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L’Università di Trento si impegna a sostenere iniziative mirate al superamento degli squilibri di genere e al conseguimento delle pari opportunità sia al proprio interno sia nel territorio in cui opera.

Tale impegno si concretizza in una pluralità di azioni che spaziano dalle attività di monitoraggio e raccolta di dati a strategie volte a favorire il genere meno rappresentato, contrastare ogni discriminazione e violenza basata sul genere e stabilire una condizione di maggiore equilibrio nei percorsi di studio, nelle procedure di reclutamento e di carriera, negli organismi decisionali e di selezione, nella vita quotidiana dell'Università.

Per il personale amministrativo e accademico, negli anni l'Università ha inoltre adottato regolamenti e incentivi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e si è dotata, tra le poche in Italia, di un nido interno.

Ha approvato politiche per contrastare fenomeni di molestie e mobbing legate al genere, tra cui anche delle Linee guida per l’utilizzo di un linguaggio rispettoso delle differenze.

Per rendere più efficace il suo operato, l'Università in questo collabora con altri attori sociali e culturali del territorio, compreso il mondo della scuola.

Nell'ambito dell'identità di genere si colloca anche l'attenzione che l'Università vuole dedicare alle persone Lgbtqia+ e alla loro inclusione. Per questo è stato istituito un percorso che consente alle persone transgender o di genere non conforme di utilizzare un nome diverso da quello anagrafico all’interno della comunità universitaria.

Le azioni che l'Ateneo si propone di implementare in questo ambito sono indicate in modo strutturato all’interno dei documenti di programmazione: il Piano strategico, ma anche il Piano di Azioni Positive (integrato nel PIAO), il Gender Equality Plan e altri ancora. Gli interventi pianificati vengono monitorati e rendicontati in vari documenti, a partire dal Bilancio di genere.
 

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