un farmaco di riferimento approvato nel 2000 per il trattamento di alcune forme di leucemie e attualmente in studio per il trattamento di altri tipi di tumori. 

 

I risultati conseguiti aprono promettenti prospettive nello sviluppo di nuovi agenti terapeutici per il trattamento di tumori solidi.

 

In particolare i prossimi studi saranno rivolti a produrre un maggior numero di molecole ispirate al prodotto naturale e a correlare la loro struttura all’attività antitumorale, per individuare il composto più selettivo e meno tossico su cui concentrare il potenziale sviluppo di un nuovo farmaco.

 

 

 

5xmille

Con l’approssimarsi dei termini per la denuncia dei redditi si avvicina anche un’opportunità: quella di donare il 5xmille ad una causa specifica. È l’opportunità di dare un significato mirato (nel peso del 5xmille) alle proprie tasse, facendolo in modo gratuito.

Sostenere la ricerca scientifica significa garantire un futuro d’innovazione, di crescita e di benessere al territorio e al Paese, partendo dai giovani. Un’esigenza che in questo momento è più forte che mai.  Una responsabilità che coinvolge ognuno di noi.

Come fare

Basta segnalarlo al CAF o al proprio commercialista nel momento della compilazione della dichiarazione dei redditi.
Per devolvere la quota del 5xmille all’Università di Trento bastano due semplici operazioni:

1. Apporre la propria firma nel quadro apposito che figura sui modelli che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione per la dichiarazione dei redditi:

  • Modello CU 2018 - "Scheda per la scelta della destinazione dell’8x1000, del 5x1000 e del 2x1000 dell'IRPEF"
  • Modello 730/2018- redditi 2017
  • Modello Unico persone fisiche 2018 – redditi 2017

È consentita una sola scelta di destinazione.

2. ​Indicare il codice fiscale dell’Università di Trento: codice fiscale: 00340520220

Attenzione: scrivere il codice fiscale è fondamentale per avere la certezza che il beneficiario del 5xmille sia effettivamente l’Università di Trento.