• Nome e Cognome: Chiara Betti
  • Soprannome: CB
  • Età: 20
  • Corso di studi: Scienze e tecniche di psicologia cognitiva

Sport

  • Specialità: Short Track
  • Società/squadra: Fiamme Gialle

Curiosità

  • Descriviti in tre parole: determinata, socievole e altruista
  • Il tuo cibo preferito: Tortel di patate
  • La tua vacanza preferita: Milano, concerto degli Imagine Dragons
  • Il tuo talento nascosto: Cucinare Dolci

Intervista

La disciplina che pratico è una disciplina molto imprevedibile, dove quindi è indispensabile essere in grado di reagire a qualsiasi tipo di evento in un breve lasso di tempo. Questa imprevedibilità è la parte del mio sport che preferisco.

Ho iniziato all'età di 5 anni per seguire le orme di mio fratello, e da lì non ho più smesso. Inizialmente non praticavo questa disciplina ma mi sono appassionata sempre di più perché si tratta di uno sport di contatto, al contrario dell'altra disciplina del pattinaggio velocità, dove si gareggia solo contro il tempo.

Il mio esordio a livello senior è stato abbastanza deludente, dal momento che ho fatto una stagione di transizione dove le gare andavano spesso e volentieri non come avrei voluto io. La gara di cui ho un bel ricordo di quella stagione sono, però, i campionati italiani, dove sono riuscita a prendermi qualche soddisfazione dopo un'intera stagione sottotono.

Ci sono stati diversi alti e bassi. Il momento più alto è stato sicuramente quello dei mondiali junior nel 2019, dove con la staffetta femminile abbiamo vinto il bronzo, oltre a stabilire il record italiano junior.

In realtà due... Il primo è l'allenatore che ha iniziato a seguirmi quando da bambina ho messo i pattini per la prima volta e che quindi mi ha insegnato come pattinare nel modo corretto. La seconda è stata l'allenatrice della mia società prima che io entrassi in squadra e poi nel gruppo sportivo della Guardia di Finanza. Grazie a lei ho imparato ad allenarmi e a non mollare mai, nonostante non sempre vada tutto come vogliamo.

Non credo di avere un vero e proprio idolo sportivo, però sono sicuramente affascinata da tutti quei campioni che riescono a spingersi sempre oltre ai propri limiti.

Durante la stagione invernale (settembre-aprile) siamo in raduno con la squadra nazionale in media 27 giorni al mese e ci alleniamo tutti i giorni due volte al giorno esclusa la domenica. Nella stagione estiva, dopo il mese di pausa, ricominciamo ad allenarci inizialmente a casa e poi ricominciano i raduni con la squadra solitamente da metà giugno, dove anche lì facciamo due allenamenti al giorno con la domenica di riposo.

A lungo termine l'obiettivo principale sono le Olimpiadi 2026, che sarebbero per me le prime ma soprattutto sarebbero in casa.

Credo che lo sport sia una bellissima opportunità, ma come ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. La carriera di un atleta è limitata dall'età ma anche da possibili infortuni. Dopo aver frequentato il Liceo Classico, sapevo che per poter svolgere un qualsiasi di tipo di lavoro avrei dovuto continuare gli studi e laurearmi. L'idea di iscrivermi all'Università è nata proprio per avere una seconda possibilità, nel caso in cui la prima andasse male. Oltre a questa motivazione, mi è sempre piaciuto studiare e credo che un'esperienza come l'Università sia adatta a me.

Spesso è molto difficile. Per dividere le due cose mi concentro maggiormente sul mio sport nella stagione invernale, mentre sullo studio in quella estiva. Spesso però anche nella stagione invernale cerco di ritagliarmi del tempo anche per lo studio, cercando di tirarmi il più avanti possibile con il programma dei vari corsi.