Chi sono i Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza (RLS) e chi rappresentano
I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) sono figure istituzionali previste dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e disciplinate nello specifico agli articoli 47 e seguenti.
La figura dei RLS è prevista anche dal Regolamento di Ateneo in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (articolo 27).
Il RLS partecipa alla gestione della sicurezza del luogo di lavoro ed è rappresentante di tutti i lavoratori e le lavoratrici e quindi, nel nostro Ateneo:
- del personale docente, ricercatore, tecnico e amministrativo dipendente dell’Università;
- dei titolari di assegni di ricerca, dei tirocinanti, dei borsisti, dei collaboratori;
- degli studenti e studentesse dei corsi universitari e dei dottorandi quando collaborano con le strutture universitarie (articolo 13 della Legge 390/1991 – 150 ore), quando frequentino laboratori didattici, di ricerca o di servizio o quando, in ragione dell’attività specificamente svolta, siano esposti a rischi specifici.
Il numero dei RLS da eleggere è stabilito da uno specifico accordo sindacale.
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Pietro Bianchini
Personale TA: Ufficio Job Guidance
Via Verdi, 6 - 38122 Trento
tel. 0461 282979
pietro.bianchini [at] unitn.it
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Susanna Cavagna
Personale TA: Diversity Management
Via Calepina, 14 - 38122 Trento
tel. 0461 283232
susanna.cavagna [at] unitn.it
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Maria Teresa López-Arias Montenegro
Personale TA: Laboratori di Scienze Fisiche
Via Sommarive, 14 - 38123 Povo
tel. 0461 283912
mariateresa.lopez [at] unitn.it
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Michael Pancher
Personale TA: Core Facilities
Via Sommarive, 9 - 38123 Povo
tel. 0461 285339
michael.pancher [at] unitn.it
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Sandro La Barbera
Professore associato - Dipartimento di Lettere e Filosofia
Via Tommaso Gar, 14 - 38122 Trento
tel. 0461 281766
sandro.labarbera [at] unitn.it
Come contattare i RLS
È possibile contattare i RLS utilizzando i riferimenti personali sopra riportati oppure scrivendo una email all’indirizzo:
rls [at] unitn.it
Il RLS è tenuto al rispetto delle disposizioni contenute nel Regolamento (UE) 679/2016 sul trattamento dei dati personali e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel Documento di Valutazione del Rischio (DVR).
Diritti, funzioni e attribuzioni degli RLS
I lavoratori e le lavoratrici, attraverso i loro RLS, hanno diritto di controllare che vengano applicate le norme per prevenire gli infortuni e le malattie professionali e per promuovere la ricerca e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.
La sicurezza sul luogo di lavoro consiste in una serie di misure di prevenzione e protezione (tecniche, organizzative e procedurali), che devono essere adottate dal datore di lavoro (per l’Ateneo è il Rettore), dai suoi collaboratori (i direttori di dipartimento, i dirigenti e i preposti), dal medico competente, dagli esperti qualificati e dai lavoratori stessi.
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diritto all’informazione
Ha diritto di ricevere dal datore di lavoro informazioni e documentazione relative alla valutazione dei rischi e delle misure di prevenzione, nonché quelle inerenti alle sostanze ed alle miscele pericolose, alle macchine, agli impianti, all’organizzazione dell’ambiente di lavoro, agli infortuni che comportano l’assenza di almeno un giorno escluso quello dell’evento e alle malattie professionali. -
diritto alla formazione
Il Decreto Legislativo 81/2008 prevede una specifica formazione del RLS che consta di un corso iniziale di almeno 32 ore, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda e sulle conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate, e di una verifica finale di apprendimento.
Nei successivi anni vi è l’obbligo di aggiornamento professionale che, per le aziende con più di 50 dipendenti, non può essere inferiore a 8 ore annue. -
diritto alla consultazione
Il RLS deve essere consultato:
- dal datore di lavoro sia preventivamente in merito alla valutazione dei rischi, sia successivamente in relazione alla verifica dell’adeguatezza ed efficacia delle misure di prevenzione e protezione adottate (ad esempio l’organizzazione della formazione);
- in merito alla designazione del Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP), degli Addetti al Servizio di prevenzione e protezione (ASPP), degli addetti all’attività di prevenzione incendi e al primo soccorso, del medico competente. -
diritto alla partecipazione
Il RLS partecipa alla riunione annuale di prevenzione e protezione dell’Ateneo, convocata dal Delegato del Rettore alla sicurezza, nonché a tutte quelle di informazione necessarie per il corretto svolgimento dei compiti di prevenzione e protezione. -
diritto al controllo
Ha diritto di accedere ai luoghi di lavoro per controllare le misure di prevenzione e di sicurezza ovvero per constatarne la pericolosità. -
diritto alla segnalazione
Avverte il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività. Può far ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti ed i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. -
diritto alla proposta
Promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori e delle lavoratrici, facendo anche proposte.
Obiettivi
Le attività in fase di attuazione da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di UniTrento, in collaborazione con il Delegato del Rettore per la sicurezza e il Servizio Prevenzione e Protezione e - in alcuni casi - con la collaborazione delle Rappresentanze Sindacali, sono le seguenti:
- Rendersi disponibili ed ascoltare le segnalazioni e situazioni dei colleghi/lavoratori e delle colleghe/lavoratrici rappresentati/e.
Nell’ambito di nostra competenza concordare le migliori azioni per la soluzione del problema, garantendo l'anonimato.
- Chiedere che venga attuata l’informazione, la formazione e l’addestramento sulla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici tramite un adeguato piano di formazione.
La formazione, come previsto dalla legge, deve considerare i differenti ruoli, la tipologia di mansione, i pericoli specifici, le differenze di genere, la provenienza, la cultura e l’età, incentivando anche la cultura della sicurezza inclusiva. L’informazione sugli aspetti pratici relativi ai rischi in un determinato luogo dell’Ateneo, nonché sulle procedure di emergenza deve essere necessariamente rivolta anche agli/alle “ospiti” (inclusi quelli/e stranieri/e) dell’Università.
- Verificare e contribuire alla creazione e all’aggiornamento dei Documenti di Valutazione dei Rischi curati dal Servizio Prevenzione e Protezione. Accertarsi che vengano attuate le modifiche procedurali e strutturali suggerite nei documenti.
- Verificare l’esistenza e contribuire alla presenza dei piani di emergenza e delle simulazioni di evacuazione e di gestione di situazioni di pericolo (terremoti, incendi, alluvioni, ecc.), tenendo conto anche di specifiche esigenze legate a persone con disabilità temporanea o permanente.
- Incentivare la condivisione delle informazioni relative alle nomine degli addetti alla gestione delle emergenze (primo soccorso e antincendio).
- Monitorare il microclima negli ambienti di lavoro per il benessere psico-fisico dei lavoratori e delle lavoratrici (riscaldamento, ricambi di aria, servizi igienici, pulizia, illuminazione, segnaletica, sbarrieramento, creazione di luoghi di refezione, ecc.).
- Verificare e richiedere la piena idoneità dei luoghi di lavoro (seminterrati, locali interclusi, metratura adeguata, ecc.).
- Verificare e richiedere la piena idoneità ed il funzionamento dei macchinari e dei dispositivi di protezione collettivi (cappe biologiche e cappe chimiche) e individuali (occhiali protettivi, guanti ecc.).
- Monitorare lo stress lavoro-correlato (benessere organizzativo): stress che si accompagna a malesseri e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali e che consegue dal fatto che i lavoratori e le lavoratrici non si sentono in grado di superare i divari rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. Malesseri che, protratti nel tempo, possono assumere carattere di patologia o comunque essere fonte di rischio per la salute dell’individuo, sia di tipo psicologico che fisico, riducendo l’efficienza sul lavoro (assenteismo, malattia, richieste di trasferimenti, ecc.).
- Incentivare le strutture universitarie ad organizzare incontri volti alla conoscenza dei rischi del lavoratore e delle lavoratrici sul luogo di lavoro e non solo (ad es. rischio geopolitico all’estero) e dei comportamenti da assumere per la prevenzione degli stessi.
- Verificare la corretta gestione e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
- Affrontare e contribuire a risolvere situazioni contingenti quali:
– la gestione della continuità elettrica nella sede di Povo2;
– la gestione dei seminterrati nella sede di Povo0;
– la vigilanza da garantire durante conferenze, convegni, attività extra-didattiche;
– la gestione e la pulizia degli spazi esterni alle sedi universitarie;
– l’assicurazione dei lavoratori e delle lavoratrici in telelavoro o smart-working;
– la progettazione e realizzazione di luoghi di refezione presso le strutture dell'Ateneo;
– il monitoraggio sulla corretta organizzazione delle visite periodiche per i videoterminalisti.
- Collaborare alla creazione e al mantenimento del Registro dei "quasi infortuni" (near miss) per informare i lavoratori e le lavoratrici sul comportamento ottimale da tenere per prevenire eventi potenzialmente idonei a causare un infortunio. I quasi infortuni sono tutti quegli eventi correlati al lavoro che avrebbero potuto causare un infortunio o un danno alla salute (malattia) o morte. Sono degli indicatori di rischio ed il registro è uno strumento importante per la prevenzione efficace. Il lavoratore e la lavoratrice ha l’obbligo di segnalare al delegato del datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi condizione di pericolo di cui venga a conoscenza. Tale segnalazione consente di migliorare la valutazione dei potenziali rischi ed è un apprendimento a costo zero in quanto l’Università può orientarsi al meglio sul potenziamento delle condizioni e degli strumenti di sicurezza.