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L’Università di Trento ha aderito alla rete Scholars at Risk nel novembre del 2017 ed è stata tra le principali promotrici della creazione della sezione nazionale Scholars at Risk - Italy.

SAR UniTrento opera all’interno dell’Ufficio Equità & Diversità ed in collaborazione con il Rettorato. Al fine di sviluppare e implementare i progetti di protezione, advocacy e formazione in modo collegiale, è stato identificato un referente per ogni struttura accademica.

I referenti e le referenti SAR collaborano con la delegata Ester Gallo al fine di programmare, promuovere e migliorare le attività di protezione, advocacy e formazione presso le strutture di afferenza e valutano le domande pervenute per i bandi SAR UniTrento.

Il progetto di protezione SAR UniTrento mira ad individuare gli elementi costitutivi di un programma di accoglienza nel breve-medio periodo che valorizzi le potenzialità scientifiche di studiose e studiosi in esilio attraverso processi di inclusione nella comunità universitaria trentina e italiana, ed in dialogo con la comunità scientifica internazionale. Esso muove dal presupposto che la solidarietà verso studiose e studiosi in pericolo costituisca un elemento fondamentale del principio di libertà accademica e che debba rivestire una rinnovata centralità nei programmi di terza missione e internazionalizzazione del nostro Ateneo e dell’Università italiana.

Il progetto di protezione SAR UniTrento consente alle studiose e agli studiosi di riprendere e proseguire il lavoro di ricerca in un contesto sicuro e instaurando relazioni proficue con la comunità accademica trentina, nazionale ed internazionale. Allo stesso tempo, il programma vuole essere un’opportunità - per l’Ateneo, il territorio trentino e la più ampia rete di SAR Italy - di venire in contatto con prospettive di ricerca, insegnamento e di dibattito pubblico plurali e spesso nuove, e di promuovere percorsi di riflessione e sensibilizzazione sull’importanza della libertà accademica e sulle cause/conseguenze della sua violazione in specifiche aree geopolitiche.

Il progetto Protezione Temporanea per Studiose/i a Rischio è co-finanziato dall’ Ateneo, supportato da enti esterni fra cui la Provincia autonoma di Trento, la Fondazione CARITRO e il Comune di Rovereto.

I progetti di protezione di UniTrento hanno fornito un’occasione importante di terza missione attraverso la collaborazione fra l’Ateneo e le reti di organizzazioni/associazioni che operano a livello locale, nazionale ed internazionale. A livello locale il progetto SAR è parte integrante degli obiettivi di sviluppo della cultura della pace promossa dal Forum Trentino per la Pace, del Progetto Shelter Cities (Città Rifugio) promosso dal nodo Trentino della rete ‘In Difesa Di’ in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento ed il Comune di Trento, nonché del Centro per la Cooperazione Internazionale. SAR UniTrento collabora inoltre sia a livello provinciale che nazionale con associazioni/organizzazioni quali UNHCR, UNESCO e Amnesty International.

I progetti di protezione SAR UniTrento si pongono in linea di continuità con quelli sviluppati da altri Atenei e Poli nazionali in Europa, Regno Unito e negli Stati Uniti.

I criteri di valutazione del rischio

L'Ateneo di Trento non rilascia certificazioni di rischio, ma si affida ad organizzazioni internazionali competenti, quali 

Nell’accogliere le richieste di protezione - e nel mettere successivamente in contatto potenziali candidati con gli Atenei interessati - Scholars at Risk fa una valutazione della situazione di rischio effettivo della studiosa o studioso. La procedura tiene conto della seguente documentazione:

  • valutazione della situazione relativa alla libertà accademica nel paese di origine o di impiego del richiedente, anche attraverso i media, il SAR Academic Freedom Monitoring Project e l’Academic Freedom Index;
  • valutazione delle dichiarazioni dirette dello studioso interessato;
  • richiesta di due lettere di referenza in grado di attestare la reale situazione di rischio del/la richiedente;
  • eventuale intervista con la/il richiedente;
  • richiesta e valutazione di documenti integrativi a supporto di quanto sopraccitato, ad esempio atti giudiziari, lettere di licenziamento e/o report della polizia.

Per quanto riguarda l’aspetto accademico, SAR raccoglie informazioni in merito al CV dello studioso, la lista delle pubblicazioni e le esperienze professionali all’interno degli ambienti universitari.

Accoglienza, monitoraggio e accompagnamento

Ogni persona accolta all’interno del progetto SAR viene affiancata in primo luogo dal coordinatore del progetto SAR per l’Ateneo e dal referente SAR della struttura accademica coinvolta. Queste due figure si occupano di supportare gli studiosi nella comunicazione con gli uffici dell’Ateneo, nell’espletamento del lavoro burocratico necessario all’inserimento nella realtà ospitante e nel contesto locale, e sono in costante collaborazione con l’Ufficio Accoglienza.

La terza figura coinvolta è quella del mentore scientifico (tutor), scelta sulla base di affinità di interesse disciplinare e di ricerca.

Queste tre figure sono anche responsabili di discutere con gli studiosi e le studiose in merito a specifiche necessità legate alla tutela della privacy e della sicurezza, che includono anche l'opportunità di pubblicizzare in quanto ‘SAR’ attività di natura scientifica o di terza missione.

Per maggiori dettagli si veda il Vademecum SAR Italy.

L'Università di Trento porta avanti diverse iniziative di advocacy a favore della libertà accademica, allo scopo di mantenere alta l’attenzione delle istituzioni politiche e della società civile su queste tematiche: si impegna infatti a difendere la libertà accademica aderendo pubblicamente a campagne di advocacy organizzate dalla rete nazionale e internazionale a favore di studiosi e studenti in pericolo a causa della loro attività di ricerca. 

L’obiettivo di queste iniziative è quello di dare visibilità a situazioni di violazione della libertà accademica spesso ignorate e di fare pressioni sulle istituzioni competenti affinché i diritti dei soggetti coinvolti vengano rispettati. Ad esempio, il nostro Ateneo ha promosso sin da marzo 2020 campagne in supporto di Patrick George Zaki.

SAR UniTrento, dal 2018, in stretta sinergia sia con gli altri membri di SAR Italy sia con le realtà del territorio, conduce attività di formazione e di ricerca nella convinzione che accrescere la consapevolezza di questi temi sia fondamentale per proteggere la libertà accademica.

Student Advocacy Seminars

Si tratta di seminari rivolti alla comunità studentesca - sia di triennale sia di magistrale, provenienti da diversi settori disciplinari quali Scienze Sociali, Studi Umanistici e STEM - organizzati dagli Atenei aderenti alla rete SAR con il supporto di SAR International, che hanno l’obiettivo di fornire ai partecipanti delle competenze specifiche di advocacy, di leadership e di ricerca nell’ambito dei diritti umani. Ciò viene sviluppato attraverso il coinvolgimento diretto di studenti nell’analisi di un caso studio di studiosi e studiose in pericolo e nella successiva creazione di una campagna di advocacy in suo favore.

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Università degli Studi di Trento
Coordinatrice di SAR UniTrento
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