Marzo 2018

Quesito del Senato Accademico: la Commissione ha esaminato la richiesta pervenuta dal Senato Accademico di esprimere un parere circa:

  • l’utilizzo appropriato nell’interlocuzione pubblica del titolo professionale posseduto o di funzione rivestita rispetto ad appellativi generici, anche in relazione all’appartenenza di genere;
  • i doveri di un membro della Comunità accademica testimone di tali comportamenti, anche in relazione alla propria carica e a prescindere dalla volontà della persona eventualmente lesa.

Parere: La Commissione ha espresso il seguente parere:

  • l'uso inappropriato di appellativi generici (come signora) e di titoli professionali o funzioni (come dottoressa anziché professoressa) è pratica diffusa e da stigmatizzare;
  • la valutazione della gravità o meno del comportamento è influenzata dal contesto in cui il fatto si svolge, dai soggetti coinvolti e dalla appartenenza o meno degli stessi ad una comunità legata da una cultura e norme di comportamento consolidate;
  • in una comunità accademica, titoli e funzioni sono ben definiti e noti a tutti i suoi componenti e la loro ignoranza o rimozione può assumere un profilo lesivo della dignità del soggetto cui ci si riferisce, se aggravati dal tono e dal contesto comunicativo, rientrando nella fattispecie delle discriminazioni di genere;
  • i titolari di cariche specifiche, qualora testimoni diretti di comportamenti discutibili, devono intervenire per mettere in evidenza come gli stessi rappresentino un danno per l’Ateneo in quanto lesivi della dignità e dei principi di cortesia e rispetto della persona e di pari opportunità (Art. 6 e 7. del Codice Etico).