Intervista a. a. 2021 - 2022

Bio atleta

Generali

  • Nome e Cognome: Aiko Rolando
  • Età: 19
  • Luogo di Nascita: Susa (TO)
  • Specialità: Tiro con l’arco
  • Corso di studi: Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva

Carriera sportiva

  • Traguardi Sportivi: campionessa del mondo indoor a squadre Junior 2018; campionessa del mondo individuale Junior tiro di Campagna 2018; medaglia d'oro nella categoria Junior alla quarta tappa di Indoor World Series 2019; 6 volte campionessa italiana individuale di categoria; 4 medaglie in coppa Europa giovanile.
  • Sport significa: lo sport per me è il mezzo tramite cui migliorarmi, esprimermi e inseguire i miei sogni. Per me è una passione profonda, che racchiude grandi speranze, che concede possibilità uniche. Grazie ai sogni condivisi, mi ha permesso di conoscere compagni di squadra che sono diventati compagni del percorso di una vita. Lo sport, per me, è fatto di sogni e di passione. Dal 2019 ho avuto l'opportunità di trasformarlo anche nel mio lavoro grazie alla fiducia e al supporto della Polizia di Stato, facendo sì che lo sport adesso sia davvero per me la cosa più importante.
  • Idolo Sportivo: Natalia Valeeva, l'atleta femminile più titolata nel tiro con l'arco, oggi tecnico della Nazionale Italiana da cui ho l'onore di imparare costantemente

Personalità

  • Pregio: non mi arrendo quando desidero qualcosa, se va male ritento finché non funziona
  • Difetto: reagire troppo emotivamente
  • Libro preferito: nell'ambito sportivo ho amato particolarmente due libri: "Ricordati di dimenticare la paura" di Niccolò Campriani e "Open" di Andre Agassi. Il primo, scritto da un campione olimpico nel tiro a segno con la carabina, mostra le difficoltà e le lotte interiori in uno sport molto simile al mio, la storia di un percorso umano e sportivo esemplare che mi ha colpita e influenzata sin dalla primissima lettura. Il secondo, invece, mostra i "demoni" di un grande campione, il suo lato umano, riporta a terra i miti che spesso girano intorno ai campioni che si vedono filtrati dalle televisioni.
  • Film preferito: Jurassic Park, perché da quando sono bambina mi sono sempre piaciuti i dinosauri
  • Hobby: correre, fare escursioni in montagna e fare l'uncinetto
  • Sogno nel cassetto: vincere le Olimpiadi, ovviamente. Cantare l'inno dal podio più ambito di sempre e arrivare a chiudere la carriera sportiva sapendo di aver sempre dato il mio 100%. Voglio essere felice.

Intervista

Quando hai iniziato a praticare il tuo sport? Come ti sei appassionata a questo sport?
Ho iniziato a tirare con l'arco nel 2010, a 8 anni, seguendo le orme di mio fratello maggiore. Quando ero piccola era uno sport "troppo tranquillo" per me, spesso mi annoiava, ma più il tempo passava più mi piaceva e appassionava. Crescendo mi rendevo conto di quanto l'aspetto mentale di questo sport mi spronasse e intrigasse, spingendomi a volerlo conoscere sempre di più.
Un po' alla volta sono arrivati risultati sempre più importanti, dalla prima vittoria a una gara locale fino ai podi ai campionati italiani. Nel 2017, come una doccia fredda, è arrivata la prima convocazione in nazionale: ho sempre guardato alle Olimpiadi come ad un sogno bellissimo ma non lo ritenevo realmente possibile. Da quel giorno qualcosa è cambiato, la possibilità che lo sport diventasse la mia vita si stava facendo più concreta e ho lavorato sempre più per farcela.
Nel 2019, la mia passione è diventata il mio lavoro, un sogno che diventava realtà. Entrando nelle Fiamme Oro mi è stato concesso un onore che fino a pochi anni prima ritenevo esclusivo degli atleti che si vedono in televisione, che appaiono lontani dalla vita quotidiana. Ad oggi, il supporto del gruppo sportivo è per me fondamentale, mi permette di concentrarmi sul mio sport e mi ha anche permesso di affrontare con maggior determinazione e serenità il recupero dal mio infortunio.

Quanto tempo dedichi ogni giorno agli allenamenti o alle gare?
Solitamente ogni giorno prevede due sessioni di allenamento con eccezione per la domenica, dedicata alle gare o al riposo. I ritmi comunque variano in base al periodo della stagione agonistica in cui ci si trova e della forma fisica.

Perché hai scelto il programma di Dual Career dell’Università di Trento?
Conciliare vita universitaria e vita da sportivo agonista non è facile. Ho visto molti atleti rimanere indietro all'università a causa dell'incompatibilità delle sessioni e delle fasi più impegnative della stagione agonistica. Questo programma mi consente di conciliare la mia passione e lavoro e tutti gli impegni che ne conseguono, con la carriera universitaria. Ritengo che l'istruzione sia importante nella vita anche a livello personale, ho scelto il corso di Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva per poter approfondire un campo che ritengo fondamentale anche se sottovalutato nella vita di ognuno.
Praticando uno sport mentale come il tiro con l'arco mi sono resa conto di quanto e come la mente possa pilotare, in positivo o in negativo, ogni cosa nella nostra vita e da qui è nata la mia voglia di approfondire l'argomento. Ritengo che nella mia vita questi due percorsi si possano influenzare positivamente a vicenda; sono anche portata per lo studio quindi mi dispiacerebbe lasciare indietro questa parte di me. Sono molto felice di poter affrontare queste due strade simultaneamente senza dover scegliere..

Qual è stato l’esame più difficile che hai affrontato?
Essendo al primo anno non ho affrontato molti esami, ne ho dati 3, ritengo con buoni risultati. Il passaggio dal liceo non è stato scontato né semplice, ma per il momento non posso dire di aver affrontato nulla di davvero difficile.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
L'obiettivo principale adesso è riprendermi dall'infortunio che mi ha portata all'operazione alla spalla di settembre. Il recupero è un processo difficile, la voglia di fare è tanta e stare lontana dai campi di gara è faticoso ma ho avuto (e sto avendo) un grande supporto dal mio gruppo sportivo, dalla federazione e dalla nazionale quindi sono ottimista e pronta a tornare.
Non posso dire con certezza cosa mi aspetterà la prossima stagione, sicuramente punto ad un bel piazzamento ai Mondiali universitari previsti a luglio in Cina e a distinguermi nelle mie ultime competizioni internazionali da Junior (coppa Europa giovanile e campionati Europei) di fine estate. I mondiali Campagna di ottobre sono un altro grande obiettivo, al momento figuro campionessa del mondo in carica e sicuramente lotterò duramente per poter difendere quel titolo e tenermelo stretto fino al 2024. Infine spero di poter prendere parte ad almeno una competizione con la nazionale assoluta nel corso dell'estate, in vista della fine della mia carriera da Junior e in ottica di raggiungere il mio sogno di figurare tra gli atleti dell'Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Come immagini il tuo futuro tra 5 anni?
Sicuramente ancora con un arco in mano, il tiro con l'arco è uno sport "longevo" per cui posso confidare di gareggiare ancora per diversi anni. Nel 2027 mi vedo a preparare le Olimpiadi di Los Angeles, magari con qualche successo in Coppa del mondo o in altre competizioni internazionali sul percorso. È difficile delineare chiaramente un futuro ma sicuramente punto in alto, a vincere medaglie importanti e dare il mio contributo a questo sport e a continuare a rappresentare la nazione. Da quando sono bambina sogno di guardare la nostra bandiera dal podio olimpico, quello più ambito, ma tutto ciò che posso dire con certezza è che darò il massimo nei prossimi anni per poter realizzare quel sogno a Parigi o ai Giochi successivi. Dal punto di vista accademico dovrei aver preso la laurea triennale e penso che continuerò gli studi, anche se ad oggi non saprei davvero indirizzarmi sulla scelta della magistrale; penso che lo scoprirò con il tempo. Infine, sul piano personale, so che a condividere tutto ciò ci saranno i miei compagni di squadra, coloro con cui condivido il sogno e con cui celebro i successi e affronto i dolori delle gare andate male. Ci saranno gli amici insomma, che sono importanti, e la famiglia che conta sempre.