UniTrento è molto sensibile al tema della sostenibilità ambientale e lo affronta con pragmatismo partendo da una solida pianificazione che comprende un ampio ventaglio di azioni da attuare negli ambiti più diversi.
Sono ormai numerosi i documenti istituzionali, organizzativi e gestionali che sono stati approvati nel corso degli anni per rendere UniTrento più sostenibile e che hanno coinvolto e coinvolgono tutt'ora vari livelli della vita universitaria:
- il Codice etico approvato dal Senato accademico nel marzo del 2014, che fa esplicito riferimento al principio della sostenibilità ambientale come norma di comportamento per tutti coloro che operano all'interno dell'Università;
- il Piano di Sostenibilità Ambientale 2016-2018, una sorta di guida per la gestione di processi che rivestono un ruolo chiave nel garantire condizioni di sviluppo sostenibile anche in un ambiente universitario;
- il Piano di Sostenibilità Ambientale 2020-2021, che ha introdotto una duplice modalità di gestione: ad una proposta di azioni tecniche, individuate alla luce delle esigenze oggettive, si è affiancata una modalità partecipativa, per consentire all’intera comunità e a suoi delegati di contribuire in maniera attiva proponendo azioni utile e il loro monitoraggio;
- il Piano di Sostenibilità Ambientale 2024 di Transizione.
Con la pandemia ormai alle spalle, un allineamento dei Piani di Sostenibilità Ambientale è atteso per l’inizio del 2025.
I Piani di sostenibilità ambientale, con le loro azioni, ambizioni e interventi, si prefiggono di agire su due livelli:
- nell'Università come ambiente di studio e di lavoro, per sensibilizzare alle tematiche del riuso, del riutilizzo, della gestione ragionate dell’energia e delle risorse;
- nella vita privata, per stimolare meccanismi di apprendimento perché tutti possano trasferire nella propria vita quotidiana le migliori pratiche vissute in quella lavorativa.
Il percorso e i risultati non saranno immediati, ma la sfida è globale e serve l’impegno di tutti.
Tutte le persone che fanno parte della comunità di UniTrento sono e saranno chiamate a collaborare attraverso comportamenti e azioni quotidiane per rendere la nostra Università più sostenibile e migliorare il rapporto con l’ambiente.
Sul piano istituzionale, dal 2015 è stata introdotta la figura del delegato in materia di sostenibilità ambientale, incarico attualmente ricoperto da Marco Ragazzi, professore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica nel settore dell'Ingegneria sanitaria e ambientale.
La creazione del Green Office, al quale partecipano il Delegato alla Sostenibilità ambientale, rappresentanti di studenti e associazioni, e figure dirigenziali e non, impegnate nella realizzazione delle iniziative di sostenibilità previste dal Piano di Sostenibilità Ambientale 2020/2021, rappresenta un ulteriore passo avanti verso l'adozione di azioni di sostenibilità condivise.
Nel corso del 2024 sono in fase di definizione iniziative a supporto degli obiettivi del Piano di sostenibilità grazie alla collaborazione di membri della community di Ateneo.
Le iniziative
Lo scopo del network è di diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e di applicare tale principio all'interno delle università italiane, promuovendo azioni e politiche atte a rendere gli Atenei più ecosostenibili.
Nello specifico, i principali obiettivi del network al momento individuati dal Comitato Promotore possono essere riassunti nei seguenti punti:
- formazione e aggiornamento per tutti gli Atenei italiani (personale docente e PTA) ed eventualmente per i docenti degli altri ordini e gradi di scuole;
- creazione e condivisione di iniziative inerenti il tema della sostenibilità dei campus e di nuove progettualità, nel campo della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico, così come in quello dell’attività di conduzione e gestione degli Atenei;
- disseminazione e trasferimento tra i membri delle best practices e degli input forniti dalle reti internazionali;
- creazione di una community inter-Ateneo, capace di rappresentare adeguatamente gli Atenei italiani a livello internazionale;
- promozione di progetti già sperimentati con successo sia all’interno che all’esterno degli Atenei in altre realtà (es. living labs1 per le città - 1: Un living lab può essere considerato un laboratorio vivente di sperimentazione di strumenti innovativi applicati a molteplici aspetti del vivere quotidiano. Secondo questo nuovo approccio della ricerca sono diversi gli attori che collaborano tra loro: ricercatori, cittadini, enti pubblici e privati, con lo scopo di testare prodotti e servizi moderni e innovativi, all'interno di un contesto territoriale, come le città)
- implementazione di un sistema comune e condiviso per il monitoraggio delle prestazioni ambientali e sociali degli Atenei;
- sviluppo della dimensione educativa dei programmi universitari al fine di incidere sull’adozione di corretti stili di vita da parte degli studenti
L'Università degli Studi di Trento si è impegnata fin da subito in questo ambizioso progetto, che vede la partecipazione di un numero crescente di Atenei italiani.
Dal momento della sua istituzione la RUS si sta progressivamente ampliando, aumentando il numero di soggetti iscritti. Nel corso dei primi mesi di attività della rete vi sono stati importanti incontri, ai quali hanno partecipato i delegati delle Università aderenti.
I membri aderenti alla RUS hanno lavorato per redigere lo statuto, approvato in accordo con la CRUI. La segreteria organizzativa pro-tempore del Politecnico di Torino sta ricoprendo il ruolo di intermediario tra gli aderenti alla RUS e tra la stessa rete e la CRUI.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web.
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